“Il centro di produzione RAI di Torino è fermo da mesi e nessuno sa se esso avrà ancora un futuro. Già a maggio, preoccupati dalla situazione, avevamo interrogato la giunta sulla mancata realizzazione della fiction “Il paradiso delle signore” e oggi vogliamo riportare l’attenzione di tutti sul problema”: così Gianna Gancia e Benito Sinatora, consiglieri regionali della Lega, sullo stallo degli studi torinesi.
Gianna Gancia
“Stando a ciò che si leggeva sui giornali mesi fa – sottolineano i due leghisti -, sembrava che si volesse attribuire ai lavoratori, rei di non aver accettato un accordo sugli orari, la colpa del mancato avvio delle riprese. In realtà, l’ipotesi più plausibile è che tutta la manfrina di addossare ogni responsabilità ai dipendenti sia stata orchestrata ad arte per giustificare la decisione già presa dall’azienda di trasferire l’intera produzione a Roma”.
“Il cambio di sede – proseguono Gancia e Sinatora – ha, ovviamente, fatto sfumare i 17 milioni della commessa legata alla realizzazione della serie e inciso in modo significativo sulla piena occupazione dei trecento lavoratori degli studi di Torino”.
Benito Sinatora
“Oggi, ad impensierire più di ogni altra cosa – concludono i consigliere regionali della Lega – sono le condizioni in cui si trovano impiegati e addetti ai lavori piemontesi, che temono di dover assistere alla chiusura degli studi di produzione di Torino. Riaffermare la professionalità della Rai torinese e di tutto l’indotto legato a fiction e cinema in questo momento è una priorità per cercare di evitare che ciò accada”.
Giorgia Rapello
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