Omy Sugar: un crooner lounge dai bordi jazz

Parleremo certamente di bellezza con Omy Sugar, come facciamo ormai con tutti. In questo nuovo singolo si mescolano mondi. La Chillout con il jazz, il suono digitale che quasi punta al rap metropolitano fin dentro quel gusto losangelino, lounge, di grandi sfarzi notturni. “Sweet funky” in fondo è tutto questo almeno…

Noi iniziamo sempre parlando di bellezza e qui in questo singolo la bellezza ha un ruolo determinante. Per te cos’è davvero la bellezza?
La bellezza? Penso sia difficile dare una risposta, reputo che la bellezza sia un concetto estremamente soggettivo. Ogni cosa è bella agli occhi di chi la considera tale. Ti ringrazio comunque per il complimento.

Colori di vita, energici, sfacciati: posso chiedere che ruolo hanno?
Danno un “sapore” all’opera prima ancora di ascoltarla. Si tratta di un linguaggio non verbale, di una sorta di pre-condizionamento con il quale, in maniera più o meno esplicita, si manda comunque un messaggio. Una volta qualcuno mi disse di curare, oltre alla musica, la comunicazione e l’arte visiva dei miei pezzi e nel mio piccolo, insieme alle persone con cui collaboro, cerchiamo di fare il possibile anche se a volte con pochi elementi o mezzi.

Anche perché in questo brano, per quanto la leggerezza imperi, il mood è intimo, quasi notturno… non trovi?
I livelli di lettura sono molteplici e mi sforzo di mantenere questa costante in tutti i miei brani. Il mood può essere intimo e notturno ma anche dolce o urbano. Ho visto pubblicare alcune stories da vari amici tutte in situazioni diverse, e il sapore era sempre differente a seconda del contesto. Per esempio in una lounge alla mattina durante la colazione in sottofondo, oppure su un amaca nel proprio giardino in un momento di relax serale o camminando per le strade di una metropoli.

Un funky dolcissimo: di cosa parliamo?
Centrale è il gioco di parole col mio nome d’arte (Omy Sugar). Anche il concetto grafico, di cui mi chiedevi prima, verte intorno a questo: sugar, lo zucchero. La dolcezza che notoriamente crea dipendenza come mi auspico faccia la mia musica. Un concetto su cui costruire un intero immaginario “distillando” tutto in una traccia solida, in qualche modo ipnotica. Una sorta di auto-promozione sperimentale.

E dopo tanta estetica ammaliante, a quando un video ufficiale?
Sono un artista indipendente, prematuro per me parlarne. Se volete saperne di più seguitemi sui miei social, in futuro ci saranno sicuramente novità.