È disponibile in digitale e in formato cd e vinile “PAGANI PER PAGANI”, il doppio album dell’attrice e cantante CAROLINE PAGANI, dedicato al fratello Herbert Pagani. Il progetto discografico è un viaggio nell’attività e nella produzione artistica di Herbert Pagani, artista poliedrico che ha esplorato molteplici forme espressive, dalla pittura alla scultura, dalla canzone alla radio, dal cinema al
teatro.


Un album che vede collaborazioni preziose con ospiti Danilo Rea, Fabio Concato, Giorgio Conte, Shel Shapiro, Alessandro Nidi, Moni Ovadia, Francesca Della Monica, Emanuele Vezzoli. In questo disco si celebra l’amore in tutte le sue forme, intrecciando arti diverse come musica, poesia, teatro e pittura, e riaffermando il ruolo di Herbert Pagani come artista visionario e poliedrico. Pagani, con
sorprendente preveggenza, aveva già anticipato temi attuali come pandemie, guerre, cambiamenti climatici, i pericoli dell’iper-tecnologia, e la necessità del riciclo. Le sue poesie in musica sono popolate da amori intensi, contrastati, da passioni grandi, assolute, da sentimenti veri, puri, cristallini, totalizzanti. Le sue canzoni sono preghiere, apologie, poesia in musica. Con la sua arte ha mostrato
i problemi di oggi con l’anticipo e la preveggenza che hanno i poeti. Pagani ci lascia un’opera di un’attualità bruciante, di impressionante ricchezza, modernità e contemporaneità, di analisi e di prospettiva, generosa, senza concessioni e compromessi. Le sue canzoni non hanno crepe, e continuano a ispirare cantautori, interpreti e artisti visivi. Con quest’opera di straordinaria attualità,
Caroline Pagani evidenzia l’importanza di riscoprire e preservare un patrimonio artistico prezioso e senza tempo.

Ciao Caroline, benvenuta su “Mondospettacolo”. Che significato ha per te il progetto “PAGANI PER PAGANI” e quale messaggio speri di trasmettere attraverso questo doppio album dedicato a tuo fratello Herbert Pagani?

    Ciao, grazie! Per me questo disco e anche lo spettacolo-concerto hanno un significato importante, dal punto di vista della memoria, da quello artistico ed emotivo, è da tempo che nulla è stato fatto per ricordare e far rivivere l’arte di questo artista e quel che è stato prodotto non gli rende onore. Nel disco ci sono canzoni tratte dall’opera rock fantascientifica “Megalopolis”, come “Serenata”, che parla della solitudine e dell’alienazione nelle grandi città, c’è il “Concerto per un cane”, quasi un’aria d’opera dedicata agli animali nei canili, “Signor Caruso” è la parodia di un’opera lirica che celebra il tenore Caruso, la dissacrante “Palcoscenico” sulla mercificazione dell’artista, “Cento scalini”, sulla distanza che divide due innamorati e sul trionfo dell’amore sulla lontananza, l’allegra e spensierata “La bonne franquette” sulla gioia della convivialità fra amici, al “Capretto”, adattamento italiano di “Dona dona”, canzone popolare sull’olocausto, visto attraverso gli occhi di un bambino e di un animale sacrificale, a quelle più atmosferiche, ai paesaggi visivi e sonori come “Concerto pour pieds nus et orchestre”, ambientato su una spiaggia nell’avvicendarsi delle stagioni, alla straziante e dolcissima “Il condannato”, a “Ti ringrazio Vita” in più lingue.

    Nel cd fisico poi ci sono 5 brani in prosa e poesia, scritti di Herbert sulla musica di Bach, sulla pace, una lettera dedicata a qualsiasi figlio, e una poesia-manifesto in cui evoca tutto ciò che ama, che si chiude con “Amo tutto, tranne i fascisti”. Con l’inclusione di questi brani, interpretati da Francesca Della Monica, Emanuele Vezzoli e me, ho voluto mettere in luce l’aspetto più impegnato e intellettuale di Herbert, quello dello scrittore sopraffino, di attivista politico impegnato per la pace nel mondo a quello più intimo e poetico.

    Il tuo album presenta collaborazioni con artisti di grande spessore come Danilo Rea e Fabio Concato. Come sono nate queste collaborazioni e in che modo hanno arricchito il tuo progetto musicale?

      Alcune di queste collaborazioni sono nate per casualità, incontrando per esempio Fabio Concato sul palco di Musicultura, dove facevo la voce recitante, altre sono capitate, altre ancora le ho cercate, alcune sono state fortemente volute, come quella con Danilo Rea, è stato il primo artista a cui ho pensato, Shel Shapiro ci stava bene, ha dato un colore un po’ più rock (che era presente nella discografia di Herbert, soprattutto nell’opera rock “Megalopolis”), come Giorgio Conte la cui levità e giocosità ben si addicono alla canzone leggera e ironica che ha interpretato, alcune desiderate, come per esempio quella con Vinicio Capossela, che non sono riuscite a concretizzarsi nel tempo di realizzazione di questo disco, ma forse potranno esserlo per il prossimo.

      Hai una formazione eclettica che spazia dalla filosofia al teatro, fino alla musica. Come queste esperienze hanno contribuito a plasmare la tua identità artistica e quali aspetti di queste discipline si riflettono nel tuo lavoro attuale?

        I miei studi di Filosofia e di Storia del Teatro si riflettono nei lavori come autrice e drammaturga, nei testi che scrivo, nell’amore per il pensiero e la parola, per la parola teatrale e per quella poetica, nei testi non saggistici (ho scritto testi sul teatro e prima o poi pubblicherò il libro-saggio “A letto con Shakespeare”), ma teatrali, si riflette inevitabilmente lo studio e l’esperienza della pratica teatrale, quindi gli studi come attrice, chi scrive per il teatro è bene che sia prima di tutto un attore, che sappia che quelle parole vengono scelte non per essere lette nel chiuso di una stanza ma per essere messe in bocca e nel corpo vivo e vibrante di un performer. Un artista non è mai solo l’una o l’altra cosa, è tutte queste cose insieme, soprattutto se scrive, traduce, realizza scenografia, costumi, luci, dirige, interpreta e canta. Nella canzone, oltre al canto e alla vocalità, è molto importante l’interpretazione.

        Dopo il lancio di “PAGANI PER PAGANI”, quali sono i tuoi progetti futuri? Hai in mente nuove collaborazioni o progetti artistici che vorresti intraprendere

          I miei progetti futuri riguardano un altro singolo, con un altro videoclip, un altro album con canzoni di Herbert (ne realizzò moltissime, soprattutto come paroliere, anche e forse ancor più per altri), con altre collaborazioni, che non posso anticipare, un po’ anche per scaramanzia, altri dischi, la versione francese dello spettacolo-concerto su Herbert, la traduzione di alcuni dei testi e spettacoli teatrali che ho messo in scena in più lingue. Mi piacerebbe molto riuscire a realizzare un docufilm sulla sua vita di artista e intellettuale impegnato, che ha attraversato un periodo molto interessante, fecondo e vivace, in Italia e in Francia, per le arti, i diritti civili e il pensiero.

          Per Amore dell’Amore – Caroline Pagani

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