Resistance – La voce del silenzio: l’arte contro l’orrore

Resistance – La voce del silenzio è la storia dell’immenso potere di un sogno e del potere dell’arte stessa di portare tra la gente il sorriso e un soffio di speranza.

In un’epoca in cui l’odio sfrenato regnava sull’Europa, Marcel Marceau ha dimostrato quanto si possa ottenere perseguendo con forza il bene. Ai più giovani, probabilmente, il nome dice poco, ma, in realtà, parliamo di uno dei più grandi artisti del mondo, in particolare nell’arte del mimo, immortalato da Mel Brooks nel suo geniale L’ultima follia di Mel Brooks – Silent movie, in cui gli affidò l’unica battuta a voce. E questo film rende il giusto omaggio all’immenso attore di talento che affinò la sua arte mimica durante il drammatico periodo della Seconda Guerra Mondiale.

Tutto ciò che Marcel Marceau (Jesse Eisenberg) desidera è una vita dove l’arte sia al centro di ogni cosa. Di giorno lavora nella macelleria del padre e di sera cerca di realizzare il suo sogno esibendosi nei piccoli palcoscenici della città. Oltre all’arte la sua passione è Emma (Clémence Poésy), una ragazza politicamente molto attiva. Per conquistarla e compiacerla, Marcel accetta di partecipare a una missione pericolosa che cambierà per sempre il corso della sua esistenza: bisogna salvare centoventitré orfani ebrei dalla presa dei nazisti tedeschi e dello spietato Obersturmführer delle SS Klaus Barbie (Matthias Schweighöfer) e portarli oltre il confine in Svizzera. Insieme a Emma, Marcel si unisce alla Resistenza francese per combattere con coraggio e fermezza le atrocità della guerra. La sua arte si rivelerà la più grande arma contro gli orrori del nazismo.

Il regista  Jonathan Jakubowicz è riuscito a dare un tono coerente ad una vera vicenda che celebra il famoso attore e mimo francese raccontando uno dei tanti episodi di cui la storia è disseminata. Una vicenda di persone normali che in breve mettono a repentaglio la propria vita per salvarne tante altre.

Jesse Eisenberg forse non era l’attore più indicato per il ruolo (onestamente, avremmo scelto tra  tanti bravi colleghi francesi) per il ruolo, ma il film fa parte di un’industria e la necessità di avere un nome di richiamo sul cartellone lo ha probabilmente imposto.

Disponibile su Sky Primafila Premiere – Apple Tv – CHILI – Google Play, Infinity – Tim Vision – Rakuten Tv – CG Digital e The Film Club, Resistance – La voce del silenzio inscena gli inizi della carriera di Marceau (nome d’arte), vista con disapprovazione dal padre macellaio ebreo. In breve, però, i drammatici sviluppi del racconto storia portano il giovane a tralasciare il suo sogno di esibirsi nei cabaret e a diventare un valido aiuto per suo cugino prendendosi cura del gruppo di orfani ebrei salvati dalla Germania. Il suo innato talento di pagliaccio infantile gli permette di condurre pericolosi viaggi per salvare combriccole di bambini e portarle in Svizzera. Fa da contraltare il terribile capo della Gestapo, il sadico Klaus Barbie (Matthias Schweighöfer), che, dopo aver visto all’opera mentre colpisce “allegramente” i club gay di Berlino, troviamo impegnato a massacrare freddamente i prigionieri nella piscina vuota dell’Hotel Terminus (un nome fin troppo appropriato).

Un lungometraggio che  passa dai momenti dolci a sequenze sconcertanti, ponendo violenza e orrore contro arte e divertimento spensierato, senza dimenticare che il padre di Marcel, alla fine, venne catturato dalla Gestapo e morì ad Auschwitz.

Un ungometraggio che intende giustamente celebrare un artista come Marcel Marceau , ma senza riuscire appieno ad assecondare le aspettative del pubblico. Oltre che un bravo mimo, nella vita era anche eccellente falsario che lavorò a lungo per l’intelligence e la resistenza, combattendo poi come membro dell’esercito francese contro gli occupanti tedeschi e dopo l’arrivo delle truppe alleate con lo sbarco in Normandia. La sua prima esibizione in pubblico avvenne nell’Agosto 1944 (dopo la liberazione di Parigi), davanti a tremila soldati americani, e, grazie alla buona padronanza dell’inglese, del francese e del tedesco, fu ufficiale di collegamento della Terza Armata degli Stati Uniti sotto il generale George S. Patton (qui interpretato da Ed Harris).

In conclusione, dobbiamo dare merito a Resistance – La voce del silenzio  di aver riportato alla memoria, soprattutto per i più giovani, un attore semplicemente immenso, forse il più grande mimo del mondo. In un’epoca in cui la parola sta perdendo senso, ci vorrebbe davvero un nuovo Marcel Marceau.

 

 

Roberto Leofrigio