Con Musica Presente l’autore, Renzo Cresti, non vuole indicare solo la musica del tempo corrente, ma anche e soprattutto la musica consapevole e testimone del proprio tempo.
Chi sono i compositori e cosa scrivono? Essi si situano nel cono d’ombra della visibilità della cultura pop, anche se molti di loro intrecciano un dialogo con il maistream, con la musica da film, radiofonica e documentaristica che sono diventate sempre più importanti; con l’elettronica che permea ogni più piccolo angolo, con la musica psichedelica e col progressive, col jazz, al quale, in questo libro ricco di informazioni, sono dedicate molte pagine, segnalando i musicisti che si sono messi in evidenza. Una riflessione è riservata anche al rock sperimentale.
Con quale metodologia si affrontano le musiche di oggi? L’autore riflette su cosa possa significare effettuare ricerca dopo le avanguardie e sulla rivalutazione dell’ascolto, sul pubblico e sul neo-romanticismo, facendo spesso ricorso alla stessa voce dei compositori, con le loro testimonianze dirette e di prima mano. Per far ciò vengono presi in esame quasi duemila compositori. Il libro è formato da un lungo saggio introduttivo che racconta una storia ancora in atto, al quale seguono tre capitoli che analizzano altrettante generazioni di musicisti, quella nata negli anni Cinquanta, quella successiva dei nati negli anni Sessanta e quella dei nati negli anni Settanta e oltre. Per ogni decennio si susseguono i compositori in ordine cronologico, intercalati da continue riflessioni sui testi poetici e musicali e sui contesti culturali e sociali.
Non solo musicA, ma si potrebbe tranquillamente parlare di MusicHE presenti, siccome molteplici sono le aree stilistiche e formali, nonché gli infiniti campi di azione. Musiche presenti significa per l’autore musiche vive, quindi testimoni delle tematiche del tempo odierno. Cresti ci insegna come il termine “presente” dia un’attestazione di dinamicità intellettuale e di attivismo culturale scaturiti, più che da un riferimento di genere, da esperienze in atto e che sono degne di essere raccontate. Ma non solo, questo presente è rapido, scattante, pertanto sfuggevole, fatto di link, e per poterci navigare con soddisfazione è necessario prendersi il tempo necessario a soffermarsi su ogni cambio di paesaggio. Rapidità e lentezza sono complementari e vanno sapute attivare al momento giusto per l’interesse giusto. Musica Presente ha il merito di offrire un approfondito racconto della musica dall’inizio del Novecento all’inizio del Duemila, con rigore e partecipazione affettiva, nonché il desiderio di superare il concetto di “genere” nella musica.
Dario Bettati
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