Prima di andare via: il Love story con Jenny De Nucci

Disponibile su Prime Video, Prima di andare via è il lungometraggio che, dopo la commedia E buonanotte, segna il ritorno dietro la macchina da presa per Massimo Cappelli, autore, tra l’altro, de Il giorno + bello e Non c’è 2 senza te.

Un lungometraggio che, sceneggiato dallo stesso Cappelli insieme ad Agostino Di Febo partendo da un soggetto di Gianluca Ansanelli e Tito Buffulini, si distacca in buona parte dai toni leggeri e spensierati che hanno caratterizzato le precedenti opere del regista per immergersi maggiormente nel dramma.

Infatti, poco dopo che abbiamo fatto conoscenza con il Luca interpretato da Riccardo Maria Manera, impegnato a consegnare pizze in bicicletta, lo vediamo alle prese con un piccolo incidente in seguito al quale scopre di avere un male incurabile.

Una situazione che, mentre si trova occasionalmente ad avere a che fare con la ex ragazza Sofia alias Anna Canepa e a prepararsi a superare un esame difficile da superare, se da un lato gli fa immediatamente crollare il mondo addosso, dall’altro lo porta a conoscere la Giulia dal volto di Jenny De Nucci, la quale si trova nelle sue medesime condizioni.

Perché in Prima di andare via Luca non manca neppure di cominciare a frequentare un gruppo di persone che si radunano per parlare della malattia che le affligge e tra le quali è possibile riconoscere, nel mucchio, i volti del Mirko Frezza de Il più grande sogno, della mitica Marina Suma e della Tiziana Foschi del quartetto comico La Premiata Ditta.

Nomi noti che, come pure quelli di Pino Quartullo e Loris Loddi, popolano una oltre ora e mezza di visione destinata a tirare un colpo di scena già prima della sua metà; complice in particolar modo la presenza del miglior amico del protagonista: il Samuel di Emanuele Turetta, personaggio dal comportamento non troppo corretto secondo lui necessario, però, a far sì che Luca viva i giorni che seguono nel più felice dei modi.

Un Luca che vediamo capire che è giunto il momento di prendere in mano ciò che resta della propria esistenza nel corso di quello che potremmo quasi definire in qualità di sorta di moderno derivato del super classico dei lacrima movie Love story di Arthur Hiller… pur ponendosi maggiormente dalle parti di determinate produzioni giovanilistiche tricolori d’inizio terzo millennio come, tanto per citarne una, Bianca come il latte, rossa come il sangue di Giacomo Campiotti.

Con Amore disperato di Nada a fare da colonna sonora e una narrazione non troppo incalzante che penalizza, in parte, il ritmo generale di Prima di andare via, approdante ad un epilogo comunque meno scontato del previsto.

 

 

Francesco Lomuscio