Sarà in scena fino al 22 gennaio al Teatro Sala Umberto di Roma La Divina, commedia scritta, diretta e interpretata da Alessandro Fullin.
Nel 2017 le vendite della Divina Commedia sono ormai calate bruscamente e il gaio Dante Alighieri (Alessandro Fullin) è quindi costretto dall’editore a tornare in visita all’Inferno per scriverne una versione aggiornata, a distanza di oltre 700 anni. Qui ritrova il suo anfitrione Virgilio (Simone Faraon), non particolarmente virile neanche lui, che lo (ri)conduce nel viaggio allegorico dove incontrerà nuovamente molti dei personaggi con cui ebbe a che fare secoli prima. Da Caronte a Brunetto Latini, da Paolo e Francesca fino a Beatrice (Tiziana Catalano), cosa sarà cambiato in questi 700 anni? E dove saranno ricollocati gli esodati del Purgatorio dopo l’abolizione da parte di Papa Ratzinger?

Come recita lo slogan, “Assai liberamente tratto da La Divina Commedia di Dante Alighieri“. Il simpatico Alessandro Fullin, che da anni diverte il pubblico con i suoi personaggi smaccatamente sopra le righe e altrettanto palesemente omosessuali, prende la più celebre opera italiana della storia e la rivolta come un pedalino, traendone una gaia rivisitazione che per 80 minuti strappa risate senza soluzione di continuità. Tra “frizzi e lazzi” (altri termini potevano risultare offensivi), il buon Dante avrà una parola buona per tutti, invaghendosi dell’affascinante Caronte e trovandosi ad affrontare diverse problematiche, prima fra tutte come liberarsi di Beatrice, che ormai non rientra più nelle sue mire (per ovvie ragioni). Oltre ad Alessandro Fullin, mattatore assoluto, ben figurano gli altri componenti del cast, con Simone Faraon e Tiziana Catalano (Virgilio e Beatrice) su tutti, seguiti dagli attori multiruolo (e ballerini) Sergio Cavallaro, Paolo Mazzini, Ivan Fornaro e Mario Contenti.

La regia, curata dallo stesso Fullin, è dinamica e con ripetuti cambi di scena, intervallati da coreografie e divertenti playback musicali, che permettono allo spettatore di rifiatare tra una risata e l’altra. Ed è proprio questa ostentazione estrema la formula vincente di Fullin che, a differenza di tanti colleghi, non fa nulla per nascondere la sua omosessualità ed anzi la sfrutta sapientemente in un tourbillon di battute esilaranti, spesso folgoranti ed anche autoironiche (come quella sulla costumista). Diverse le citazioni, storiche e cinematografiche, mentre l’unico appunto che si potrebbe fare a quest’ottimo spettacolo è forse un finale un po’ troppo frettoloso e repentino, che con una decina di minuti in più a disposizione poteva risultare davvero impeccabile.

La Divina di e con Alessandro Fullin è in scena al Teatro Sala Umberto di Roma fino al 22 gennaio. Questo il sito ufficiale del teatro.
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