Nata nel 1986, Maria Borzillo, in arte Mary, è sempre stata, a suo dire, una bambina strana: quella che preferiva giocare da sola piuttosto che adattarsi a persone con cui non aveva nulla in comune. E, nonostante la paura, adorava i mostri. Li trasformava in compagni di gioco, forse perché la affascinavano più di certe persone reali.
Mary cresce tra i poster degli Iron Maiden, Motörhead, Ozzy Osbourne, immersa in un mondo fatto di riff potenti e testi ribelli. A scuola viene considerata stramba, ma nessuno osa mai prenderla in giro. Anzi, ha avuto il privilegio di influenzare molti, spingendoli a guardare oltre il mainstream e a scoprire generi musicali più autentici.
Col tempo, la sua passione per la musica e la tecnologia si trasforma in una missione: insegna informatica, ma non solo, aiuta le persone a usare la tecnologia con consapevolezza, senza lasciarsi sopraffare e diventarne schiavi.
La musica, però, è sempre stata una parte fondamentale della sua vita. Studia ed insegna chitarra a chi è alle prime armi o a un livello intermedio. Per lei la chitarra è più di uno strumento, è quello che la salva dall’avere lo sguardo spento che purtroppo è presente in tante persone.
Suona la chitarra da anni negli Hollywood Groupies, che considera la sua seconda famiglia. Con loro ha girato l’Europa, portando la loro musica su palchi importanti e aprendo i concerti di Doyle dei Misfits e dei Lordi. Ogni esibizione è un viaggio che le ricorda ogni volta perché ha scelto questa strada.
Ha avuto il privilegio di recitare in vari videoclip musicali, sia per la sua band che per altri gruppi indipendenti. La sua prima esperienza davanti alla telecamera, che non fosse legata a un videoclip musicale, è stata in 0187UFO di Francesco Tassara, un progetto che le ha aperto nuove dimensioni.
Il suo colore è il giallo. Il suo Monte Rushmore personale è scolpito con i volti di Ozzy Osbourne, Lemmy Kilmister, Yngwie Malmsteen e David Coverdale. Purtroppo si potevano scegliere solo quattro persone 🙁
In tutto quello che fa, Mary rimane fedele a se stessa. Non ha mai voluto omologarsi e non ha mai avuto paura di essere diversa.
Ecco la videointervista
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