Dieci nuove fantastiche fiabe che desiderano trasmettere alle nuove generazioni i valori fondanti della vita, come: la carità, il rispetto del diverso, il risparmio oculato, la negazione dell’alcolismo, l’onestà, la fratellanza tra i popoli come fonte di arricchimento. Tutti i racconti contengono un elemento di magia. Ma in particolar modo, come si evince già dal titolo, vi è un forte invito all’oralità, alla tradizione orale del racconto. Quando nelle famiglie contadine i valori passavano attraverso le storie narrate dagli adulti ai bambini vicino al camino e l’apprendimento passava attraverso il canale affettivo. La prefazione del libro è della Presidente delle Teologhe Italiane, Cristina Simonelli, la stessa teologa che ha fatto la prefazione all’enciclica “Laudato Sì” di papa Francesco.
INFO SULL’AUTRICE
Nicolina Moretta, maestra di scuola primaria e giornalista pubblicista. Autrice dei libri: ”Nonno Mimì dai, racconta!” e “Bianca Greta e gli otto nani” Bertoni Editore Junior. Ha collaborato in gioventù con il quotidiano “L’Avanti!”, da sette anni collabora con il giornale on line “Paesenews”.
INTERVISTA
ILARIA: Come sei arrivata alla scrittura? Hai mai avuto paura di non essere all’altezza?
NICOLINA: Paura di non essere all’altezza? La scrittura è stato sempre il mio cruccio, l’obbiettivo da raggiungere. Alla scuola primaria ero disgrafica e dislessica, ma allora la scuola non aveva consapevolezza di ciò; come ho raccontato nel mio ultimo libro: “La maestra senza penna” (Bertoni Editore). Tuttavia non mi sono mai arresa, anzi ho compreso in tenerissima età l’importanza della scrittura. Quando una mia amica d’infanzia mi raccontò che sua madre verso la fine della Seconda Guerra Mondiale era stata violata nell’animo e nel fisico dai tedeschi, capii che quella storia doveva essere tracciata con i segni della scrittura (anche se non sapevo scrivere bene) e le dicevo: “Annarè racconta, che sta storia hamm scrive! Tu racconti e io scrivo.”
ILARIA: Perché e per chi scrivi? Come ti senti quando scrivi?
NICOLINA: Scrivo per il mio bisogno smisurato di comunicare. Scrivere vuol dire diventare cosmopolita, cittadina del mondo, non sai chi ti leggerà, ma tu hai lanciato “a mare” la tua metaforica bottiglia con dentro il messaggio che ti sta a cuore. Quando scrivo spazio nel mio mondo interiore e nello stesso tempo in una dimensione universale, dove l’occhio della mente vaga senza confine.
ILARIA: Quando Montale, ormai quarant’anni fa, tenne il proprio discorso di ringraziamento alla cerimonia del Nobel si interrogò sul senso della poesia nella nuova era della comunicazione di massa. Ad oggi la situazione probabilmente è ancora più critica – soprattutto se consideriamo il numero di lettori in Italia. Mi chiedevo, quindi: qual è il senso della letteratura, secondo te?
NICOLINA: Il senso della lettura è un incontro. Un libro o una poesia non vivono se non incontrano il lettore. Per l’autore è una sfida ad attrarre, per il lettore è un colpo di fulmine che ti prende sin dal titolo o dalle prime righe. Oggi ci sono troppe informazioni forvianti che distolgono il lettore dai propri interessi reali e personali.
ILARIA: Da lettrice, quali autori ti hanno formata? Quali, invece, tra gli autori italiani contemporanei, trovi più promettenti?
NICOLINA: Tra gli autori mi ha “formata” il libro: “Cuore” di Edmondo De Amicis, l’ho letto da piccola e detestato subito, ho detestato anche “Il conformista” di Alberto Moravia, che ho letto da ragazza. Gli autori che mi hanno affascinata molto sono: Paolo Coelho, Barbara Alberti, Lino Zani, Pino Aprile e Antonio Scurati. Mi affascina anche lo stile fluido, chiaro e limpido degli editoriali. Lo scrittore contemporaneo che vorrei si affermasse è il giovane Vittorio Punto di Vairano Scalo (Alto Casertano) e spero che la sua prima opera: “L’età delle Madri” abbia il successo che merita.
ILARIA: È sempre molto affascinante venire a sapere come gli scrittori costruiscano le storie. C’è chi dice di inseguire i personaggi tra le strade della città, chi racconta a partire da uno sguardo scambiato furtivamente per strada. Tu, invece? Da dove hai tratto l’ispirazione per questo tuo libro e come lo hai costruito?
NICOLINA: L’ispirazione per il mio libro: “Nonno Mimì dai, Racconta!” è nata dal desiderio di trasmettere ai bambini i valori fondanti della vita attraverso dieci storie fantastiche inventate di sana pianta.
ILARIA: Una delle frasi più incisive del libro L’esercizio (La nave di Teseo), che ho letto recentemente, recita: “chi scrive vuole sentirsi Dio”. Sicuramente questa affermazione ha molto a che fare con ciò che la storia racconta, ma mi chiedevo, tu che sei proprio una scrittrice, come ti relazioni a questo?
NICOLINA: Personalmente ritengo che dovunque sia presente una mente creativa, anche piccola come la mia, là è presente la benevolenza di Dio.
ILARIA: C’è qualche autore che ti ha – direttamente o indirettamente – ispirato nella scrittura di questo libro?
NICOLINA: No.
ILARIA: Puoi parlarci brevemente del tuo “Nonno Mimì dai, racconta!”?
NICOLINA: I dieci racconti di “Nonno Mimì dai, racconta!” sono ispirati per lo più alla cultura contadina, quella che aveva tempi ed esigenze diversi da quelli attuali e, soprattutto, quando nonni, zii e genitori attraverso l’oralità trasmettevano ai piccini i valori fondanti della vita. I racconti, però, non mancano di creatività, in ogni storia c’è un elemento di magia, anche se rimangono un inno all’oralità suffragata dalla narrazione. Desidero precisare che “Nonno Mimì dai, racconta!” ha una chiave di lettura anche per gli adulti.
ILARIA: Sei Maestra di Scuola Primaria, giornalista e scrittrice. Hai all’attivo ben tre libri. Ti chiedo un aggettivo per ogni tuo progetto editoriale realizzato con Bertoni Editore…
NICOLINA: Un aggettivo per il libro: “Nonno Mimì dai, racconta!” è appassionante. Per il libro “Bianca Greta e gli otto nani”: rivoluzionario. Per “La maestra senza penna”: qualificante.
ILARIA: Secondo te qual è il segreto per conquistare un piccolo lettore?
NICOLINA: Il segreto per conquistare un piccolo e un grande lettore è la sincerità.
ILARIA: C’è un ricordo del tuo percorso che ti sta più a cuore degli altri, vi è un aneddoto che vorresti condividere con noi?
NICOLINA: L’aneddoto che ho già condiviso con voi: la madre della mia amica Anna che fu violata dai tedeschi. Questo episodio mi ha fatto nascere sin da piccola il desiderio di diventare giornalista per stare dalla parte dei giusti e mi ha fatto comprendere che i veri eroi non sono quelli illuminati dalle luci della ribalta, ma si trovano tra le persone comuni.
ILARIA: Progetti futuri?
NICOLINA: Il libro: “Quando il padre dettava legge”, un sacco intrigante! Sempre con la casa editrice Bertoni Editore.
https://www.bertonieditore.com/shop/it/libri/175-nonno-mimi-dai-racconta.html
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