Non succede… ma se succede: tutti pazzi per Charlize Theron

Charlize Theron e Seth Rogen sono i protagonisti di Non succede, ma se succede…, una super commmedia con satira politica ma non politicamente corretta, con tanto comicità (molto volgare!) tipica del protagonista di Strafumati e uno script che funziona alla perfezione.

Semplicemente al suo top, anche come attrice comica, la Theron – che sembra fare un po’ il verso a Melania Trump, anche nella scelta dei vestiti – è Charlotte, meraviglioso segretario di Stato d’America, al centro dell’attenzione più per i suoi vestiti o presunti flirt con un premier canadese che per le doti di efficace statista.

Fa da contraltare Fred Flarsky, giornalista d’assalto interpretato da Rogen, trasandato, idealista, intento a portare avanti quello che è diventato impossibile con l’avvento di internet, ovvero dire la verità a tutti i costi. E, ebreo, ad inizio film lo troviamo infiltrato in un covo di suprematisti bianchi, ma, in breve, si trova per orgoglio a perdere il lavoro, in quanto il suo giornale d’assalto è stato comprato da un magnate dell’informazione. In breve, Fred reincontra Charlotte, scoprendo che il segretario di Stato altro non era che la sua baby sitter sedicenne quando lui aveva tredici anni, con tutte le conseguenze.

Basterebbe questo incipit per convincervi ad andare al cinema, ma, in realtà, Non succede, ma se succede… è molto di più, perché satira nei confronti della presidenza USA dal momento in cui la bella Charlotte, pronta a diventare la prima donna presidente con temi ambientali, scopre improvvisamente che l’imbranato Fred, per un colpo di fortuna, scrive i suoi discorsi (o almeno ci prova).

Insomma, una sorta di favola di Cenerentola al contrario e con i ruoli ribaltati, al servizio di una commedia dal ritmo perfetto che, tra esilaranti battute e situazioni, non solo individua un grande pregio nella sceneggiatura, ma, vantando due interpreti assolutamente agli antipodi, rischia perfino di trasformarli in una futura coppia comica, tanto è la loro intesa sullo schermo.

Possiamo solo anticiparvi che It must have been love, storica hit dei Roxette facente parte della colonna sonora di Pretty woman, diventerà il tormentone del film; mentre, al di là di Bob Odenkirk nel ruolo del presidente Chambers, vanno segnalati Andy Serkis (il Gollum della trilogia Il Signore degli Anelli) in quello del miliardario Parker Wembley, magnate dell’informazione a metà tra Rupert Murdoch e Donald Trump, e Alexander Skarsgård, il quale fa il verso al vero premier canadese Trudeau in modo estremamente divertente e, anzi, con una risata più inquietante di quella del Joker.

In conclusione, una commedia una volta tanto da non perdere, e non perchè sia made in USA, ma, certamente, essere fan di Charlize Theron (uomo o donna che voi siate), aiuta.

Scoprirete un nuovo lato della bellissima attrice sudafricana, la quale vinse un meritato Oscar per essersi imbruttita, ma, forse, potrebbe ottenerlo anche perchè  riesce  a prendere giro se stessa; e, sebbene Seth Rogen, come sempre, svolga il suo divertente compito, stavolta è solo merito del personaggio di Charlotte se il film lascia avvertire quel qualcosa in più.

 

 

Roberto Leofrigio