REFERENDUM IN GRECIA. PROSPETTIVE FUTURE

Greek crash
Greek crash

L’Italia rischia di fare la stessa fine della Grecia? No! Innanzitutto le condizioni economiche del nostro paese non sono più quelle del 2011-2012, poi il nostro governo ha saputo costruire un rapporto leale con le istituzioni europee più lineare rispetto a quello greco. All’Italia non verrebbe mai in mente di proclamare un referendum, cosa che la Grecia sta facendo irritando tutti i leader europei rispettosi della lealtà e reciproca fiducia. qualunque sia l’esito di domenica, l’Italia rischia solo un aumento dello spread e cioè un maggior costo del debito pubblico. In ogni caso il governo greco, ne esce perdente. Già oggi è in difficoltà. I greci non vogliono l’austerità, ma non voglio uscire dall’euro, sanno che questa sarebbe una gravissima responsabilità. La Merkel è chiara: una sconfitta dell’euro è la fine dell’Europa. Il Governo greco, in difficoltà, cerca di recuperare dichiarando che un accordo si farà comunque entro 48 ore dopo il referendum. E’ un disperato tentativo di tranquillizzare i greci che stanno entrando nel panico. Il governo greco si è cacciato in un cul-de-sac e da lunedì prossimo sarà meno autorevole. L’accordo saranno costretti a farlo alle condizione del FMI. Vincerà il si e sarà un bene per tutti, compresi Tsipras e Varoufakis, i quali non vedono l’ora di uscire dalla politica a testa alta. Ormai per tutta l’Europa sono responsabili di aver tirato troppo la corda e non hanno fatto nulla per iniziare a fare un minimo di riforme. Sono andati in giro a chiedere soldi per spenderli facendo nuove assunzione di addetti alle pulizie nei palazzi del governo. Non mollano sulle pensioni a 55 anni per tenersi buoni i sindacati. Da questa vicenda, che i potenti ormai sono riusciti a farla apparire non una tragedia greca, ma una operetta, l’Europa della Merkel ne uscirà rafforzata. Ricordiamoci che Angela Merkel è una creatura di Helmut Kohl, lo statista della grande riunificazione delle due Germanie ed europeista convinto. Non sarà certamente lei a permettere la dissoluzione dell’Unione Europea. Ci sarà un certo periodo di fibrillazione nei mercati, dove la speculazione si avventerà come corvi, ma ormai le strutture finanziarie, ancorché imperfette, sono state fortificate e resisteranno. La BCE di Draghi ha preso le necessarie misure. In Grecia, invece, si tornerà a votare presto e l’esperienza del professor Yanis Varoufakis sarà presto superata e gettata nel cestino. Questa non è una mia desiderata, ma una fredda analisi della realtà.
Nastagio degli Onesti