Dopo il felice debutto al quarantesimo Torino Film Festival, il docu-film Noi ce la siamo cavata di Giuseppe Marco Albano approda ufficialmente nelle sale.
Nel lungometraggio vengono raccontate in modo affettuoso e divertente, tra ricordi e interviste ai protagonisti, le vite di quei giovanissimi attori che trent’anni fa, nel 1992, furono i protagonisti di Io speriamo che me la cavo, cult cinematografico della grande regista Lina Wertmüller, tratto dall’omonimo best seller di Marcello D’Orta.
Adriano Pantaleo, oggi attore di successo che nel film interpretò Vincenzino, si è messo alla guida di uno scuolabus per ritrovare i suoi ex compagni della terza B della scuola elementare De Amicisc di Corzano, dove il maestro genovese Marco Sperelli (Paolo Villaggio) venne trasferito per errore. Il racconto delle vite di quei ragazzini, che il grande successo di pubblico all’epoca rese famosi in tutta Italia, diventa l’occasione per far rivivere ricordi e scoprire come anche loro “se la siano cavata”. Noi ce la siamo cavata è una pregevole operazione nostalgia armonizzata da una regia che sa diligentemente (visto che si tratta di scuola) alternare il passato e il presente, permettendoci una riflessione a tutto tondo nel rievocare una personalità vulcanica capace di essere intimorente ma, al contempo, stimolante, che viene oggi ripresentata e descritta quasi con gli stessi occhi di un tempo.
Non solo, il film è anche un buon punto di partenza per riflettere su cosa fosse Napoli trent’anni fa e cosa sia oggi, ma, soprattutto, cosa fosse crescerci allora e cosa significhi viverci nella contemporaneità. Non dobbiamo, pertanto, commettere l’errore di pensare a Noi ce la siamo cavata come una semplice operazione di marketing che voglia sfruttare le vestigia di un lavoro di un passato che ancora riesce ad essere presente. Il film è piacevole da vedere e certamente sarà ben accetto per tutti coloro che ancora ricordano e, in qualche modo, vivono ciò che Paolo Villaggio e Lina Wertmüller hanno saputo realizzare e trasmettere. Proprio quest’ultima ha concesso un ultimo affettuoso contributo poco prima della sua scomparsa avvenuta nel Dicembre 2021.
Dario Bettati
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