Un EP che si muove tra elettronica e acustica, tra fede e ragione, senza mai cercare una sintesi. “Zero” è il manifesto esistenziale di Porto Raro, duo che racconta l’uomo moderno attraverso suoni liquidi, parole scolpite e visioni sfuggenti. Un punto di partenza che coincide con ogni possibile arrivo.

Ciao ragazzi, da dove nasce l’ispirazione per il vostro nuovo EP “Zero”
Ciao!
Nasce da una forte esigenza espressiva. Zero nasce dalla voglia di confronto, dalla necessità di individuare la linea che separa musica e arte, dalla voglia di fermarsi dopo un lungo viaggio, ma solamente il tempo necessario per inquadrare una nuova meta e ripartire.
Il nostro EP nasce dal bisogno di immaginare che, al confine tra arte e musica, vita e morte, fede e ragione, ci sia un posto, il Porto Raro, nel quale ci siano le risposte alla domande che ci poniamo ogni giorno.
E, chiaramente, Zero nasce dalla voglia di scrivere della bella musica, del fare arte per amore dell’arte, senza schemi, preconcetti e pregiudizi.
C’è un filo rosso che collega i brani? Qual è?
Da un punto di vista sonico potremmo sicuramente individuare un comune denominatore nel continuo scambio tra il mondo analogico e quello digitale, il passaggio da atmosfere acustiche dominate da pianoforti e chitarre, ad altre più elettroniche dominate da synth analogici e drum beat ostinati e penetranti.
I testi stessi seguono linee tematiche comuni, andando a scavare nei nostri mondi e nelle nostre esperienze personali, dando spazio a temi quali l’amore e il tempo, la fede e la ragione.
Avete in mente qualche progetto per il futuro?
A breve inizieremo il nostro primo tour! Porteremo la nostra musica dal vivo in giro per l’Italia e siamo elettrizzati all’idea di suonare Zero davanti ad un pubblico reale e non esclusivamente digitale. Vorremmo dire qualcosina in più, ma ci riserviamo di rilasciare ulteriori notizie a breve.
Cosa vorreste trasmettere ai vostri ascoltatori?
L’idea che dietro la nostra musica ci sia un grande viaggio. Che il Porto Raro sia da qualche parte, irraggiungibile, per sempre irraggiungibile, ma che sia la motivazione per la quale partire, conoscere gli altri e stessi e vivere la vita in larghezza, come diceva De Crescenzo.
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