Onward – Oltre la magia: viaggio al centro della Terra di mezzo

Sebbene di mondi fantasiosi e universi oltre l’immaginazione il cinema ne abbia creati, Pixar e Disney inventano un ulteriore contesto in cui la fantasia è di casa, portando sui grandi schermi Onward – Oltre la magia, lungometraggio d’animazione diretto dal Dan Scanlon autore di Monsters University.

Ambientato in un immaginario luogo dove magia e tempi moderni si fondono, creando una società vicina a quella che tutti noi conosciamo ma abitata da elfi, creature varie e fatine, il film tira in ballo i fratelli Ian e Barley, il primo timido e introverso, il secondo più ribelle ma sempre con qualche grana da portare alla sua famiglia.

Insieme si avventurano in un lungo viaggio ricco di peripezie e incantesimi, con l’obiettivo di recuperare una pietra dai forti poteri e capace di far tornare il loro padre defunto, almeno per un giorno intero.

Un viaggio in cui approfondiscono il proprio rapporto fraterno, scoprendo che l’uno e l’altro non potranno mai fare a meno di volersi bene.

Miscelando magia, avventura, animazione e, ovviamente, buoni sentimenti, con Onward – Oltre la magia Disneye Pixar portano a segno un altro colpo, mettendo in piedi un film che riesce a frullare nella sua immaginifica trama tutto il dicibile del fantasy e del cinema fantastico in sé.

Tra trabocchetti degni di Indiana Jones e la Terra di mezzo de Il signore degli anelli, senza lasciare da parte rimembranze che guardano a I Goonies e al cinema di John Hughes, Scanlon realizza una perfetta macchina citazionista e divertente, pregna di creatività e di battute degne di nota, al servizio di una struttura che gioca il tutto nel riuscito rapporto tra i due protagonisti (in originale doppiati da Tom Holland e Chris Pratt).

Non poco lodevole è la maniera in cui Onward – Oltre la magia intende reinventare mondi e situazioni con fare ispirato, gettando alla rinfusa una storia on the road tra fatine adibite a pericolose bixer o creature alate gestrici di locande, potendo così divertire lo spettatore nel corso di una vicenda avventurosa e commovente, in mezzo a incantesimi e gag degne di nota, mai abbastanza fuori luogo.

Il lavoro di script svolto dal regista stesso insieme a Jason Headley e Keith Bunin è ben calibrato, esibendo con accortezza tutto ciò che rende il fantasy qualcosa di unico e tutto quello che un prodotto per famiglie riesce a dare quando è gestito a dovere.

Consentendo inoltre al mondo Disney di effettuare un altro passo avanti inserendo nella narrazione anche un personaggio marginale facente parte della categoria LGBT (una poliziotta dalle maniere mascoline e con “modern family” al seguito).

Insomma, una delle migliori operazioni Disney/Pixar degli ultimi anni, capace di regalare sano spettacolo a tutti, grandi e piccoli.

 

 

Mirko Lomuscio