Recensione! Il nuovo album di Loredana Bertè, “Amici non ne ho… ma amiche sì!”

Dopo lunga gestazione e grande attesa da parte dei fan è finalmente uscito il 1° aprile “Amici non ne ho… ma amiche sì!”, il nuovo album di Loredana Bertè. Prodotto da Fiorella Mannoia e Carlo Di Francesco, il disco non è una raccolta celebrativa, ma la fotografia nel tempo presente di un’artista complessa, con i suoi drammi e le sue vittorie. 17 brani: 2 inediti e 15 duetti con alcune tra le migliori artiste donne di tre generazioni di musica italiana.

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Loredana Bertè

I nuovi brani del disco sono le perle poste in testa e in coda a questa bella collana musicale: “È andata così” – il singolo apripista firmato Ligabue (che ha scritto il testo appositamente per Loredana) – è l’autobiografia in canzone di una donna che ha combattuto in prima linea tutte le sue battaglie, sempre col “microfono acceso”. Una ballad rock-pop che solo con la voce segnata dalla vita della Bertè acquista significato e intensità: “È andata che è tutta alta e bassa marea“. Il secondo inedito, scritto dalla stessa Loredana, è “Il mio funerale“, un reggae amaro e irriverente sulla diffusione mediatica di un artista appena dopo la sua morte: “È il mio funerale, non ve lo perdete, […] non c’è replica!“. Una zampata d’autore da non sottovalutare.

I duetti sono variegati e per tutti i palati: dal graffio giovane e calzante di Emma in “Non sono una signora” alla potenza vocale della ex di “X-Factor” Antonella Lo Coco in una versione interessante e inattesa di “Folle città“, dalla frizzante ma poco canalizzata energia di Noemi in “Dedicato” alla dolcezza esperta di Irene Grandi in “Buonanotte anche a te“. Doveroso e gradito il cameo di Aida Cooper, da anni imprescindibile supporto vocale di Loredana nei suoi live, nella recente “Ma quale musica leggera“, che porta la firma di Edoardo Bennato.

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Loredana e Antonella Lo Coco registrano “Folle città”

Sicuro è che i duetti più riusciti sono quelli in cui la vocalità spigolosa di Loredana si sposa con voci calde e rotonde, al suo opposto: in particolare i due brani con Fiorella Mannoia (“In alto mare” e un’elettronica “Il mare d’inverno” che si aggiudica il premio di miglior arrangiamento dell’album) e “Mi manchi“, cantata con Patty Pravo. Non del tutto convincenti “Sei bellissima“, che decolla nella prima parte con la Bertè, ma che la giovinezza (più anagrafica che artistica) di Alessandra Amoroso fa atterrare in un tiepido nulla di fatto, e “Così ti scrivo“, un bellissimo brano con cui tuttavia l’affascinante Bianca Atzei non regge il confronto.

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Loredana con Fiorella Mannoia

Frutto di un’ottima idea e di una produzione artistica impeccabile anche “La goccia“, in duetto con Nina Zilli, “E la luna bussò” con l’inaspettata anima vintage e graffiante di Elisa e “Luna“, interpretata insieme a Loredana dal talento etereo e passionale di Paola Turci. Chiudono la parte centrale del collier “Amici non ne ho“, un confusionario ma festoso omaggio corale a Loredana, e la riproposizione di “Stiamo come stiamo“, lo storico duetto con la sorella Mia Martini, sulla cui appropriatezza all’interno dell’album è difficile dare un giudizio definitivo.

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Loredana con la sorella Mia Martini

Alla fine, tre sono i principali (ma non gli unici) motivi per cui “Amici non ne ho… ma amiche sì!” è un disco da avere e da ascoltare con attenzione. Il primo è che le canzoni sono dei pezzi di storia e hanno rappresentato in molti casi un vero esempio di innovazione artistica in Italia. Il secondo è che la produzione artistica e gli arrangiamenti sono freschi, moderni e curati con amore ed amicizia dalla sensibilità di Fiorella Mannoia e dalla professionalità e lungimiranza di Carlo Di Francesco. Il terzo è che stiamo parlando di un’artista preziosa e iconica, da amare e biasimare, da capire e non compatire, da conoscere e non tradire. Tutto compreso, in attesa dei live estivi.

Il making of di “Amici non ne ho… ma amiche sì!”

Amici non ne ho… ma amiche sì!” è disponibile, oltre che negli store digitali, in formato CD, doppio LP e doppio LP con vinile rosso in tiratura limitata di 500 copie.

 
 

Francesco Rainero

(revisione, integrazioni, foto/video e impaginazione: Ivan Zingariello)

 
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