Nata per te: la storia di Luca Trapanese e della piccola Alba

Diretto da Fabio Mollo e ispirato al libro di Luca Trapanese e Luca Mercadante, arriva al cinema Nata per te, che racconta la vera storia di Luca e della piccola Alba.

Alcuni forse conoscono Luca Trapanese, il vero protagonista della vicenda, attivo sui social da anni. Chi invece non frequenta Facebook & co. con il film del regista calabrese avrà l’occasione di scoprire una storia tutta italiana che tocca svariate nonché delicate tematiche, in primis quella dell’adozione da parte di un single.

Luca è infatti un giovane single, gay, cattolico praticante che ha frequentato anche due anni di seminario, con un forte desiderio di paternità. Quando una neonata con sindrome di Down viene abbandonata all’ospedale, Luca si fa subito avanti, dapprima per un affido temporaneo e poi per una vera e propria adozione. A causa della sua disabilità, la piccola viene rifiutata da oltre trenta famiglie. Luca, che lavora come volontario in una comunità di disabili, sarebbe la scelta giusta per la bambina, ma la legge è complicata, contorta, apparentemente non aggirabile. Nonostante egli abbia alle sue spalle una numerosa e gioiosa famiglia, un buon lavoro e un cuore grande, le sue richieste non vengono accettate, l’attributo “single” gli sbarra la strada. Fino a quando non conosce Teresa, un’avvocata, come ci tiene a specificare, combattiva e consapevole dell’amore e delle cure che Luca potrebbe donare alla piccola Alba.

Photo by Gianni Fiorito

Pierluigi Gigante, che si è detto arricchito da Nata per te e da ciò che gli ha donato dal punto di vista umano, interpreta il protagonista della vicenda, offrendone un ritratto davvero convincente. Il resto del cast, che comprende Teresa Saponangelo, Barbora Bobulova, Antonia Truppo, Iaia Forte e Alessandro Piavani, dà vita ad un racconto emozionante, interessante e decisamente attuale. Come ha spiegato lo stesso Trapanese durante la conferenza stampa svoltasi a Roma, le tematiche affrontate sono tante, ma non ci sono colpevoli. Non è colpevole la mamma biologica di Alba che, lasciandola in ospedale, le ha assicurato le cure migliori, né sono colpevoli le famiglie che hanno rifiutato Alba, perché i disabili, nel nostro paese, non hanno vita facile e i loro familiari non ricevono il supporto adeguato.

Photo by Gianni Fiorito

L’intenzione del regista e degli sceneggiatori Furio Andreotti e Giulia Calenda era quella di restituire il ritratto di una coppia bellissima, raccontando una storia non solo emozionante, ma anche con un lieto fine, ed affrontando tematiche delicate con grande sensibilità. Il risultato è sicuramente interessante perché fa luce su un tema assai scottante; tuttavia si avverte ben presto una forte mancanza di empatia. Le difficoltà dell’iter burocratico prendono il sopravvento sulla relazione tra padre e figlia. A tratti sembra anche che il tema dell’omosessualità prevalga sul desiderio di paternità del protagonista, di cui, mediante numerosi flashback, ci viene svelato il doloroso passato di adolescente. In Nata per te si percepisce la tribolazione di Luca, ma la bellezza, la tenerezza e la profondità del rapporto tra il giovane e la piccola Alba si scoprono davvero solo sui titoli di coda, con le foto e i video dei veri protagonisti. Un’occasione mancata, verrebbe da dire, ma il film, ben recitato e professionalmente confezionato, offre comunque la possibilità di scoprire una vicenda di grande impatto sociale ed emotivo che si spera porti a grandi cambiamenti.

 

 

Daria Castelfranchi