“QUESTIONE DI SGUARDI”: INTERVISTA AL REGISTA LUCA ALESSANDRO

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Recentemente mi è capitato di vedere il cortometraggio “Questione di Sguardi” diretto dal talentuoso Luca Alessandro. Il corto magistralmente interpretato dalla coppia Alberto Di Stasio e Roberta Nevola si presenta come un dramma dai risvolti noir, sostenuto soltanto da due personaggi!
In breve la trama:
Marco (Alberto Di Stasio, “Boris”), un uomo maturo affetto da una strana forma di depressione e una giovanissima ragazza, Sonia (Roberta Nevola, “Presto farà giorno”), che un giorno irrompe nella sua vita con un allegra camicia di flanella e tutta l’esuberanza tipica della sua età, intenzionata ad aiutarlo. Il padrone di casa, infatti, soffre di una strana forma di disturbo ossessivo compulsivo, che lo rende incapace di sostenere lo sguardo del suo interlocutore, relegandolo alla solitudine.
Ho chiesto al regista Luca Alessandro di parlarmi del suo lavoro, ecco che cosa ci siamo detti.

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Luca benvenuto su mondospettacolo come stai innanzitutto?

Bene, ottimista, sempre desideroso di fare… ci tengo a ringraziarti dello spazio concessomi.

Prima di parlare del tuo corto, raccontami dei tuoi esordi, come e quando nasce la tua passione per il cinema?

La mia passione comincia in tenera età, quando mia sorella si divertiva a spaventarmi durante lo show televisivo di Zio Tibia. Anche se gli horror mi facevano paura, non potevo fare a meno di guardarli, e più ne vedevo, più le mie paure venivano per così dire “esorcizzate”. Notai nel tempo che la maggior parte degli artisti, attori e registi, avevano avuto almeno un’incursione nel genere, e approdai così su atri lidi ripercorrendo le loro carriere. Ho attraversato la fase del collezionista-feticista, diventando un esperto di vhs, finché un giorno non avvertì la curiosità-necessità di stare dall’altra parte. Presi a frequentare dei corsi di cinema, e la mia fortuna fu quella di imbattermi in una scuola seria, il CineTeatro di Roma. Con il docente Federico Greco sviluppai poi un rapporto particolare ed ebbi modo di poter attingere alle sue conoscenze anche al di fuori del contesto scolastico.

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Al Fantafestival di questo 2015 è stato proiettato un originale Fanta/Horror dal titolo E.N.D. il film è stato diretto da più registi te compreso, vuoi raccontare ai nostri lettori la tua esperienza sul set di questo film?

Ho ricoperto diversi ruoli, mettendo praticamente le mani in pasta un po’ ovunque. E.N.D. THE MOVIE è lo sviluppo del cortometraggio omonimo che realizzai nel 2011, insieme ad Allegra Bernardoni, come prodotto di fine anno dei corsi di regia e scrittura cinematografica tenuti dal regista Federico Greco al CineTeatro di Roma. Inizialmente doveva essere una serie destinata alla tv, oppure il web; poi dall’incontro con il regista Domiziano Cristopharo è nata l’ipotesi del lungo. Questo ci ha permesso di lavorare su un arco temporale più lungo, ed è stato molto interessante ritrovare a distanza di tempo gli stessi personaggi dell’ E.N.D. “originale” (confluito nel 1° segmento del film), cambiati dal virus. La causa scatenante dell’epidemia questa volta è molto originale: una partita di cocaina tagliata male…

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Veniamo ora a “Questione Di Sguardi”. Come nasce l’idea di fare questo corto?

Il soggetto lo buttai giù in una notte (una delle tante insonni) perché avevo voglia di cominciare a dire qualcosa su un argomento a me molto caro: il disturbo ossessivo compulsivo, e più in generale la depressione. Non avendo la possibilità di girare un lungometraggio (che avevo già scritto peraltro), per ovvi motivi di natura economica, optai per una forma più breve. Il supporto del collega regista, nonché amico Luigi Nappa fu di fondamentale importanza, una collaborazione molto stimolante e costruttiva, e colgo ancora una volta l’occasione per ringraziarlo per essere stato il primo a credere nel progetto. L’adesione, poi, di un attore del calibro di Alberto Di Stasio mi riempì di orgoglio e mi spinse a mettere la quinta! Per chi volesse saperne di più sull’argomento, invito a visitare il sito ufficiale del corto: www.questionedisguardi.it .

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Perché hai scelto Alberto e Roberta per il tuo corto?

Alberto non ha bisogno di presentazioni, mentre di Roberta mi ha colpito l’approccio professionale. Inizialmente doveva interpretare il ruolo di Anita, e non quello di Sonia, ma era davvero sprecata per una parte così piccola. La sua totale disponibilità e versatilità hanno confermato la mia intuizione.
So che il tuo film ha partecipato a diversi Festival ottenendo anche interessanti riconoscimenti, raccontami un po’.
Sinceramente penso che l’aver giocato con i generi mi abbia precluso la partecipazione in alcuni festival. Nonostante tutto, ho ottenuto un paio di riconoscimenti importanti: Premio del Pubblico al Festival Interiora (2014) e un 2° posto all’International Film Festival di Pescara (2015), dove a votare è sempre stato il pubblico.

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Cinematograficamente parlando, quale o quali registi sono il tuo punto di riferimento?

Sicuramente ho subito il fascino di alcune pellicole di registi visionari quali Lynch e Fellini. Di recente sono rimasto colpito dalla sensibilità del regista inglese Shane Meadows, noto ai più per il film “This Is England”. Nel suo cinema non ci sono buoni e cattivi, ogni uomo è insieme buono e cattivo.

Un attore e/o un attrice che ti piacerebbe dirigere in un tuo prossimo progetto?

Mi piacerebbe lavorare con Marco Marchese, attore-rivelazione nel film “Across the River” di Lorenzo Bianchini.

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Il tuo film Horror preferito?

“Eraserhead”, anche se non è proprio un horror, ma l’atmosfera è talmente angosciante e opprimente, un incubo di un incubo.

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Progetti futuri?

Tanti, troppi. Mi sono riproposto però di dare più spazio alle mie idee. In questo senso, sta nascendo un’interessante collaborazione sull’asse Roma-Rimini, con l’attore Marco Iannitello e l’avvocato Nicolas Cicchini. E proprio per questo collaboro a stretto contatto con gli scrittori Mauro Saracino, Paolo Perlini (cosceneggiatore di “Questione di Sguardi”) e Samuele Fabbrizzi.

Luca, l’intervista termina qui, a nome mio e di tutta la mia redazione ti ringrazio per essere stato con noi , ti faccio ancora i miei complimenti per i tuoi lavori e arrivederci alla prossima intervista.

Alex Cunsolo