Corporatura robusta e romano verace, Andrea Autullo lo abbiamo visto nei panni di uno spietato delinquente in Cattivi & cattivi di Stefano Calvagna, distribuito nei cinema nell’estate 2018. Ma, con un passato anche nel cinema hard, il suo volto è stato avvistato, inoltre, in alcuni horror indipendenti e nell’action movie MMA – Love never dies di Riccardo Ferrero. Nell’attesa di vederlo coinvolto in nuovi progetti cinematografici, quindi, Mondospettacolo lo ha incontrato per una piacevole conversazione.
Ciao Andrea, benvenuto su Mondospettacolo.com. Puoi raccontarci brevemente come è nata la tua passione per il cinema e quando hai deciso di lavorare nel settore?
Ciao, grazie del vostro tempo speso per me. La passione per il cinema è un aspetto che mi caratterizza da sempre, da quando vedevo film come Rocky o Rambo. Ho sempre cercato di fare cinema e amo i film di Tomas Milian. Ho avuto delle occasioni per fare l’attore da giovane, ma guadagnavo tanto e non volevo fare comparse. La mia prima apparizione in un film è stata in Italiani, in una scena che è stata ripresa anche dalla trasmissione tv Striscia la notizia nel 2008, dicendo che ero il sosia del calciatore Zlatan Ibrahimovich (ride). Su quel set mi portò il mio amico Riccardo Ferrero.
Nell’estate 2018 ti abbiamo visto nelle sale in Cattivi & cattivi di Stefano Calvagna, in cui interpreti al fianco di David Capoccetti un rapinatore decisamente memorabile. Poco prima, avevi preso parte anche a MMA – Love never dies di Riccardo Ferrero, quindi sembrerebbe che ti stia specializzando in ruoli da noir e action movie…
Probabilmente, a causa della mia fisicità mi vedo bene in questi film. In MMA – Love never dies avevo poche battute, ma ho avuto l’onore di lavorare insieme a Tomas Arana e Luca Lionello. In Cattivi & cattivi, invece, ho avuto un ruolo chiave, e devo dire che mi è piaciuto molto. Per Stefano Calvagna ho anche interpretato un altro film che ancora deve uscire, anche se non ti nego che mi piacerebbe provare volentieri ad interpretare un ruolo simpatico, ironico. Mi piacerebbe perché, fondamentalmente, sono uno con la battuta facile.
Sappiamo che negli anni Novanta sei anche stato attore hard con lo pseudonimo Andy Spider. Come avvenne il tuo ingresso in quella tipologia di film?
Eh sì, beata gioventù (ride). Iniziò tutto per caso, quando andai insieme ad amici più grandi di me a vedere degli spogliarelli e venne la polizia per chiudere parzialmente il locale. Tornai sere dopo al locale per chiedere se potevo essere chiamato come testimone e lì conobbi una ragazza con la quale, poi, iniziai poco dopo una storia sentimentale. Lei era una attrice hard e mi chiese se volevo fare un film, visto che avevo le potenzialità (ride). Io accettai, pensando che non lo avrebbe visto molta gente, invece fu uno dei film più visti degli anni Novanta. E la battuta che feci a Milly D’Abbraccio “Vieni qua che te la do io la Spider rossa” mi fece guadagnare lo pseudonimo di Spider e mi convinse a continuare nel settore.
Puoi parlarci un po’ dei registi con cui avevi lavorato allora e spiegarci, magari, in quale maniera differivano l’uno dall’altro sul modo di lavorare?
Io ho lavorato con Rocco Siffredi, regista che ti lascia fare, dicendo: “Fate gli attori, quindi sapete cosa dovete fare e fatelo bene”. Poi mi ha diretto anche Luca Damiano, che veniva dal cinema ordinario ed era molto professionale, in quanto curava con attenzione la parte recitata. Infine, ti cito Riccardo Schicchi, visto che ho esordito e lavorato molto per lui, che era il mito. Ma nell’hard, comunque, gli schemi non sono poi così diversi l’uno dall’altro.
Nella tua recente filmografia figura anche un Amici miei atto primo XXX parody. Di cosa si tratta?
Si tratta di un progetto che avevo deciso di mettere in piedi con degli amici e doveva essere un remake hard di Amici miei atto terzo. Nel film sono presente in una videochiamata via Skype perché, come ben sai, non faccio più cinema hard da anni, anche se mi sono state date due targhe alla carriera. Non ho intenzione di rifare film di quel tipo, anche perché mia moglie mi farebbe fare la fine di Bobbitt (ride).
Sei stato diretto anche da Domiziano Cristopharo, nome italiano di spicco del cinema horror estremo underground. Puoi raccontarci qualcosa dei film che hai interpretato per lui?
Con Domiziano si può dire che ho effettivamente esordito nel cinema. Per lui ho interpretato Hyde’s secret nightmare, in cui vesto i panni di un necrofilo. È stato lui a dirmi di continuare e che sono bravo nel mio lavoro. Sinceramente, non avrei mai creduto di poter leggere il mio nome nella recensione di Cattivi & cattivi su Il messaggero e di ricevere i complimenti dal critico cinematografico Francesco Alò per la mia voce. Devo molto a Domiziano, infatti non ho mai smesso di dirgli che io per lui ci sarò sempre. Non a caso, sempre per Domiziano ho fatto un cameo in Poe 4: The black cat, nel quale sono una sorta di trafficante, e in un altro film di cui, ora, sinceramente, non ricordo il titolo. Comunque, Domiziano è una persona splendida.
Quali sono i tuoi attori e film di riferimento?
Io amo i film italiani un po’ datati, le vecchie commedie che oggi non si fanno più, come quelle con Edwige Fenech, Lino Banfi e Alvaro Vitali. Per quanto riguarda gli attori, adoro Kevin Spacey e, ovviamente, il film I soliti sospetti, poi mi piacciono Robert De Niro e Al Pacino, diciamo che mi ispiro a loro, considerando i ruoli che ho avuto (ride).
C’è un genere di film in particolare che ti piacerebbe interpretare?
Penso che io renda meglio in questi noir di taglio poliziesco, nei quali va bene la mia brutta faccia, ma vorrei fare anche qualcosa di diverso, nello stile dei personaggi di Mario Brega.
Ti vedremo prossimamente coinvolto in qualche progetto?
Non ne ho idea. Dovrà uscire il nuovo film di Stefano Calvagna, di cui ti ho già accennato, poi ho avuto dei contatti con alcuni registi, ma, come ben sappiamo, quando non hai santi in paradiso non è semplice svolgere questo mestiere. Pensa che non riesco a trovare per me neppure un’agenzia.
Francesco Lomuscio
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.