Morto tra una settimana… o ti ridiamo i soldi: una commedia inglese dallo humour nero

Morto tra una settimana… o ti ridiamo i soldi è una commedia incredibilmente condita del famoso black humour inglese.

Il titolo è, in questo senso, evocativo e per una volta non è uno strambo adattamento italiano di un più efficiente nominativo inglese (in originale, infatti, è Dead in a week: or your money back).

La regia è affidata a Tom Edmunds, qui al suo primo lungometraggio, che è riuscito nell’ impresa di accaparrarsi un cast di prim’ordine comprendente, tra gli altri, Tom Wilkinson, due volte nominato agli Oscar e vincitore di un Golden Globe, famoso soprattutto per i suoi ruoli in Se mi lasci ti cancello, Michael Clayton e Full monty – Squattrinati organizzati.

Un Tom Wilkinson che interpreta qui il ruolo di un killer a pagamento, assoldato da William alias Aneurin Barnard, già visto in Dunkirk, War & peace e The white queen.

In una tranquilla cittadina inglese, il depresso William (Barnard) ha già provato sette volte ad uccidersi, fallendo, però ogni volta a causa dei più disparati inconvenienti. Una sera, durante l’ennesimo tentativo di porre fine alla propria vita, viene avvicinato da Leslie (Wilkinson), che si offre di fare al posto suo “il lavoro sporco”. I due si incontrano il giorno seguente in un bar e, con grande semplicità, siglano un patto: entro una settimana Leslie ucciderá William, a fronte di una certa somma di denaro. Nel prepararsi a passare a miglior vita, William vivrà alcune esperienze che lo porteranno a cambiare idea. Ma il contratto con Leslie e la sua agenzia di killer a pagamento non è rescindibile.

Autore anche della sceneggiatura, il regista Tom Edmunds guarda dichiaratamente alla dark comedy dei fratelli Coen e, soprattutto, di Martin McDonagh, il cui In Bruges – La coscienza dell’assassino è qui citato esplicitamente.

Tuttavia, Morto tra una settimana… o ti ridiamo i soldi vorrebbe essere più ardito di quanto poi, in realtà, non sia, frenando la vena irriverente a favore di un politically correct che disattende un po’ le aspettative.

Perfino l’uso forzato dello splatter non è del tutto convincente, anche se gli attori sono talmente bravi da risultare sempre e comunque in parte. E le vicende di contorno, come la sonnechiosa vita familiare che conduce il killer Leslie insieme alla moglie (una simpaticissima Marion Bailey), strappano più di un sorriso.

Le citazioni esistenzialiste sul mal di vivere spaziano da Sartre a Camus, senza tuttavia mai approfondire davvero. Meglio, perché l’intento di Morto tra una settimana… o ti ridiamo i soldi è solo quello di divertire e intrattenere, senza pretese.

 

 

Giulia Anastasi