Dopo essersi ritagliato un proprio culto negli ultimi anni, il poliziesco a tinte forti Nella tana dei lupi, datato 2018, vede nel sequel Nella tana dei lupi 2 – Pantera una continuazione che cambia location sfruttando lo sfondo europeo di Nizza.
Nuovamente protagonisti Gerard Butler e O’Shea Jackson jr, anche produttori del film, e regista e sceneggiatore ancora una volta Christian Gudegast, il quale in questa trasferta francese mette in scena un heist movie che aleggia tra la secchezza di un thriller moderno e la spensieratezza di prodotti analoghi risalenti addirittura al secolo scorso (dai noti Rififì e Topkapi a Operazione San Gennaro, per intenderci).

Chiamato a Nizza per portare a termine un furto importante, l’esperto Donnie Wilson (Jackson jr.) si ritrova in questo luogo esotico sotto le mentite spoglie di tale Jean-Jacques, e, insieme ad un gruppo di ladri esperti, pianifica alla perfezione un colpo alla banca locale, dove è tenuta in sicurezza una pietra preziosa di elevatissimo valore che fa gola anche alla mafia italiana.
In tale contesto, però, Donnie si ritrova tra i piedi l’agente di polizia Nicholas O’Brien (Butler), meglio noto come “Big Nick”, che, giunto in territorio francese, non ha alcuna intenzione di rimanere l’uomo di legge quale era; infatti, ritrovatosi sul lastrico e con nulla da perdere, Nicholas si unisce a Donnie per completare il furto in questione, in modo da potersi sistemare definitivamente.

E in tutto ciò entrambi dovranno mettere da parte i rancori delle loro esperienze passate e concentrarsi totalmente nell’operazione, sebbene vi sia qualcuno che trama alle loro spalle e sulla loro pelle.
Se già Nella tana dei lupi non era un titolo indimenticabile del genere poliziesco, rimasto nella memoria di molti forse più per la delineazione di determinati personaggi o situazioni descritte che per il valore complessivo, questo suo sequel non gode certo della più alta delle ispirazioni creative, considerando che stiamo parlando di un heist movie piuttosto basico e privo di idee nuove.

Come già fece nel primo film, Gudegast riempie Nella tana dei lupi 2 – Pantera di dettagli abbastanza esili e momenti evitabili, giusto per allungare il minutaggio portandolo ad una durata difficile da digerire (due ore e dieci per ciò che racconta sono davvero troppe); senza contare che ogni colpo di scena o effetto sorpresa risulta telefonato già a metà film.
Vi è giusto una certa cura nella sequenza del furto, momento che pone il regista alle prese con una efficace gestione della tensione e dei tempi dilatati proprio per dare un senso di esistere a questo secondo capitolo.
Per il resto troviamo i soliti Butler e Jackson jr. alle prese con ruoli che hanno poco spessore in più rispetto a quelli del capostipite, più l’aggiunta dell’apporto tutto italiano di Salvatore Esposito e Fortunato Cerlino, new entry che comunque nulla aggiungono alla esile resa di Nella tana dei lupi 2 – Pantera.
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