Ötzi e il mistero del tempo: un’avventura in compagnia di una mummia

Dopo un sonno lungo cinquemila anni, l’uomo dei ghiacci più famoso al mondo torna in vita per prendere parte a Ötzi e il mistero del tempo, l’avventura raccontata dal regista, attore e sceneggiatore italiano Gabriele Pignotta.

L’undicenne Kip (Diego Delpiano) passa, spensierato, le giornate tra i monti dell’Alto Adige in compagnia dei migliori amici Elmer (Judah Cousin) e Anna (Amelia Bradley), con i quali ama definirsi “cacciatori di tesori” e, tra una caccia al tesoro e l’altra, non perde occasione per assorbire dalla madre antropologa Helena (Deirdre Mullins) la passione per i misteri del passato. Un giorno, però, Helena muore in un incidente e il padre di Kip, Carlo (Vinicio Marchioni), decide di trasferirsi insieme al ragazzo a Dublino.

Kip non vuole andarsene, né lasciare gli amici di sempre. Ma sa di non potersi opporre e, per salutare Elmer e Anna, decide di tornare insieme a loro al Museo Archeologico dell’Alto Adige di Bolzano, dove vuole rivedere ancora una volta la mummia Ötzi che sua madre gli aveva fatto conoscere. Al museo succede qualcosa di magico. Ötzi (Michael Smiley) sembra essersi risvegliato, ma è presto rapito dalla strega dai capelli bianchi Gelica (Alessandra Mastronardi), che vuole carpire dalla mummia il segreto dell’eterna giovinezza. Tocca a Kip, con l’aiuto dei suoi amici, salvare Ötzi e imparare dall’antenato la capacità sciamanica di rallentare o bloccare lo scorrere del tempo, nonché di custodire, per il futuro, la Caverna magica.

In questa storia avventurosa rivolta al pubblico dei più piccoli non si può non apprezzare che Pignotta, al posto del consueto supereroe, scelga di proporre come figura guida per i ragazzi un reperto archeologico di importanza mondiale. L’eroe di Ötzi e il mistero del tempo non è, infatti, che la mummia dell’uomo del Similaun, vissuto in un’epoca compresa tra il 3300 e il 3100 a.C., nell’età del rame, e ritrovato tra i ghiacciai del Sud Tirol nel 1991.

E, mentre valorizza il patrimonio artistico e archeologico del nostro paese facendolo rivivere attraverso le vie del fantasy, Ötzi e il mistero del tempo non manca di essere un tenero racconto su un percorso di crescita e formazione in cui è costantemente rimarcata l’importanza dei valori, dell’amicizia e del lottare insieme per superare le difficoltà. “Uniti vinciamo, divisi perdiamo. Tutti per uno e uno per tutti”, non fanno che ripetere i tre amici.

Passato e presente si fondono, così come scienza e invenzione, in un film che, girato in lingua inglese benché di produzione italiana, ambisce all’attenzione internazionale e a portare oltre i nostri confini l’eccellenza nazionale. Il risultato è un prodotto che piacerà ai bambini, non solo italiani.

 

 

Valeria Gaetano