Fuori dal 21 Gennaio 2022, Psicanaliswing è il nuovo disco del cantautore e professore di italiano Davide Zilli, edito da Freecom-Cosmica, dal grande acume che ospita importanti feturing come Le Sorelle Marinetti, Paolo Rossi e l’Orchestra di Mirko Casadei
Dopo Coinquilini e Il congiuntivo se ne va, il terzo album del cantautore-professore è prodotto da Riccardo Di Paola e si presenta come un caleidoscopio di storie quotidiane raccontate sempre al crocevia tra pop e jazz.
Sempre presenti i personaggi e i temi prediletti dal mondo zilliano: l’Inconscio, unico influencer che non ha follower, l’italiano all’estero, il compagno di classe, l’amico ricco e il complottista. Professore di Italiano al mattino, pianista-cantautore di sera, Davide Zilli si è esibito in tutta Italia e all’estero, collaborando spesso col mondo del cabaret.
Premiato in vari concorsi (vincitore, ad esempio, di Musicultura nel 2018), ha sempre scelto la sua produzione pop e jazz nelle forme più varie, seguendo una linea che va dalla canzone italiana più obliqua e stralunata (Paolo Conte, Enzo Jannacci) fino ad Elvis Costello e Randy Newman.
Immaginate un Samuele Bersani (che Zilli ricorda molto vocalmente) con una laurea in psicologia, ma musicato da un giocoso Jannacci.
Questa è l’essenza di Psicanaliswing: testi ricercati, metafore a iosa, introspezione, musica raffinatssima e tana tanta ironia. Tecnicamente, questo è un progetto tutt’altro che facile, perché per giocare bene con la musica e la mente come fa Davide occorre padroneggiarle benissimo. L’artista ci dimostra di non essere certamente uno sprovveduto tra le note e le… parole, elemento essenziale di ogni terapia funzionale, nonché di ogni buon cantautorato.
Ogni brano trasuda autocoscienza e sensibilità, la stessa di qualcuno “che c’è passato” e che però riesce a scherzarci su. Tra una verità rivelata, uno stereotipo e una risata, ecco raccontate la vita e la realtà odierna del nostro paese, con quel tocco “old” che non passa mai di moda.
Se ascolterete qualcuno quest’anno, fate in modo che sia lui.
Dario Bettati
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