Pietro Pacchiarotti, fondatore e Presidente della Civitafilm ETS, è una figura chiave nel panorama del cineturismo italiano. La sua passione per il cinema e il turismo culturale, nata parallelamente al boom del turismo crocieristico, lo ha spinto nel 2007 a creare un’associazione che unisse queste due anime, dando vita a un progetto ambizioso che oggi vanta un respiro internazionale. Dall’ideazione di produzioni come Casting Community e Book Generation fino alla direzione artistica dell’International Tour Film Fest (ITFF), Pacchiarotti ha trasformato Civitavecchia e altri territori in palcoscenici di cultura e creatività. In questa intervista ci racconta i momenti più significativi della sua carriera – dai primi riconoscimenti al Festival di Lecce nel 2013 alle tappe globali dell’ITFF, da Tolfa a Seoul – e il valore di iniziative come l’omaggio a Tarkovsky o il premiato Streat Food. Con uno sguardo sempre rivolto ai giovani e al futuro, Pacchiarotti svela il legame profondo tra Civitavecchia e il cinema, anticipando nuovi progetti per valorizzare il territorio e ampliare l’orizzonte della Civitafilm ETS. Un viaggio tra premi internazionali, collaborazioni prestigiose e una visione che vede nel cinema un mezzo per connettere culture e riscoprire luoghi.
Pietro, lei è il fondatore e Presidente della Civitafilm ETS. Ci racconti com’è nata la sua passione per il cinema e il turismo culturale, e cosa l’ha spinto a fondare l’associazione nel 2007?
La mia passione per il cinema e il turismo culturale parte da lontano ed è cresciuta di pari passo con la crescita esponenziale del turismo crocieristico locale. Sono sempre stato convinto fautore che ogni tipo di connessione culturale serva ad arricchire reciprocamente sia le persone che le comunità locali e internazionali. Ho fondato la Civitafilm nel 2007 proprio per promuovere il connubio cinema e turismo.
Dal 2007 ad oggi, la Civitafilm ha fatto un percorso straordinario. Quali sono stati i momenti più significativi della sua carriera che l’hanno resa orgoglioso di questo progetto?
Sicuramente i riconoscimenti, perché sono quei momenti che ti danno autostima regalandoti la spinta necessaria per continuare. I momenti più significativi per me sono stati senza dubbio i primi riconoscimenti assoluti ricevuti nel lontano 2013 al 51° International Film Fest di Lecce: il Career Tourism Award e il Grand Prix Italy for the Best Film about Tourism a cui è seguito a Roma il Premio Medaglie d’Oro – Una vita per il Cinema. Quest’ultimo mi fu consegnato insieme a tanti grandi nomi del cinema. Ricordo che venni premiato subito dopo Monica Scattini (che purtroppo oggi non c’è più) e subito prima di Alessandro Siani. Emozione unica! Poi negli anni fortunatamente ne sono arrivati altri e provocano ancora oggi sempre grandi emozioni
PROGETTI E ATTIVITA’ DELL’ASSOCIAZIONE
Tra le prime produzioni della Civitafilm troviamo la serie TV Casting Community (2008) e Book Generation – Libri in TV (2010). Come sono nati questi progetti e quale impatto hanno avuto sul pubblico?
Sono arrivato ad organizzare un festival del cinema a piccoli passi, dopo essere passato per progetti minori come “Casting Community” e “Book Generation”, nati per sperimentare e pensati per avvicinare il pubblico al mondo del cinema e della letteratura. Queste esperienze hanno avuto su di me un impatto positivo, perché coinvolgendo giovani talenti, ho imparato molto dalla loro voglia di emergere e innovare.
L’International Tour Film Fest (ITFF), che lei dirige, è diventato un evento di respiro internazionale. Come si è evoluto nel tempo, dalle prime edizioni a Tolfa fino alle tappe in città come Jilin, Bali e Seoul?
L’International Tour Film Fest doveva nascere nel 2007, ma Civitavecchia non era “pronta” e non riuscivo a far comprendere alla politica locale l’importanza della manifestazione proposta. Finalmente nel 2012 trovo la giusta sponda nel Comune di Tolfa e lì nasce, col nome di Tolfa Short Film Fest, la nostra favola cinematografica, che approda a Civitavecchia soltanto tre anni dopo, prendendo il nome attuale; è da qui che ha inizio il giro del mondo; da Lodz (Polonia) a Porto (Portogallo), proseguendo per Spalato (Croazia), fino a Bali (Indonesia) e Seoul (Corea del Sud); passando per le presentazioni ai Festival di Cannes e Venezia. Questo ci permette di promuovere il cinema italiano e internazionale conoscendo una diversità di culture incredibilmente interessanti e spesso diversissime dalla nostra.
Il tour coreano è ormai una tappa fissa dell’ITFF. Cosa rende questa collaborazione così speciale e quali opportunità ha portato alla Civitafilm?
La collaborazione con la Corea del Sud è speciale per due motivi: 1) perché offre un ponte culturale tra Occidente e Oriemte, crea nuove opportunità promuovendo il turismo culturale in un paese tutto da scoprire e ancora non molto aperto verso il mondo. 2) perché viene curato da un mio carissimo amico, Suk Hwa Hong, conosciuto nel mio primo viaggio coreano con cui è nata un’amicizia molto importante a cui entrambi teniamo molto.
Nel 2019 ha organizzato l’evento “Civitavecchia la città del cinema omaggia Tarkovsky”. Qual è stato il significato di questo omaggio e come è stato accolto dal pubblico?
