Incontro con la giovane attrice Giada Orlandi, che ci parla del suo amore per il cinema, per la recitazione e delle sue esperienze lavorative passate, come quella a Un Medico in Famiglia 10, quella americana e delle sue attività artistiche attuali, come quella nella saga Ariel, scritta e diretta dal regista Francesco Olivieri.
Ciao Giada, ben trovata su Mondospettacolo: cosa rappresenta il cinema per te?
Ciao Ilaria e ciao Mondospettacolo. Un grazie per questa intervista, innanzitutto. Il cinema è una delle parti di me che preferisco. Un’esigenza, un grande amore, “una dolce malattia” che non puoi spiegare.
In che modo è iniziato questo grande amore?
Tutto si è manifestato con una violenta emozione provata una domenica pomeriggio di gennaio nell’ormai lontano 2006 quando vidi per la prima volta Kill Bill. Non capii più niente , sapevo solo che volevo fare quello che faceva Uma Thurman, non iniziai a far nulla dopo se non diventare una cinefila e vedere così tantissimi film. Poi dopo il liceo venni a Roma per l’ università e iniziai a studiare cinema al Dams. Dopo la laurea studiai recitazione per 3 anni allo IALS, oltre a prendere parte a numerosi workshop, fino ad arrivare alla New York Film Academy di Los Angeles.
Quali sono le esperienze professionali che ricordi con maggiore entusiamo?
Tra i lavori svolti in Italia ricordo con piacere l’esperienza fatta in “Un medico in famiglia 10”, oltre a quella nel programma televisivo “Nemico Pubblico” e sul set del film “Girotondo”, e ai numerosi spettacoli in teatro.
Quale genere cinematografico preferisci?
Amo molto il cinema d’Autore.
Quali sono i registi che apprezzi di più?
Mi emozionano i film di Antonioni, quelli di Bertolucci e la Nouvelle Vogue, ma il primo Amore è stato Tarantino.
So che la tua esperienza professionale americana è recentissima…
Sono tornata da poco da Los Angeles, dove sono stata in seguito alla vincita del Bando della regione Lazio Torno Subito. L’esperienza americana è stata incredibile, fantastica. Ho imparato tantissimo.
In quale progetto sei stata impegnata al tuo rientro in Italia?
Tornata in Italia, ho subito preso parte ad una fiction italo-svedese e poi, come ogni anno, ho lavorato per Cinemadamare, un festival di cinema internazionale itinerante.
Adesso a cosa stai lavorando?
Nel presente più presente ho lavorato di recente per un programma televisivo e ora ci sono in ballo nuovi progetti. Tra i progetti a cui ho partecipato ricordo con piacere “Ariel” la saga ideata, scritta e diretta da Francesco Olivieri, con il quale ho instaurato uno splendido rapporto umano.
Siamo in chiusura, Giada, grazie per essere stata con noi: lascia un messaggio ai nostri lettori…
Un saluto ai lettori e un grazie a te e a Mondospettacolo!
ILARIA GRASSO
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