Nel mondo della fotografia, spesso l’obiettivo non si limita a catturare un’immagine, ma racconta storie, emozioni e percorsi di crescita personale. Nina Model incarna perfettamente questa visione: una fotomodella toscana che ha saputo trasformare la sua timidezza in una potente forma di espressione artistica.

Dall’inaspettato inizio davanti all’obiettivo di un amico, fino alla consapevolezza del proprio corpo durante la maternità, Nina ha attraversato un viaggio di trasformazione. Il glamour e il nudo artistico sono diventati per lei strumenti di comunicazione, attraverso i quali esprime sensualità e dolcezza senza mai cadere nella volgarità.

In questa intervista ci racconta la sua evoluzione come modella, le sfide affrontate nel mondo della fotografia e l’importanza di conciliare la sua passione con il ruolo di madre. Un racconto di determinazione, eleganza e autenticità che ci permette di scoprire il vero significato dell’arte fotografica attraverso i suoi occhi.

L’Intervista

Ciao! Grazie mille per avermi concesso l’opportunità di raccontarmi, è molto importante per me.

Il mio percorso nel mondo della fotografia è iniziato per caso e ho voluto sfruttare questa opportunità per fare un lavoro su me stessa. Nella vita privata sono una persona molto timida e poco espansiva. Fare questo tipo di lavoro mi “forza” in qualche modo ad avere fiducia in me stessa, cosa che solitamente scarseggia, ed essere espansiva lavorando sempre con fotografi diversi.

Ho iniziato, come accennato prima, per puro caso. Un amico che stava imparando a usare la sua macchina fotografica nuova mi chiese se fossi disposta a farmi fare qualche scatto. Quando mi arrivarono le foto vidi una “versione” nuova di me. Mi vidi sicura e disinvolta davanti all’obiettivo, mi piacquero molto tant’è che decisi di continuare nel settore e mettermi in gioco.


Come fotomodella toscana, quanto il territorio ha ispirato il tuo lavoro e le tue collaborazioni?

Avendo il mare vicino, mi piace molto fare scatti che siano armonici con la spiaggia e il mare.


Il tuo portfolio spazia dal ritratto al nudo artistico. Qual è il genere fotografico in cui ti senti più a tuo agio e perché?

Sicuramente glamour in intimo. Mi piace essere sexy ma non volgare e, secondo me, il miglior modo per esprimerlo è in lingerie. Tra l’altro, adoro collezionare i completini più sexy e particolari.


La Maternità e l’Arte della Fotografia

Sei recentemente diventata mamma, congratulazioni! Com’è stato posare durante la gravidanza?

I primi shooting li ho iniziati a fare dal sesto mese di gravidanza circa e, all’inizio, ero insicura sui cambiamenti del mio corpo. Essendo abituata a posare in pose prettamente sexy, non sapevo come approcciarmi all’obiettivo. Poi ho capito che dovevo sfruttare la maternità per esplorare un nuovo genere, ovvero non limitarmi solo alle pose sexy ma saper trasmettere ed esprimere anche dolcezza sia con le espressioni che con le pose.


Hai scattato foto artistiche con il pancione. Che emozioni hai provato e cosa volevi trasmettere con quei lavori?

Quando comunicai la mia gravidanza, ci sono stati dei fotografi che non hanno preso bene questa notizia e hanno deciso di non lavorare più con me. Mi sono sentita dire: “È improponibile lavorare con te in questo stato”.

Da lì ho deciso di portare avanti una mia battaglia personale, ovvero il non fermarmi. Essere in gravidanza non significava essere esclusa dal lavoro, non doveva essere una cosa degradante. Ho voluto dimostrare a me stessa e agli altri che una donna incinta (se non si presentano problematiche varie) può tranquillamente continuare a lavorare, ma soprattutto può continuare a essere sexy e desiderabile.


Pensi che la maternità abbia influenzato il tuo approccio alla fotografia o il modo in cui vedi te stessa come artista?

Credo che la gravidanza mi abbia aiutato a essere più versatile, ovvero trasmettere anche dolcezza e serenità.


Esperienze e Collaborazioni

Quali sono state le collaborazioni o i progetti più significativi della tua carriera?

Mi è rimasto impresso un workshop, organizzato con un fotografo di fama internazionale e altre quattro fotomodelle. Questa esperienza mi ha fatto crescere perché è stato utile confrontarmi con altre modelle e con altri modi di lavorare.


