Red Joan: tradire per salvare il mondo

Nel 2000 la tranquilla vita di pensionata di Joan Stanley viene bruscamente sconvolta dall’MI5, che la arresta con l’accusa di spionaggio e alto tradimento ai danni della Corona: avrebbe consegnato segreti militari all’Unione Sovietica durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel serrato interrogatorio che segue l’arresto emerge, dopo oltre quarant’anni, la vera identità dell’”Agente Lotto”, ma soprattutto, le ragioni che la mossero a tradire.

Cambridge, 1938. Joan, studentessa di fisica, si innamora dell’affascinante Leo Galich, giovane comunista che le fa vedere il mondo sotto una nuova luce. Assunta poco dopo in una struttura di ricerca nucleare top secret, durante la Seconda Guerra Mondiale Joan si rende conto che la distruzione totale sta divenendo pericolosamente attuale. Quale prezzo pagheresti per la pace? Joan deve scegliere se tradire il proprio paese e i propri affetti, oppure salvarli.

Red Joan

Questa è la sinossi della storia vera tratta dal romanzo del 2013 di Jennie Rooney, basato sulla vita reale di Melita Norwood. Una storia diretta a dovere in Red Joan dal regista teatrale britannico Trevor Nunn, che ha ovviamente scelto la leggendaria attrice da palcoscenico (ma ormai molto più famosa per essere stata M nella serie di 007) Judi Dench.

Ruolo perfetto per il premio Oscar in questione, nei panni di questa anziana signora che si ritrova con la pesante accusa di spionaggio e di aver tradito il proprio paese. La vicenda ruota attorno all’interrogatorio di Joan Stanley (Judi Dench), per poi portare attraverso una lunga serie di flashback all’inizio di tutto, nel lontano 1938, dove la vediamo in versione giovane (interpretata da Sophie Cookson) impegnata a studiare fisica a Cambridge. La Cambridge dove, appunto, entra in contatto con l’affascinante Sonya (Tereza Srbova) e con Leo (Tom Hughes), ebreo comunista tedesco del quale si innamora.

Red Joan

La guerra inizia interrompendo la collaborazione con i fisici tedeschi e, dopo la laurea, la giovane Joan si trova coinvolta in uno dei progetti segreti per realizzare la bomba atomica. Saranno le sconvolgenti immagini poi di Hiroshima e Nagasaki a convincere una riluttante Joan a passare i segreti a Sonya, nella sua idea personale di poter  evitare altra distruzione di massa.

Al servizio di un lungometraggio che tiene perfettamente il ritmo, alternando adeguatamente l’interrogatorio dell’anziana Joan ai dubbi di quella giovane. E ciò fa nascere inevitabili interrogativi: Joan ha avuto ragione nel fare ciò che ha fatto? Tutti coloro che vedranno Red Joan saranno stimolati a discuterne, meditare e sentirsi liberi di confrontarsi su questo importante e delicato problema morale.

 

 

Roberto Leofrigio