Nadine Labaki ha presentato a Roma Cafarnao – Caos e miracoli

Nadine Labaki ha presentato a Roma il suo ultimo film Cafarnao-Caos e miracoli, premiato a Cannes con il Premio della Giuria e candidato agli Oscar nella categoria per il miglior film straniero, proprio nel giorno in cui l’attrice e regista è stata nominata come presidente della giuria della sezione parallela Un Certain Regard alla prossima edizione del celebre festival francese.

Cafarnao – Caos e miracoli racconta la storia del dodicenne Zain, che viva nei campi profughi di Beirut e decide di fare causa ai suoi genitori per averlo messo al mondo senza avere la possibilità di prendersi cura di lui; come pure delle sue sorelle e fratelli, che il ragazzino si trova ad accudire lavorando, senza aver ricevuto alcuna istruzione scolastica.

Nadine Labaki insieme all’interprete Bruna Cammarano

La regista, giunta in compagnia del marito Khaled Mouzanar, musicista e produttore del lungometraggio, ha raccontato come l’idea del film sia nata proprio visitando i quartieri più poveri e i campi profughi della sua Beirut: “Durante i tre anni di ricerche in cui ho visitato i quartieri più poveri, i centri di detenzione, gli orfanotrofi, i carceri minorili e i tribunali, il film prendeva sempre più forma e la sceneggiatura veniva spesso riscritta. Le riprese sono durate sei mesi e le ore di girato accumulate erano ben cinquecentoventi, poi ridotte a dodici e, infine, alle due che ora escono in sala”.

Alla domanda sulle molte similitudini con il Neorealismo italiano con la scelta di attori non professionisti, Nadine Labaki ha confermato la sua passione per il nostro cinema e : “Abbiamo girato con attori non professionisti perché era fondamentale che conoscessero a fondo le condizioni che vengono descritte nel film. Non ho cercato nessuna fonte d’ispirazione, mi sono affidata all’istinto e a quello che ho visto con i miei stessi occhi.  Lavorando con attori non professionisti, con dei bambini, ho lasciato spazio all’improvvisazione, sono stata io ad adattarmi a loro… e tutti i momenti in cui finzione e realtà si sono fusi hanno sicuramente contribuito alla veridicità del film”.

Nadine Labaki sul set insieme al suo giovane protagonista Zain Al Rafeea

Nadine Labaki ha raccontato che il film è stato fatto vedere a molte autorità politiche e ora il suo obiettivo è quello di portarlo all’attenzione di quelle occidentali. Al nostro consiglio ironico di far vedere la versione di dodici ore chiudendo tutti i politici dentro una stanza, la regista, sorridendo, ha risposto “Certamente, sarà una cosa che cercherò di fare!”. Ma, ironia a parte, Nadine ha raccontato anche il problema delle spose bambine, un tema che viene affrontato nella film: “Devo dire che è stato davvero terribile scoprire i numeri reali di questi matrimoni, che altro non sono che transazioni economiche dove la famiglia riceve dei soldi. C’è ancora chi considera questi matrimoni come parte della cultura e della tradizione. Io spero sinceramente che Cafarnao – Caos e miracoli porti ad una ad una serie di riflessioni, ma  anche a creare un vero progetto di legge che si occupi di questo problema”.

Alla domanda sul fatto che il giovane protagonista, grazie al suo aiuto, ora viva al sicuro in Norvegia e abbia finalmente ricevuto una istruzione, Nadine Labaki dice: “Sono sicuramente orgogliosa di aver salvato e dato speranza a Zain, ma il mio sogno è quello di poter dare a tutti l’istruzione che meritano e la speranza di una vita migliore. Io sono solo una cineasta, il mio compito è di mettere in luce i problemi e portarli all’attenzione, ma spero sinceramente che il mio piccolo contributo possa davvero servire”.

Senza dubbio, la regista ha ormai raggiunto una notevole influenza nell’ambiente cinematografico, e, nel cercare di portare all’attenzione del grande pubblico un problema, è riuscita dove, molto spesso, falliscono miseramente politici e giornalisti. curiosamente (e osiamo dire anche per fortuna), un film a volte salva una vita.

 

Roberto Leofrigio