Recensione: in “Knight of Cups” Christian Bale è il protagonista del viaggio di Terrence Malick

knight of cups

Torna in sala Terrence Malick con Knight of Cups, film presentato allo scorso Festival di Berlino. Il regista parla di un viaggio con le note che gli sono assolutamente consone e che danno il suo tocco inconfondibile.

C’era una volta un giovane principe che fu mandato dal padre, il re dell’Est, fino in Egitto, allo scopo di trovare una perla. Quando il principe arrivò la gente versò lui da bere in una coppa. Non appena il principe bevve dimenticò di essere il figlio di un re, perse memoria della perla e cadde in un sonno profondo.”

Il padre di Rick gli leggeva spesso questa favola da bambino. Rick (Christian Bale) è un autore di commedie che vive a Santa Monica. Rick desidera qualcosa di diverso, qualcosa che vada oltre la vita che conosce, ma non sa cosa sia, né come trovarlo. La morte di suo fratello Billy grava su di lui come un’ombra. Suo padre Joseph (Brian Dennehy) prova a causa di questa perdita degli enormi sensi di colpa. L’altro fratello, Barry (Wes Bentley), sta attraversando un periodo difficile e si è appena trasferito a Los Angeles dal Missouri, dove sono cresciuti, e Rick lo sta aiutando a rimettersi in piedi. Rick cerca distrazione in compagnia delle donne: Della (Imogen Poots); Nancy (Cate Blanchett), una dottoressa con la quale è stato sposato; una modella di nome Helen (Freida Pinto); Elizabeth (Natalie Portman), che ha messo incinta; una spogliarellista che si chiama Karen (Teresa Palmer); e una giovane donna che lo aiuta a guardare avanti, di nome Isabel (Isabel Lucas). Gli sembra che le donne sappiano molto più di lui. Lo avvicinano al cuore delle cose, al mistero. Ma è tutto inutile. Le feste, i flirt, la carriera: nulla lo soddisfa. Eppure, ogni donna, ogni uomo che ha incontrato nel corso della sua vita è servito, in qualche modo, come guida, come messaggero.La strada per l’est si snoda davanti a lui. Si metterà in viaggio? Oppure il coraggio lo abbandonerà? Rimarrà sveglio? O lascerà che sia solo un sogno, una speranza, una fantasia passeggera?

Knight of cups - Christian Bale e Natalie Portman
Christian Bale e Natalie Portman

Come detto in precedenza Malick in questo film ancora una volta lascia il suo segno inconfondibile: il viaggio è la sua personale forma di narrazione e come accade anche in Voyage Of Life – A Time’s Journey (presentato in concorso all’ultimo Festival del Cinema di Venezia)  le parole lasciano sempre molto campo alle immagini. Da notare la fotografia davvero di straordinaria qualità. Christian Bale interpreta un uomo riflessivo che si trova spesso circondato dalla bellezza femminile che da un lato ammira, dall’altro desidera, ma che in un certo senso lo portano spesso a riflettere ed interrogarsi sul significato dell’esistenza umana e del creato. Terrence Malick, ancora una volta,  vuole dare spazio alla coscienza dell’uomo ed il protagonista lo si percepisce o come spettatore della sua vita o come forma di pensiero puro attraverso la sua voce narrante. Kate Blanchet e Natalie Portman, così come le altre interpreti femminili sono relegate alla mera funzione di “accessorio” atto ad una qualche forma di presa di coscienza, con dei dialoghi praticamente inesistenti. In generale la struttura narrativa raccontata dalla sinossi non è proprio del tutto individuabile e ci sono molti, moltissimi  – forse troppi – sottintesi che il regista lascia al discernimento dello spettatore. Knight of Cups è quello che potremmo definire squisitamente “un film d’autore” che i numerosi appassionati di Malick potranno apprezzare, ma che per contro potrebbe risultare ostico agli occhi di uno spettatore che non consce la sua opera ed il suo stile.

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Laura Laportella