L’omaggio a Tarkovsky nasce grazie alla conoscenza e all’amicizia con Donatella Baglivo, regista di talento e vera musa ispiratrice di Tarkovsky che ha materiali originali appartenuti al regista e una memoria storia incredibile di questo personaggio che ha avuto una notevole influenza sull’intero cinema mondiale. Celebrarlo e vedere l’ottimo riscontro di pubblico ricevuto è stata una grande soddisfazione.
Il progetto Streat Food ha ricevuto riconoscimenti internazionali, come il premio a Budva nel 2019. Ci parli di questa iniziativa e del suo legame con la promozione del territorio.
“Streat Food” è stata un’idea innovativa sulla scia di tanti programmi americani che amavo guardare sulle piattaforme. L’idea, semplicissima, era quella di pubblicizzare una città presentandola attraverso il cibo di strada. Naturalmente qui da noi l’idea non è piaciuta e siamo riusciti solo a realizzare una puntata pilota che invece all’estero ha ricevuto numerosi riconoscimenti proprio per la sua capacità di promuovere il territorio attraverso la cultura gastronomica.
ESPERIENZE INTERNAZIONALI E RICONOSCIMENTI
Lei ha partecipato a festival prestigiosi in tutto il mondo, come il Festival del Cinema di Roma, il Se.Ma.For. di Lodz, l’A.C.E. Fair di Gwangju e, più recentemente, lo Zagabria Film Fest come giurato. Come queste esperienze hanno influenzato il suo lavoro?
Le esperienze ai festival internazionali sono quelle che mi hanno dato sempre più soddisfazioni; che hanno arricchito il mio lavoro, aperto la mia mente, permettendomi di comprendere meglio le diverse prospettive cinematografiche e culturali internazionali.
Tra i tanti premi ricevuti, spiccano il Career Tourism Award (2013), l’Aurelio de Paz dos Reis International Award (2018) e la targa del Consiglio Comunale di Civitavecchia (2021). Quale di questi riconoscimenti le sta più a cuore e perché?
I premi internazionali ricevuti sono praticamente arrivati tutti grazie al mio impegno sul cineturismo. Tra i vari premi, quello che ricordo con particolare affetto è l’Aurelio de Paz dos Reis International Award 2018 ricevuto a Porto (Portogallo) perché è un premio che strizza l’occhio ai giovani studenti di tutta Europa e i giovani sono il nostro futuro, ovvero la speranza di un futuro migliore.
Nel 2022 ha tenuto un workshop su “Civitavecchia terra di cinema” all’Amajuba Film Festival in Sudafrica. Come vede il ruolo del cineturismo nel valorizzare territori meno noti?
I nostri workshop sul cineturismo hanno dimostrato come il cinema possa valorizzare nuovi territori, spesso poco conosciuti, promuovendo la loro cultura e bellezza che altrimenti rimarrebbe patrimonio soltanto di una piccola parte di persone.
VISIONE E FUTURO
L’ITFF 12^ edizione nel 2023 ha ospitato un convegno a Spoleto sul concorso studentesco legato all’articolo 9 della Costituzione Italiana. Quanto è importante per lei coinvolgere le nuove generazioni nel mondo del cinema e della cultura?
Ritengo fondamentale coinvolgere i giovani nel cinema e nella cultura cinematografica per garantire una continuità creativa e innovativa e stiamo lavorando molto su questo in collaborazione con Apidge e Italia Nostra con cui portiamo avanti un progetto legato all’articolo 9 della Costituzione sulla paesaggistica e la salvaguardia dei territori. Giriamo l’Italia con il nostro progetto Cinema e territorio. Prima di Spoleto eravamo stati a Cecina; quest’anno abbiamo fatto tappa a Poggio Mirteto e Termoli con un progetto partito da Civitavecchia che punta a creare un ponte culturale e paesaggistico collegando il Mar Tirreno al Mare Adriatico.
Civitavecchia è spesso al centro delle sue iniziative. Come descriverebbe il legame tra la città e il cinema, e quali progetti futuri ha in mente per valorizzarla ulteriormente?
Naturalmente Civitavecchia resta al centro delle mie iniziative nella convinzione che il cinema possa valorizzare la sua storia, la sua cultura e le sue tradizioni, rendendola sempre più attraente per i visitatori. Civitavecchia è una città che ha una storia cinematografica importante. Una città dove il cinema ha iniziato a muoversi già dai primi anni del ‘900. Oggi ha perso quasi tutta la sua memoria cinematografica che fortunatamente è stata raccolta e preservata da pochi personaggi illuminati che, come me, amano questa città. Purtroppo, il tessuto sociale stenta a risvegliarsi, presa dai problemi giornalieri legati alla crisi che attanaglia un po’ tutta la nazione, ma continuo a lavorare per ottenere gli obiettivi prefissi.
Guardando al futuro, quali sono gli obiettivi della Civitafilm ETS nei prossimi anni? Ci sono nuove tappe internazionali o progetti in cantiere che può anticiparci?
Gli obiettivi futuri includono l’espansione dell’ITFF in nuove destinazioni internazionali e la creazione di progetti che promuovano ulteriormente il turismo culturale e il cinema.
Tutto questo però sarebbe impossibile da realizzare senza una squadra coesa che unisce passione, amicizia e stima reciproca. Per questo motivo approfitto di questa ultima domanda per ringraziare il mio amichevole staff composto da: Andrea Donato (Direttore Operativo), Antonio Flamini (Direttore Artistico), Marina Marucci (Sezione Un Mare di Lettere), Ezio Sina (Sezione Scuola e Costituzione), Luca Papa (Sezione Eccellenze Italiane), Suk Hwa Hong (Responsabile Relazioni Internazionali), Giulio Castello (Coordinatore Marketing).
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