Recensione: Kong: Skull Island, tra mostri, avventura ed echi dal Vietnam

Kong: Skull Island

Arriva in sala l’atteso Kong: Skull Island, reboot del mitico King Kong, ambientato negli anni ’70 con enormi mostri e un cast di star.

Ritorno sull’Isola del Teschio 

Kong: Skull Island vede iniziare la sua storia durante la Seconda Guerra Mondiale, quando un americano e un giapponese precipitano con i rispettivi aerei su una misteriosa isola del Pacifico; il loro scontro fisico sarà però interrotto da un mastodontico gorilla, alto quanto un palazzo. Trent’anni dopo alcuni ricercatori, capitanati da Bill Randa (John Goodman), si uniscono ad un commando militare di ritorno dalla fallimentare guerra del Vietnam, agli ordini del tenente colonnello Preston Packard (Samuel L. Jackson). Per l’esplorazione dell’isola e scoprire i segreti che cela si aggregano anche la fotografa pacifista Mason Weaver (Brie Larson) e l’ex ufficiale inglese SAS James Conrad (Tom Hiddleston), esperto in tecniche di guerra. Quando gli elicotteri con a bordo ricercatori e militari raggiungono l’isola, vengono però attaccati dall’enorme scimmione che li abbatte causando diverse vittime. I sopravvissuti si ritrovano così a vagare nella foresta ostile senza poter comunicare con il mondo esterno, avendo come unica via d’uscita l’attraversamento a piedi dell’intera isola. Iniziano così i primi attriti tra chi vuole tornare a casa e chi (come Packard) vuole vendicarsi a tutti i costi per essere stato abbattuto, non immaginando però che Kong non è l’unica creatura mostruosa che vive in quel remoto territorio…

John Goodman, John C. Reilly, Brie Larson, Tom Hiddleston, Eugene Cordero, Thomas Mann e Jason Mitchell in Kong: Skull Island
Thomas Mann, John Goodman, John C. Reilly, Brie Larson, Jason Mitchell, Tom Hiddleston ed Eugene Cordero

Dopo i remake, il reboot

Sono passati 84 anni dall’uscita del primissimo film dedicato a King Kong, ideato da Merian C. Cooper e da lui diretto insieme a Ernest B. Schoedsack. Da allora l’enorme scimmione è diventato un’autentica icona, non solo di celluloide, ma dell’immaginario collettivo e la scena in cui si arrampica sull’Empire State Building è a buon diritto tra le più famose della storia del cinema. Per questo nel corso degli anni sono arrivati due remake, quello del 1976 prodotto da Dino De Laurentiis e quello diretto da Peter Jackson nel 2005, oltre ad un paio di sequel e a diverse imitazioni giapponesi che lo hanno visto affrontare persino il mitico Godzilla, nel famoso Il trionfo di King Kong di Ishiro Honda (1962). Proprio i produttori del reboot di Godzilla hanno deciso di rielaborare anche la trama di King Kong, ambientandola in un’epoca moderna seppur non attuale e affidando la regia a Jordan Vogt-Roberts, al suo secondo lungometraggio dopo The kings of summer (2013).

Kong: Skull Island
Kong

Vietnam e mostri

Al di là dell’anno scelto, il 1973, tutta l’ambientazione e il comportamento dei militari riportano subito alla mente l’infausta guerra del Vietnam, con i bombardamenti, il napalm e l’arrogarsi il diritto di portare il conflitto “in casa” del nemico. Quando Kong attacca gli elicotteri lo fa per difesa, sua e dell’isola che protegge, e i rimandi alle tristi scene di guerra che tante volte abbiamo visto nel corso degli anni non sono casuali. Qui addirittura si assiste quasi ad un “Apocalypse now con il mostro”, con il guerrafondaio Samuel L. Jackson disposto a sacrificare tutto e tutti pur di vendicarsi del gorillone, incapace di accettare una nuova débâcle dopo quella subita in Estremo Oriente. Non a caso sottolinea «Non abbiamo perso la guerra, l’abbiamo abbandonata». Nonostante le buone intenzioni degli sceneggiatori, il tutto sembra però essere fine a se stesso e non viene approfondito più di tanto. Infatti il film punta dritto sull’azione e sugli spettacolari effetti speciali, risultando alla fine puro intrattenimento, grazie anche ai notevoli mostri giganti, egregiamente realizzati dalla celeberrima Industrial Light & Magic. Già, perché sull’Isola del Teschio non c’è solo Kong a creare problemi ai protagonisti, ma tutta una serie di mastodontiche creature che spaziano dai bufali agli insetti, fino ad un orrendo e sanguinario mostro fossile (che fa davvero paura!), evoluzione nonché sostituto del tirannosauro de Il mondo perduto nella primordiale lotta contro Kong per la supremazia dell’isola.

Brie Larson e Tom Hiddleston in Kong: Skull Island
Tom Hiddleston e Brie Larson

Star e nuove promesse

All’avventura si aggiunge il cast stellare, composto da Tom Hiddleston nei panni dell’ex militare in cerca di riscatto (non un’interpretazione memorabile, al suo posto poteva esserci onestamente chiunque), dalla bella e brava Brie Larson lanciatissima dopo l’Oscar dello scorso anno, dall’ennesimo villain di un Samuel L. Jackson ormai assuefatto al personaggio cattivo di turno, da John Goodman che il suo lo porta a casa sempre, e da John C. Reilly in versione squinternato “capitan Findus”. Con loro uno stuolo di giovani ma già affermati attori tra cui Toby Kebbell (Fantastic 4, Ben-Hur), Thomas Mann (Project X), Corey Hawkins e Jason Mitchell (entrambi protagonisti di Straight Outta Compton) e la star cinese Tian Jing (The Great Wall). Nella parte del senatore Willis c’è anche un insolito Richard Jenkins barbuto.

Samuel L. Jackson, John C. Reilly e Tom Hiddleston in Kong: Skull Island
Samuel L. Jackson, John C. Reilly e Tom Hiddleston

Il controfinale

Cosa resta quindi di questo Kong: Skull Island? Due ore di pura avventura, con qualche punta di ironia ed echi della guerra in Vietnam. Attenzione però: nel controfinale al termine di tutto il rullo dei titoli di coda, c’è il guizzo che fa alzare di mezzo punto il voto finale, e che apre nuovi scenari e sviluppi per la vicenda, un po’ come accade nei film degli Avengers. Non scappate via, quindi, dopo il video in “super 8” dell’inizio dei titoli di coda, ma restate in sala fino alla fine, ne varrà la pena!

Tom Hiddleston e Thomas Mann in Kong: Skull Island
Thomas Mann e Tom Hiddleston

Con un budget di 185 milioni di dollari, Kong: Skull Island si prepara a conquistare la vetta dei box office di tutto il mondo. Questa la Pagina Ufficiale Facebook del film, distribuito dalla Warner Bros in 480 sale.

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Ivan Zingariello