Per la prima volta in blu-ray il cult movie Bagdad Cafè di Percy Adlon

Quando per realizzare una pellicola indipendente di qualità bastavano un pugno di personaggi e un’ambientazione dai risvolti affascinanti, non propriamente ricca e sfarzosa scenograficamente. Con queste semplici parole potrebbe essere descritto il piccolo film Bagdad Cafè, co-produzione tra Germania e Stati Uniti che riscosse una certa fetta di attenzione all’epoca della sua uscita, nel 1987.

Presentato al festival di Cannes di quell’anno, il lungometraggio firmato dal regista tedesco Percy Adlon racconta la storia di un incontro particolare tra una donna straniera perdutasi in terre americane e gli abitanti di un motel disperso nel deserto.

Tutto ha inizio quando, in vacanza in America dalla Germania, la giunonica Jasmin Munchgstettner (Marianne Sagebrecht) litiga furiosamente con il marito sull’autostrada, facendosi lasciare nelle lande desolate del posto.

Camminando, trova ospitalità in un locale chiamato, appunto, Bagdad Cafè, gestito dalla furibonda Brenda (CCH Pounder), donna abbastanza diffidente ed arrabbiata col mondo.

Man mano che il tempo passa, però, le due trovano modo di legare, guardando alla vita con un sorriso speciale e confrontandosi con quei piccoli rimasugli di umanità che circolano nel posto abbandonato, come l’artista scapestrato ormai nel pieno della terza età Rudi Cox (Jack Palance).

Metaforico incontro-scontro tra culture e mentalità di diverse estrazioni, Bagdad Cafè è ancora oggi quel particolare prodotto che si lascia vedere per la sentita sincerità di fondo che mostra nel descrivere determinati personaggi.

Posto al servizio di questo contesto americano, il tocco europeo di Adlon caratterizza ottimamente ogni singola sfumatura, strizzando anche ogni minimo sottotesto ironico.

Il film è una piacevole sonata dal sapore country, attraversata di minuto in minuto da una velata malinconia che trasforma l’operato del regista in qualcosa di particolare.

In mezzo a tutto ciò, non bisogna poi dimenticare la bravura dei suoi interpreti, da un’ardimentosa Pounder fino alla bravissima Sagebrecht, senza dimenticare il contributo di un Palance nel pieno della sua riscoperta artistica (di lì a poco sarebbe tornato sugli allori vincendo anche un Oscar per Scappo dalla città – La vita, l’amore e le vacche) e la partecipazione, nei panni della tatuatrice Debby, della bella Christine Kaufmann , attrice di origini austriache che molti ricorderanno anche in opere italiane quali Vacanze d’inverno e Totò, Fabrizi e i giovani d’oggi.

Elemento fondamentale per la descrizione a tratti onirica di Bagdad Cafè è la musica ad opera di Bob Telson, che fu insignito di una nomination agli Oscar per aver composto la main song del film Calling you, successo da hit parade ancora oggi indimenticato.

Edito in blu-ray per la prima volta grazie a CG Entertainment (www.cgentertainment.it) in occasione del suo trentesimo anniversario e in una versione restaurata in 4K da Studio Canal presso il laboratorio Alpha Omega Digital sotto la stessa supervisione di Adlon, presenta come extra un’intervista di ventotto minuti a quest’ultimo.

 

 

Mirko Lomuscio