Parco Lambro, un viaggio esplorativo nei meandri della musica progressiva.

Il gruppo, nato in uno scantinato bolognese e composto da cinque ragazzi friulani che corrispondono a Giuseppe Calcagno, Mirko Cisilino, Clarissa Durizzotto, Andrea Faidutti e Alessandro Mansutti, ci presenta il primo omonimo album.

Frutto di session d’improvvisazione, ogni brano possiede una sua anima sonora che rende arduo il tentativo di racchiudere lo stile del gruppo in una precisa categoria. Possiamo senza ombra di dubbio affermare che il tronco sonoro affondi le proprie radici nel fertile terreno del prog, precedentemente coltivato e amorevolmente irrigato da storiche formazioni quali Soft Machine e Area, per vedere poi li Parco Lambro liberarsi da determinati recinti e spaziare fra diversi “mood”.

Nella traccia Nord regnano sovrane sonorità jazz, mentre Notturno ed Ibis approcciano ad un post-rock snaturato da suoni elettronici e ambientazioni care a quelle del rock anni 70.

Not for you è invece più lento, quasi doorsiano, nel quale troviamo un cantato pressoché sussurrato, come se si volesse disperdere tra le note strumentali. Perfetto finale di un album tanto particolare quanto sofisticato è Ibis parte seconda che, strutturato in crescendo ed impreziosito dalle alte frequenze del sassofono, culmina con una vera esplosione psichedelica.

Con questo primo lavoro i Parco Lambro ci accompagnano in un viaggio fantastico attraverso il grigio giardino rappresentato dall’artwork sulla cover. Un viaggio che consiglio a tutti di intraprendere, per esplorare lo sterminato mondo dei Parco Lambro.

Fadi Musa

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