Pinocchio: il ritorno del celebre burattino

Tra i titoli maggiormente attesi per la fine del 2019, vi è indubbiamente Pinocchio, ultima fatica del regista Matteo Garrone.

Impresa tutt’altro che facile, soprattutto perché deve innanzitutto fare i conti con quanto è stato prodotto in passato (oltre che con il libro stesso di Carlo Collodi).

E se, fino ad oggi il celebre Le Avventure di Pinocchio di Luigi Comencini (1972) risulta tra le migliori trasposizioni su schermo della fiaba, lo stesso Garrone si ispira proprio a quel capolavoro.

La storia è quella che conosciamo tutti: il falegname Geppetto (qui impersonato da Roberto Benigni) crea da un pezzo di legno un burattino. Tale burattino prende ben presto vita. Geppetto dà lui il nome di Pinocchio e decide di allevarlo come un figlio. Il burattino, tuttavia, essendo piuttosto indisciplinato, si caccerà in una serie di disavventure che lo allontaneranno sempre più da casa e da suo padre. Ciò che salta immediatamente agli occhi è l’ottima realizzazione grafica, con tanto di personaggi attentamente scelti e truccati e una più che convincente ricostruzione degli ambienti.

Attenendosi in tutto e per tutto alla favola originale di Collodi, Garrone riprende, talvolta, anche le battute originali, così come scritte nel libro, tentando di esservi fedele il più possibile. Eppure, l’operazione, non è riuscita del tutto. Soprattutto perché questo riportare pedissequamente gli eventi ha fatto sì che l’intero lungometraggio mancasse quasi di anima, che risultasse complessivamente piatto e privo di mordente.

A poco, dunque, servono i raffinati trucchi e i riusciti effetti speciali. A poco servono personaggi con un notevole spessore (primo tra tutti, Geppetto, insieme al grillo parlante e al maestro di scuola di Pinocchio). Tutta questa serie di elementi, inserita in una cornice realizzata quasi con il pilota automatico, non è sufficiente a salvare un intero lavoro. Un lavoro che, in ogni caso, presenta un Roberto Benigni più che convincente. Soprattutto se pensiamo a quando lo abbiamo visto sul grande schermo, anni fa, proprio nelle vesti del vivace burattino.

 

 

Marina Pavido