Pets 2 – Vita da animali: le nuove avventure dei nostri amici a quattro zampe

Diventata celebre a livello internazionale in seguito alla fortunata saga di Cattivissimo Me, la Illumination porta in sala un nuovo prodotto.

Stiamo parlando di Pets 2 – Vita da animali, per la regia di Chris Renaud, nonché sequel di Pets – Vita da animali, firmato nel 2016 dallo stesso insieme a Yarrow Cheney.

La padrona di Max (doppiato da Alessandro Cattelan) e Duke (doppiato da Lillo) si sposa e ha un bambino. Max, sentendosi responsabile per il piccolo, va costantemente in paranoia e ha paura di tutto. Quando l’intera famiglia va in vacanza, ha modo di imparare ad affrontare le sue paure e la vita grazie anche all’incontro con Galletto, il cane dello zio della sua padrona. Nel frattempo, gli altri animaletti rimasti in città affrontano nuove sfide, tra tigri da salvare e giochini da recuperare.

Tanta carne al fuoco? Probabilmente sì. Infatti, il problema di Pets 2 – Vita da animali è proprio uno script eccessivamente sfilacciato. Se da un lato sembrano funzionare le avventure di Max, dall’altro le storie parallele risultano eccessivamente deboli e caratterizzate da soluzioni decisamente sbrigative.

Pur convincendo maggiormente rispetto al primo lungometraggio della saga, questo sequel, dunque, mostra più finalità di intenti non sempre soddisfatte a dovere. Dalla paura di affrontare la vita, alla polemica contro le condizioni degli animali all’interno dei circhi, tutto viene qui inserito in un enorme calderone. Ma quanto sarà efficace, alla fine dei giochi, tale scelta di sceneggiatura?

Eppure, malgrado le presenti imperfezioni, ciò che di un lavoro come Pets 2 – Vita da animali maggiormente colpisce è proprio la resa finale dei personaggi. Con un ottimo uso della computer grafica, ogni piccolo animale è studiato fin nel minimo dettaglio. Comprese le abitudini comportamentali di ciascuno di essi. E, probabilmente, è proprio questo a rendere il lungometraggio degno di interesse. Cosa ne penseranno i giovani spettatori?

 

 

Marina Pavido