Ora o mai più: Mondospettacolo incontra Alessandro Canino

Fiorentino di nascita e attivo in ambito musicale già giovanissimo, Alessandro Canino è noto soprattutto per il grande successo riscosso dalla sua canzone Brutta, che lo fece classificare sesto al Festival di Sanremo, nel 1992, nella sezione novità e gli consentì di conquistarsi un Telegatto come rivelazione musicale dell’anno.

Sempre attivo, dall’8 Giugno 2018 è in Ora o mai più, trasmissione televisiva della prima serata di Rai Uno che, condotta da Amadeus, offre ad artisti musicali ormai lontani dal successo di rimettersi in gioco, come in una sorta di talent show.

Proprio in occasione del nuovo format, Mondospettacolo ha avuto modo di intervistarlo.

 

Ciao Alessandro, benvenuto su Mondospettacolo. In ambito musicale hai iniziato giovanissimo, in quanto già in famiglia vi erano musicisti. Come è nata questa passione?

Mio padre era un cantante batterista che lavorava nell’hinterland fiorentino. Fin da piccolo, lo seguivo e mi ha trasmesso la passione per la musica. Iniziai a suonare il pianoforte a sei anni, poi, da lì ho portato avanti gli studi e mi ritrovavo i pomeriggi, spesso, a cantare le canzoni dei dischi che avevo in casa. Poi ho avuto la fortuna di conoscere Walter Savelli, pianista di Claudio Baglioni, e di apprendere meglio il pianoforte moderno. Mi sono ritrovato a quattordici anni a fare il piano bar nei fine settimana, la passione per questo mestiere è nata tutta là. Non mi aspettavo che accadesse così velocemente di trovarmi a diciotto anni al Festival di Sanremo.

Quali canzoni ascoltavi da giovane?

Ne ascoltavo moltissime, perché mio padre aveva dischi di Ray Charles, Stevie Wonder, Domenico Modugno, Lucio Dalla e, quindi, possedeva una collezione incredibile di 33 giri. Cercavo di scoprire giornalmente un repertorio musicale vastissimo, sia italiano che straniero.

 

Nel periodo in cui sei approdato al successo si stava passando dal vinile al cd. Oggi il supporto fisico si sta addirittura abbandonando. Quanto è cambiata l’industria discografica italiana, rispetto ad allora?

 Abbiamo cambiato modo di approcciare alla musica e di ascoltarla. Prima vi erano la radio o la televisione, poi avevamo i 33 giri che non erano portatili come lo è stato, dopo, il cd, che potevi anche ascoltare in auto. Oggi la musica la puoi ascoltare ovunque, addirittura con il telefono cellulare, ma presto le cose cambieranno nuovamente, perché alcuni artisti sono tornati al 33 giri e alcune nazioni hanno riportato la audiocassetta, che sarà sicuramente digitale per non perdere informazioni. Si sta ritornando alle vecchie abitudini, che non erano male, perché c’era un rapporto diretto col supporto, dava valore alla musica che si fa. Forse si sta recuperando il valore che un disco ossiede, perché si ha un supporto su cui è registrato un grande lavoro che si ha alle spalle.

Con Brutta, il tuo maggiore successo, hai veicolato un messaggio molto romantico che proveniva sicuramente dagli anni Cinquanta, Sessanta e Ottanta. Oggi i giovani sembrano aver perso totalmente quei valori e dare importanza esclusivamente all’estetica e all’apparenza, senza tener troppo conto dei sentimenti e dell’amore…

Diciamo che trovo Brutta ancora oggi molto attuale, forse perché, come hai lasciato intendere tu, certi argomenti si tralasciano in favore di cose un po’ più frivole. Oggi, se vogliamo, vi si può anche vedere un messaggio contro il bullismo. Ultimamente, ho ascoltato alcuni rapper che, forse, stanno tentando di recuperare certi argomenti legati alla famiglia che da indicazioni su come vivere e apprendere alcune cose dalla società. C’è un tentativo di recuperare messaggi che, come hai detto tu, c’erano in quell’epoca. Spero che i giovani li carpiscano e li rendano valori importanti. Io, sicuramente, lo farò nel mio nuovo lavoro discografico.

 

Stai lavorando a qualcosa di nuovo?

Sì, stiamo lavorando ad un lavoro discografico che vedrà la luce con il nuovo singolo e, sicuramente, dopo Ora o mai più ci sarà un tour nelle piazze e nei contesti che riteniamo più giusti per portare la mia nuova musica a tutti coloro che la vorranno ascoltare.

 

Dopo la prima puntata, come stai vivendo questa avventura di Ora o mai più?

Devo dire molto bene, perché è un’esperienza importante per tutti noi. La sentiamo dal punto di vista emozionale, ma ci serve a fare squadra. Abbiamo veramente fatto squadra, ci stiamo conoscendo meglio, i maestri ci stanno aiutando tantissimo nel darci consigli giusti con la loro esperienza. È un momento che spero di poter vivere per molto tempo, che non finisca con la trasmissione ma ci porti ad essere ancora insieme per molto tempo.

 

Francesco Lomuscio