Recensione: “Vicini di stalla”, napoletani a Betlemme 2000 anni fa

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Sarà in scena al Teatro della Cometa di Roma fino al 10 gennaio 2016 “Vicini di stalla“, la simpatica commedia ambientata nel periodo della nascita di Gesù, scritta da Antonio Grosso e Francesco Stella, per la regia di Ninni Bruschetta.

Due pastori nomadi dall’accento napoletano, il bel giovane Corallo (Antonio Grosso) e suo zio Armonio (Ciro Scalera), con l’inseparabile asinella Rosaria, arrivano nel piccolo e sconosciuto villaggio di Betlemme dopo un lungo viaggio che dalla Magna Grecia li ha portati fino al deserto mediorientale. In fuga da un crimine commesso nei confronti di un console romano, affittano una stalla dallo storpio rabbino Arcadio (Antonello Pascale) trasformandola nella loro nuova abitazione, in cui riposano fianco a fianco con le loro pecore e con Rosaria, l’asinella oggetto di fin troppe attenzioni da parte del vecchio Armonio.

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I loro sonni sono però spesso interrotti dai continui “ululati di passione” provenienti dalla stalla accanto, dove la giovane prostituta dall’accento siciliano Sara (Federica Carruba Toscano) vive e riceve i suoi clienti. Decisi a vendicarsi per il mancato riposo e a risolvere a modo loro la questione, i due devono rivedere i loro piani, a causa dell’inevitabile simpatia che nasce tra Corallo e Sara, ma soprattutto per l’improvviso arrivo dei nuovi vicini di stalla, che poco dopo avranno anche un bambino: il suo nome è Gesù e la sua nascita provocherà grande scompiglio nella stalla, visto che Re Erode ha incaricato Arcadio di farlo uccidere…

Vicini di stalla

Questa commedia in due atti è tutta giocata sui battibecchi e sulla napoletanità dei due protagonisti, il navigato Ciro Scalera con una performance alla Peppino De Filippo, e l’attore-autore Antonio Grosso, che ricorda (forse troppo per apprezzarlo a pieno) Giobbe Covatta, sia come timbro vocale che come stile recitativo. In ogni caso bravi entrambi. Così come Antonello Pascale nel ruolo dell’insensibile rabbino zoppo e Federica Carruba Toscano, unica donna dello spettacolo, che contribuisce con la sua ironia siciliana (ma spacciata per romana). Da non dimenticare l’asinella Rosaria che, pur virtualmente, è una presenza costante e si rivelerà fondamentale per il lieto fine della storia.

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La commedia diretta dal regista-attore Ninni Bruschetta è divertente e piacevole e nel secondo atto diventa anche dolceamara, con diverse sottolineature ai limiti del cinismo riguardo l’arrivismo dei protagonisti e l’espiazione della colpa che li ha portati fino al villaggio. Il tutto senza diventare mai irriverente nei confronti della religione e preferendo non mostrare la “sacra famiglia”, pur accennandone ripetutamente. Si ride comunque abbastanza ed è lo spettacolo giusto per passare una serata spensierata e tutto sommato natalizia in questa prima decade del nuovo anno, visto che sarà in scena fino al 10 gennaio. Nel frattempo, buon anno a tutti e appuntamento a teatro nel 2016!

VOTO: 6.5

 

Ivan Zingariello


INFO e Locandina:

Teatro della Cometa – Via del Teatro Marcello, 4 – 00186
Orario prenotazioni e vendita biglietti: dal martedì al sabato, ore 10:00 -19:00 (lunedì riposto), domenica 14:30 – 17:00 – Telefono: 06.6784380
Orari spettacolo : dal martedì al venerdì ore 21.00, Sabato doppia replica ore 17,00 e ore 21,00 (tranne il 26 dicembre unica replica alle 21,00). Domenica ore 17.00.
Speciale Capodanno! Spettacolo 21:30 + Cena

Costo biglietti: platea 25 euro, prima galleria 20 euro, seconda galleria 18 euro.
http://www.teatrodellacometa.it

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