Noemi Gherrero, attrice e conduttrice napoletana, si prepara a emozionare il pubblico del Teatro Bolivar di Napoli con lo spettacolo “Grideranno le pietre”, in scena il 26 gennaio 2025. Scritto da Antonio Mocciola e diretto da Giorgio Gori, la pièce affronta temi profondi e attuali, offrendo una narrazione intensa e provocatoria. In questa intervista esclusiva, Noemi ci racconta il suo viaggio artistico, le sfide di un ruolo complesso e i suoi progetti futuri.
Noemi, il tuo percorso artistico è ricco e variegato, spaziando dalla conduzione televisiva alla recitazione teatrale. Cosa ti ha spinto ad accettare il ruolo in “Grideranno le pietre” e cosa rappresenta per te questa nuova sfida?
Mi piaceva il ruolo designatomi e, inoltre, conosco Antonio Mocciola da tanti anni. Lo stimo moltissimo per le cose che scrive e per i progetti coraggiosi che porta avanti.
“Grideranno le pietre” tratta temi complessi legati al post 11 settembre e alle tensioni culturali e religiose. Come ti sei preparata per interpretare un personaggio inserito in un contesto così delicato?
Abbiamo lavorato molto con il regista Giorgio Gori per trovare le sfumature di un personaggio così netto. Jennifer è una soldatessa americana, dura e indurita da un sistema spietato, ma è anche una donna sola, vulnerabile e facile alle dipendenze. Questo contrasto è stato cruciale nella preparazione.
Nello spettacolo interpreti Jennifer, una sergente coinvolta in un intenso interrogatorio. Quali sono state le sfide più grandi nell’interpretare questo ruolo e come hai lavorato per renderlo autentico?
Cercando di ritagliarle un minimo di spazio in cui potesse essere anche vulnerabile. I ruoli duri mi sono più confacenti perché tirano fuori emozioni che nella vita quotidiana tengo sotto controllo, come rabbia e imposizione. Nel teatro queste emozioni trovano il loro giusto contesto.
La pièce si svolge in un ambiente carico di tensione, come quello di Guantanamo. Come riesci a mantenere l’equilibrio emotivo durante le rappresentazioni di scene così intense?
Ogni spettacolo ha la sua cifra stilistica, e in questo caso è la tensione. Personalmente mi carico moltissimo interpretando personaggi così impattanti. C’è una forma di esaltazione nell’interpretare il cattivo quando hai scelto di essere buono nella vita reale.
Hai lavorato al fianco di Ilias Christoforidis e Giuliano Del Gaudio in questo spettacolo. Come descriveresti la dinamica tra voi attori sul palco e come ha influenzato la tua interpretazione?
Giuliano è un caro amico delle scuole medie e conoscevo già i suoi lavori. Ilias ha una intensità speciale. Entrambi interpretano i loro ruoli in modo autentico, mantenendo integre le loro personalità. Questo ha reso il lavoro molto fluido e naturale.
Oltre al teatro, hai esperienza come conduttrice televisiva e modella. Come riesci a conciliare queste diverse sfaccettature della tua carriera artistica?
Non ho mai fatto mistero che la versatilità sia una delle mie armi. Mi diverte spaziare e credo che il filo conduttore tra le discipline sia la predisposizione verso gli altri.
Guardando al futuro, ci sono altri progetti teatrali o televisivi a cui stai lavorando e che puoi anticiparci?
Sì, sto lavorando a molte cose, non tutte inerenti al mondo dello spettacolo. Tra questi, il mio primo film da regista e un progetto legato allo sport.
Quale messaggio speri che il pubblico porti con sé dopo aver assistito a “Grideranno le pietre”?
Mi auguro che il pubblico rimanga intrigato dallo spettacolo. Credo sia importante lasciare qualcosa, che sia disturbo, odio o piacere. Quanto al messaggio, spero che ognuno si faccia la propria idea in piena autonomia.
Infine, cosa significa per te esibirti al Teatro Bolivar di Napoli e cosa ti aspetti da questa esperienza?
Tornare al Bolivar è un grande piacere. Conosco bene quel teatro, mi sono esibita in un monologo su Nina Simone due anni fa. È uno spazio importante, carico di storia, e non vedo l’ora di tornarci.
Noemi Gherrero porta in scena una storia intensa e ricca di sfumature, dimostrando ancora una volta la sua capacità di affrontare ruoli complessi e di grande impatto. “Grideranno le pietre” promette di essere uno spettacolo da non perdere, un viaggio nelle emozioni più profonde e nelle contraddizioni dell’animo umano.
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