C’è uno shooting in particolare che ricordi con emozione o che ti ha lasciato un segno?

Mi ha lasciato il segno uno shooting che ho fatto in gravidanza, ero quasi a termine. È stato con un fotografo di Firenze che ha utilizzato delle foglie d’oro in un nudo artistico. Mi ha colpito la particolarità dell’esecuzione in sé, ma soprattutto il fatto che sia stato associato a una donna con il pancione.


Come selezioni i progetti a cui partecipare? Quali criteri sono per te fondamentali in una collaborazione?

Questa è una domanda interessante. Generalmente capita che uno o più fotografi mi contattino esponendomi la loro idea per un progetto. Io cerco sempre di capire se lo stile del progetto o il risultato che potrebbe venirne fuori si adatta bene al mio stile. L’importante è che vengano sempre rispettati i miei limiti sui generi che tratto, questo per me è fondamentale.


Arte e Professionalità

Il nudo artistico è un genere che richiede molta sensibilità e professionalità. Come riesci a comunicare emozioni autentiche attraverso i tuoi scatti?

Mi è sempre stato detto da tutti i fotografi con cui ho lavorato che è una cosa che mi viene spontanea e naturale: il movimento, la posa, lo sguardo. È stato molto raro per me fare uno shooting di nudo artistico nel quale il fotografo decidesse le mie pose. Davanti all’obiettivo mi lascio andare. L’unica cosa che evito sia nel nudo artistico che in lingerie è la posa volgare.


Quali sono, secondo te, i malintesi più comuni sul mondo del nudo artistico?

Il malinteso più comune è che il nudo artistico venga associato alla pornografia. Purtroppo, non viene capita l’idea che il nudo artistico serve ad esaltare le forme del corpo femminile senza mostrare esplicitamente le zone erogene.


Qual è il messaggio principale che desideri trasmettere attraverso la tua arte?

Che una donna può essere sexy senza essere volgare e che la sensualità può essere trasmessa anche con un solo sguardo.


Vita Personale e Lavorativa

Essere mamma e fotomodella può essere impegnativo. Come riesci a conciliare il lavoro con la vita personale?

Avere l’appoggio del mio compagno mi aiuta molto. Mi sostiene in ogni progetto che ho fatto e vorrei fare. Porta anche molta pazienza badando il bimbo durante gli shooting. 😅


Quali sono i tuoi obiettivi futuri, sia come artista che come donna?

Mi piacerebbe impegnarmi con delle trasferte in tutta Italia quando mio figlio sarà un po’ più grande, magari tra un anno circa.


Conclusione

Che consiglio daresti alle donne che vogliono intraprendere una carriera simile alla tua, magari conciliandola con la maternità?

Che non è facile, ma fattibile solo se si ha un marito o un compagno che vi appoggia e, soprattutto, si occupa del bambino durante la vostra assenza. 😅


Se dovessi scegliere una sola parola per descrivere la tua esperienza come modella, quale sarebbe e perché?

La parola sarebbe APPASSIONANTE, perché mi sta facendo scoprire una parte di me che non conoscevo, e ogni shooting è una nuova sfida con me stessa per migliorare sempre di più.


C’è qualcosa che non ti è mai stato chiesto in un’intervista, ma di cui ti piacerebbe parlare?

Una domanda che non mi è mai stata fatta è cosa penso mentre poso, mentre ho l’obiettivo della fotocamera di fronte. Sembra strano, ma non penso a niente. Nella vita di tutti i giorni il mio cervello è in continuo fermento, ho miliardi di pensieri e sono molto attiva. Ma mentre ho l’obiettivo di fronte a me, improvvisamente tutto si ferma e sento a malapena il mio respiro calmo e rilassato per mantenere i lineamenti del viso distesi.

Ed è anche questo che mi piace di questo lavoro: come sono io davanti all’obiettivo, non solo fisicamente ma mentalmente. Tutto il mondo si ferma e ci siamo solo io e l’obiettivo.


Infine, un messaggio speciale per i tuoi follower e per chi ti ammira.

Ringrazio tutti i miei follower, chi mi segue quotidianamente e tutti quelli che mi scrivono. Mi dispiace non poter essere più presente, ma spesso non riesco. Mi scuso per quei messaggi a cui non riesco a rispondere, ma sappiate che vi leggo sempre. Se sono arrivata fin qui, è anche grazie a voi che mi sostenete ogni giorno. ❤️


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