Paul Rudd ed Evangeline Lilly a Roma per presentare Ant-Man and the Wasp

Il 14 Agosto 2018 avete un appuntamento con l’avventura e la fantasia, perché torna sui grandi schermi il supereroe più piccolo di casa Marvel: Ant-Man, e, stavolta, a fargli compagna vi sarà una compagna alla sua “altezza”, ovvero l’eroina che si fa chiamare Wasp.

Interpretati rispettivamente da Paul Rudd (Molto incinta, Questi sono i 40, Facciamola finita) ed Evangeline Lilly (il serial tv Lost, Lo Hobbit: La desolazione di Smaug e Lo Hobbit: La battaglia delle cinque armate), tornano in azione in Ant-Man and the Wasp, entrambi alle prese con nuovi nemici e nuovi alleati, insieme ad un cast che annovera nomi del calibro di Michael Douglas, Laurence Fishburne, Michael Peña e Michelle Pfeiffer.

Ed è proprio in occasione dell’uscita di questo sequel – diretto dallo stesso Peyton Reed che si era occupato del capostipite – che Rudd e la Lilly Lilly hanno incontrato a Roma la stampa, cui la seconda ha riferito: “L’universo cinematografico Marvel è qualcosa che, con divertimento e felicità, porta un pizzico di speranza ovunque. Una fuga dalla realtà, qualcosa che spinge a tirar fuori da me, in quanto madre di famiglia, un elemento eroico”.

Rudd, invece, si è esposto: “Posso dire che l’universo cinematografico Marvel è qualcosa che si aggiunge alla mia vita generica, dato che è un’esperienza che posso condividere anche con i miei figli, amanti delle avventure di Ant-Man. Il nostro compito è quello di portare sul grande schermo l’essenza di questi personaggi creati per i fumetti”.

Sulla possibilità di potersi rimpiccolire in situazioni difficili, poi, Rudd ha affermato: “Non una, ma tante volte vorrei divenire minuscolo, sparire, perché mi trovo spesso e volentieri in situazioni veramente imbarazzanti”, seguito dalla Lilly: “Posso raccontarvi che ai tempi di Lost era abitudine riunirsi e vedere tutti insieme la puntata della settimana. Ecco, dato che quello era uno dei miei primi lavori importanti, avrei voluto rimpiccolirmi in quell’istante, sentirmi piccola davvero”.

“Quando sono stata scelta per il primo film, c’era una battuta finale che pronuncio e che metteva in chiaro il mio ruolo. In tal caso, mi sono impegnata a fondo per poter far fare bella figura anche a Paul” ha proseguito la Lilly, che, a proposito delle moderne tecnologie che consentono di ringiovanire gli attori, ha anche osservato polemica: “La mia prima esperienza per ricreare in digitale me risale ai tempi de Lo Hobbit; l’ho ripetuta ora e non posso dire che mi sia piaciuta da subito. Questa idea di ricreare la mia presenza in mia assenza non mi piaceva granché, anche perché, in questo modo, che fine faremo noi interpreti? In seguito, mi sono rassicurata, ci ho messo un po’ ad accettare l’idea, ma alla fine me ne sono fatta una ragione”.

Sullo stesso argomento, Rudd si è rivelato più divertito: “Posso raccontarvi che Michael Douglas si è detto entusiasta di lavorare con Michelle Pfeiffer, considerando che non gli è mai capitato in tutta la sua carriera. Ma, dopo che gli è stato detto che lei sarebbe stata ringiovanita di almeno trent’anni, non vi dico quale è stata la sua reazione”.

Invitabilmente, una parentesi è stata aperta sul concetto di famiglia che vi è alla Marvel, su cui il simpatico Paul ha detto: “Quando giri un film si trascorrono mesi con tutto il cast e la troupe, quindi si è creato un rapporto di amicizia e familiarità splendido”, anticipando una malinconica Lilly: “Ti trattano facendoti sentire totalmente a tuo agio con la Marvel, però l’esperienza che ho avuto con il cast di Lost fu irripetibile, e, ad ogni fine stagione, mi veniva da piangere”.

In attesa di vederli al cinema, inoltre, sappiate che a Rudd sarebbe piaciuto interpretare Hulk, mentre la Lilly, da bambina, aveva due desideri: fare l’elfo nella Terra di mezzo, e ci è riuscita, ed essere Catwoman, come fece la Pfeiffer: “Non ci sono riuscita, ma lavorare con lei in questa occasione ha rappresentato per me un vero piacere, nonché un sogno che si sta realizzando”.

 

Mirko Lomuscio