Puoi fornire alcune informazioni su di te?
Mi chiamo Alessandro Luciani, conosciuto sui social come “alexluciopt”. Sono nato nella provincia di Torino 40 anni fa ma vivo vicino Roma da sempre. Amo la coerenza, la puntualità e la sincerità. Ma sopra ogni cosa amo la mia famiglia, il fitness e la mia palestra in garage!
Quando hai deciso di dedicarti al personal training?
Il progetto personal training online “alexluciopt”, nella mia testa è nato nel 2014, quando dopo 16 anni di allenamenti (alzo pesi dal 1999) ho raggiunto la forma fisica dei miei sogni. Fin qui niente di nuovo, in tanti ci sono riusciti. Quello di cui mi sono reso conto però è che ci sono riuscito in maniera del tutto serena, col sorriso sulle labbra, con passione e soprattutto senza ricorrere a nessun tipo di supporto chimico dopante. Dunque nel 2014 ho sentito il bisogno di mettermi in gioco, sul web, in particolare sui social (Facebook). Ho aperto la mia pagina (all’epoca si chiamava “Mi chiamo Alex Lucio e credo nel fitness”, oggi alexluciopt.com) e ho cominciato a divulgare la mia idea di fitness, allenamento con i pesi, benessere, stile di vita.
Mi sono sempre mosso da solo. Mia moglie ha sempre supportato questa passione a 360 gradi e la maggior parte delle foto pubblicate in questi anni sono opera sua.
Come accennato, il progetto “alexluciopt” è nato nel 2014 ma con tutta onestà non me la sono sentita fin da subito di aprire l’attività di personal training. Ho preferito continuare a sperimentare sul campo e arricchire la mia formazione, aggiungendo ogni anno un tassello a quello che avrei proposto al pubblico. Dunque l’apertura ufficiale del mio servizio di personal training a distanza è avvenuta a settembre 2019.
Ad oggi, oltre la pagina Facebook da cui tutto è partito (alexluciopt.com), è online il sito web alexluciopt.com, gestisco un gruppo Facebook (iocredonelfitess), sono presente su Instagram (alexluciopt), carico video su YouTube (alexluciopt.com) e aggiorno gli appassionati anche attraverso il canale Telegram iocredonelfitness. Tutti strumenti utili soprattutto per coloro che hanno riposto in me fino ad oggi la loro preziosa fiducia.
Quali sono le ragioni per cui hai scelto di intraprendere questa strada?
È molto difficile spiegarlo a parole. Essere un personal trainer è una vera e propria vocazione, ancor più se a distanza. Un personal trainer ha come obiettivo far star bene chi si affida a lui, fisicamente e soprattutto mentalmente. Oltre i programmi di allenamento personalizzati, trovo fondamentale essere in grado di mantenere accesa e viva la passione per il fitness e il wellness.
La pandemia è un qualcosa che difficilmente potremo dimenticare. Come ha influito su di te e sul tuo lavoro?
La pandemia covid19 ha cominciato ad aprire grosse ferite nel cuore e nella mente delle persone. Non solo in coloro che hanno contratto il virus. L’isolamento, la paura, la privazione della libertà, il senso d’impotenza, la distanza dai propri cari. Queste ferite se non vengono curate a dovere, tendono ad allargarsi a dismisura e c’è il rischio che non possano guarire totalmente o cicatrizzarsi alla perfezione. Il fitness, l’allenamento, prendersi cura di sé, rappresenta il farmaco più potente sia per il corpo che, appunto, per la mente. In questo momento, almeno per me, questa è la mia più grossa motivazione. Cercare ogni giorno di far passare questo messaggio attraverso tutti i mezzi che ho a disposizione. In più, personalmente, mi alleno nel mio garage dal 2017, quando ho completato l’allestimento a garage gym, in quanto l’arrivo del nostro primo figlio, sapevo già che sarebbe stato uno “tsunami” a livello di organizzazione familiare. Dunque la pandemia non ha intaccato minimamente i miei allenamenti e per chi mi segue è stato uno stimolo in più per essere motivato ad allenarsi in casa senza rinunciare a prestazioni di forza/resistenza o obiettivi estetici.
Perché una persona dovrebbe scegliere di allenarsi con i pesi rispetto ad altri allenamenti simili e che promettono gli stessi benefici?
L’allenamento con sovraccarichi permette un’infinità di combinazioni potendolo modellare perfettamente su qualsiasi soggetto per qualsiasi obiettivo. E’ scientificamente provato, inoltre, che l’unico modo per mantenere in salute ossa, tendini, articolazioni e muscoli, rallentandone i processi d’invecchiamento, è proprio l’allenamento con i pesi. Ovviamente bisogna allenarsi con criterio. E qui torniamo alla “missione” del personal trainer.
