Nel suo primo singolo da solista, Reyson canta una delusione amorosa con lucidità e ritmo. Tra malinconia, soul e pop italiano, “Non m’importa” è uno sfogo sincero e maturo, nato da una relazione tossica e dalla voglia di voltare pagina. Nell’intervista racconta tutto, senza sconti né filtri.

Ciao, Reyson. Da dove nasce l’ispirazione per il nuovo singolo “Non m’importa”?
L’ispirazione nasce da una storia, chiamiamolo più un colpo di fulmine, che ho avuto per una ragazza, qualche tempo fa, è un po’ il resoconto dei miei pensieri dopo quest’esperienza.
Hai lavorato al brano con Francesco Facchinetti e Matteo Ieva: com’è stato collaborare con loro e cosa hanno portato alla canzone?
Lavorare con loro è stato molto stimolante, soprattutto con Francesco ho condiviso molto di me, perché volevo che il brano fosse il più autentico possibile e per arrivare a questo risultato gli ho raccontato moltissimo di questa storia e spero di avergli lasciato una parte di me. Poi al di là del lato umano, ho imparato molto con loro, mi hanno dato tanti spunti dai quali partire per poter migliorare il mio songwriting.
C’è un messaggio che speri arrivi al pubblico, ascoltando questo brano?
Non lasciate che l’idea che avete di una persona superi la realtà, perché tanto la realtà vi sbatterà sempre la testa contro il muro non importa quanto vogliate evitarla.
Hai in mente qualche progetto per il futuro?
Fin troppi, sono uno che ama spaziare e non si lascia mai influenzare troppo da quello che il pubblico vuole, cerco sempre di essere il più poliedrico possibile ma sempre rispettando quello che io realmente sento appartenermi.
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