Autore europeo che ha attraversato decenni di storia della Settima arte, tra capolavori indiscussi e documentari altrettanto celebrati nel tempo, il cineasta tedesco Wim Wenders è sempre stato una garanzia in fatto di cinema umano e poetico, considerata la sua indole di poggiare gran parte della propria filosofia registica su una descrizione ambientale veritiera quanto i caratteri umani affrontati.
CG Entertainment (www.cgtv.it) intende rendergli omaggio – ricordandoci quanto il suo tocco e, soprattutto, il suo occhio abbiano aperto gli orizzonti della nuova creatività nella celluloide europea – rispolverando su supporto dvd i due suoi titoli: Prima del calcio di rigore, in versione restaurata in 4K, e il documentario Tokyo-Ga, in versione restaurata in 2K.
Prima del calcio di rigore (1971)
Ormai lontano dalla propria attività calcistica, l’ex portiere Josef Bloch (Arthur Brauss) è disoccupato e girovaga per Vienna senza alcuna meta e obiettivo. Fatta la conoscenza della cassiera di un cinema di nome Gloria (Erika Pluhar), con la quale finisce a letto, l’uomo compie poi l’insano gesto di un omicidio, cambiando da quel momento il corso della propria esistenza. Infatti, da questo momento vede la sua vita oppressa e continuamente osservata da qualcuno, giudicato per quello che ha fatto e destinato a sentirsi giustamente colpevole. Proprio come un portiere pronto ad agire di fronte al dischetto di rigore, Josef deve anticipare la mossa di chi si troverà sul cammino se vorrà sfuggire ai propri sensi di colpa.
Trasposizione cinematografica di un romanzo scritto da Peter Handke, il quale ha anche collaborato alla sceneggiatura stesa dal regista stesso, quest’opera numero due di Wenders è sicuramente quella in cui cominciano ad emergere gli elementi tipici del suo cinema, con un’ottica consona alla sua visione realistica, come pure un certo senso del citazionismo, rivolto qui ad Alfred Hitchock. Perché, impreziosito dall’affascinante fotografia dai toni grigi e autunnali a cura del fido Robbie Mũller e da una colonna sonora di pezzi anni Sessanta quali You were on my mind di Ian & Sylvia e The lion sleeps tonight dei Tokens, è di un thriller dalle forti tinte drammatiche che siamo parlando; e la sua originalità è individuabile nel parallelismo con la filosofia calcistica insita nel protagonista Josef, interpretato da un glaciale Brauss.
Tredici minuti di intervista a Wenders nella sezione extra del disco.
Tokyo-Ga (1985)
A vent’anni dalla morte del grande regista giapponese Yasujiro Ozu, Wenders decide di intraprendere un lungo viaggio verso il Giappone al fine di scoprire cosa è rimasto di indelebile nel tocco di questo autore; e approda prima di tutto a Tokyo con il solo scopo di venire a conoscenza del cambiamento sociale affrontato dal paese. Le colorate immagini fornite dal direttore della fotografia Edward Lachman rendono quindi un estremo Oriente da cui trapelano tutto il fascino e la conoscenza giapponese del caso, miscelando pensiero antico e modernità in modo armonioso, a tratti musicale.
Un documentario attraverso cui il buon Wenders si getta con tutto l’amore possibile alla scoperta di questo “nuovo mondo” nella prima metà degli anni Ottanta (le riprese furono effettuate tra il 1983 e il 1985), avvalendosi anche dell’appoggio di illustri colleghi come Werner Herzog, il quale interviene in prima persona in quella che si rivela una chiara dichiarazione d’amore in fotogrammi verso il Giappone e quel cinema nato sotto la visione di un cineasta importante come Ozu. La voce narrante di Wenders stesso, poi, si mescola ai suoni e alle immagini ultramoderne della Tokyo dell’epoca, introducendo anche le testimonianze di chi con Ozu ha collaborato, dall’attore Chisȗ Ryȗ, le cui parole risuonano nell’atmosfera epica di quel luogo sì moderno, ma che nasconde nel profondo una saggezza antica degna della propria eredità spirituale.
Con sezione extra rappresentata da quattordici minuti di scene tagliate.
Mirko Lomuscio
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