Ognibene presenta il suo ultimo singolo

“Chi non ha mai imprecato dicendo: CHE VITA DI MERDA! Ecco io, per riassumere un periodo piuttosto frustrante del mio recente passato, ho deciso di scrivere questa canzone. L’ho pensata come un’imprecazione rock nella quale sfogare tutta la rabbia e devo dire che mi ha fatto bene. Nella mia testa immagino persone incolonnate nel traffico cittadino, dopo una terribile giornata di lavoro, che cantano a squarciagola il ritornello”, commenta così il cantautore modenese il nuovo singolo.

Ecco l’intervista che ha rilasciato a noi di Mondo Spettacolo.

Quando e come ti sei avvicinato al mondo della musica?

Premetto che la musica è sempre stata parte importante della mia vita, essendo figlio di musicofili, ma ho iniziato a studiare seriamente chitarra verso i tredici anni in modo assolutamente casuale. Da subito mi sono accorto di quanto tutto mi risultasse naturale, forse per una sorta di predisposizione genetica quindi, ho iniziato a giocare anche con la voce e ho iniziato a comporre.

È uscito il tuo nuovo singolo “Che vita di merda”. Quali sono i temi trattati e cosa ti ha spinto a scegliere questo titolo?

La canzone credo si racconti da sola fin dal titolo. Ho cercato di scattare un’istantanea al momento di rabbia nel suo culmine partendo dall’imprecazione delle imprecazioni.

La storia del brano è semplice, un giorno di quelli in cui tutto va storto sono salito in auto e picchiando i pugni sul volante ho urlato quello che poi ho scelto come titolo. Mi sembrava originale partire da quella rabbia per scrivere un brano rock.

Quanto c’è di autobiografico nel brano?

Tantissimo! Come dicevo prima, tutta l’idea è partita da un mio momento di rabbia. Il mio stato d’animo nel brano è completamente a disposizione dell’ascoltatore.

Quanto conta secondo te la passione, la costanza e la motivazione per avviare una carriera musicale?

Credo che le caratteristiche elencate siano la base per fare della musica un mestiere. Oggi il mercato è saturo di aspiranti artisti più o meno bravi, ma i posti in palio sono sempre di meno. Credo che sia necessario avere a fuoco dove si vuole arrivare, avere la giusta ostinazione ma anche la serenità di non sentire il peso della meta. Può sembrare retorico ma negli anni ho capito che il percorso è meno ripido se lo si fa un po’ più per se stessi che non per un fine lavorativo.

Quali saranno i tuoi prossimi passi discografici?

C’è davvero tanta carne al fuoco ma poco di ufficiale. Posso giusto dire che uscirà un nuovo album e che tornerò sul palco ma questa volta nei club italiani. Il “come e quando” saranno, mi auguro, ufficializzati al più presto.

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