C’è qualcuno che ti ha ispirato? Sia per quanto riguarda l’allenamento che il lavoro di personal training?
Quando ho iniziato ad allenarmi nel 1999, la mia prima ispirazione fu il proprietario della palestra e i relativi istruttori. Gente che faceva gare, eventi fitness, insomma ben immersi nell’ambiente di quegli anni. Tuttavia non avevo grosse ambizioni estetiche se non quelle di migliorare la mia forma fisica e “muovermi un po’ “. Poi col tempo però la “fame è venuta mangiando”, le domande e le risposte che pretendevo dal mio corpo si facevano sempre più pressanti, così come la mia percezione e asticella dei limiti e obiettivi. Chiarito per bene il discorso doping e presa la decisione di non voler mai far parte di quel mondo, ho continuato ad andare avanti per la mia strada senza farmi troppo influenzare da stereotipi da palestrati “super pompati” che poi l’avvento dei social ha contribuito ad amplificare. Ma social e internet non sono del tutto il male assoluto. Grazie a questi strumenti potentissimi di divulgazione ho imparato a conoscere personaggi assolutamente natural e fuori dal comune come Sandow, Lalanne, Gironda, Reeves fino ad arrivare a te, caro Gino. In te mi sono ritrovato molto. Un uomo che ha gareggiato e “lottato” contro tutto e tutti per difendere la sua fede natural. Una persona che ha ottenuto un risultato estetico sul proprio corpo fuori dal comune e non si è limitato solamente a vincere gare e allenarsi ma ha provato e prova ancora a divulgare questo “credo” per far sì che le nuove generazioni si distraggano un po’ dal bombardamento mediatico di personaggi che tutto sono fuorché modelli da seguire.
Il mio essere diventato padre per ben due volte (la prima nel 2018, la seconda nel 2021) ha enfatizzato questa mia mentalità. Tanto che, il tuo libro “Il mio bodybuilding e non solo” fa parte della mia biblioteca fitness, insieme ad altri testi a tema, proprio per consentire anche a loro, un giorno, di documentarsi, studiare e informarsi su ciò che si può ottenere dal proprio corpo in modo sano e duraturo, senza essere confusi e fuorviati da troppe informazioni frammentate e che spesso di contraddicono.
Riguardo il lavoro di personal training online sinceramente non mi sono mai ispirato a nessuno. Credo di essere uno dei pochi del settore che non ha la smania da clienti. Non millanto migliaia di persone seguite con fantasmagorici prima/dopo. Il mio motto è “less is more”. Preferisco pochi clienti ma fidelizzati e in piena sintonia con il mio modo di concepire il fitness, piuttosto persone che inseguono risultati impossibili in poche settimane. Quello che faccio e ho fatto, piuttosto, è guardarmi continuamente intorno. Non ho i paraocchi. Osservo, studio e vedo come si muovono i miei colleghi perché pur non essendo in linea con il loro modo di lavorare, penso che ognuno di loro ha qualcosa da insegnarmi. Nel bene e nel male.
Secondo te, quali sono i benefici psico-fisici dell’allenamento uniti ad una sana dieta?
Il filo rosso che lega qualsiasi argomento relativo al fitness, rimane quello dell’obiettivo. In base all’obiettivo che ognuno ha, è necessario offrire al nostro corpo il corretto bilanciamento dei nutrienti attraverso una sana alimentazione. Jack Lalanne diceva “L’esercizio è re e l’alimentazione è regina: insieme, avete un regno”.
Quali sono i pro e i contro dei servizi di personal trainer online?
Penso che il personal trainer online e personal trainer dal vivo, abbiano in comune soltanto il nome e l’ambito in cui si muovono. Per il resto sono 2 figure che richiedono competenze, talento e metodi, piuttosto diversi. Far assimilare determinati concetti a distanza ha bisogno di capacità comunicative sopra la media oltre che una formazione tecnica di base molto solida. In tutto questo troviamo sia i pro che i contro. Ecco perché sono convinto che questo mestiere sia una vera e propria vocazione. Se non si hanno determinate caratteristiche, sarebbe come continuare a incastrare un cubo dentro un foro triangolare. Dal lato cliente invece, se si ha la fortuna di trovare il professionista adeguato, non si hanno problemi di tempo, spazio, spostamenti o vincoli su quale palestra frequentare. La libertà è massima, il personal trainer online fa da guida. Il lato negativo può essere rappresentato dal fatto che, paradossalmente, la maggior libertà d’azione può scontrarsi con una certa pigrizia di base e se non si riesce a mantenere alto il livello di motivazione, il rischio di abbandono è molto elevato. Ancor più della semplice iscrizione in palestra.
G.B.
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