Di Alessandro Cunsolo, Direttore di Mondospettacolo

Cari lettori di Mondospettacolo,
mettetevi comodi, ma non troppo: il maestro coreano Yeon Sang-ho, quello che ci ha fatto tremare su un treno infestato di zombie con Train to Busan e ci ha scaraventati nel caos soprannaturale di Hellbound, è tornato. Stavolta, però, niente esplosioni o apocalissi su larga scala. Con Revelations, disponibile su Netflix dal 21 marzo 2025, Yeon cambia registro e ci porta in un angolo oscuro e intimo dell’animo umano, con il tocco magico di Alfonso Cuarón come produttore esecutivo. Preparatevi a un thriller psicologico che non urla, ma sussurra – e quel sussurro vi resterà dentro.

Dopo aver dominato il cinema di genere con zombie e demoni, Yeon Sang-ho ha deciso di “downshiftare”, come dice lui stesso a The Hollywood Reporter. Basta con le grandi tele: Revelations è una storia raccolta, girata quasi interamente sul posto con luce naturale, che segue un pastore (Ryu Jun-yeol) convinto che uccidere il colpevole di un caso di persona scomparsa sia la sua missione divina, e una detective (Shin Hyun-been) tormentata dalle visioni della sorella morta, suicida dopo un crimine atroce. Non è un film di effetti speciali, ma di ombre: quelle della mente, della fede, della colpa.

Da sinistra: Ryu Jun-yeol nei panni di Sung Min-chan, Shin Min-jae nei panni di Kwon Yang-rae in Revelations.

“Volevo una storia più intima, radicata”, racconta Yeon nell’intervista. E il seme di tutto questo? Una parola: pareidolia, la tendenza del cervello a vedere significati in cose casuali – un volto di Gesù su una roccia, un angelo tra le nuvole. Da qui nasce un’esplorazione della fragilità umana, delle illusioni che ci costruiamo per sopravvivere ai nostri traumi. “Non era adatto alla seconda stagione di Hellbound, troppo fantastica”, spiega. Così, con il fidato co-sceneggiatore Choi Gyu-seok, ha dato vita a un progetto che è prima diventato un webtoon e poi questo film crudo, quasi documentaristico.

E poi c’è Alfonso Cuarón. Il regista di Gravity e Roma, tre volte premio Oscar, ha scoperto Yeon dopo il suo debutto animato King of Pigs a Cannes nel 2011. Quando Train to Busan è esploso nel 2016, incassando quasi 100 milioni di dollari e rivoluzionando il cinema d’azione coreano, Cuarón non ha resistito: “Dovevo lavorare con lui”, dice in una dichiarazione Netflix. “È uno di quei film perfetti”. Anni di scambi creativi hanno portato a Revelations, con Cuarón come produttore esecutivo che ha spinto Yeon a guardare oltre i confini della Corea, trovando un respiro universale in questa storia di fede distorta e redenzione incerta.

Shin Hyun-been as Detective Lee Yeon-hui.

Il cast? Ryu Jun-yeol è il pastore Sung Min-chan, un uomo che vede Dio nei posti sbagliati, mentre Shin Hyun-been dà vita alla detective Lee Yeon-hui, un’anima spezzata che insegue verità e fantasmi. Shin Min-jae interpreta Kwon Yang-rae, il “cattivo” apparente che lega i due protagonisti in un triangolo di ossessioni. Girato con una fotografia sporca e realistica, il film non ti dà tregua: è un pugno nello stomaco che ti costringe a chiederti dove finisca la fede e inizi la follia.

Yeon non è nuovo a mettere sotto la lente la natura umana – pensate alla critica alla religione in The Fake o al caos sociale di Hellbound – ma qui va più a fondo. “Siamo tutti fragili”, dice a THR. “Io per primo”. E quel “sud del sud dei santi” che tanto amava Carmelo Bene? Qui diventa un sud interiore, un luogo dove le nostre paure prendono forma. Cuarón, dal canto suo, ha visto in questa storia un’eco globale: “Viviamo in mondi diversi, ma sentiamo le stesse cose”.

Da Mondospettacolo, un consiglio: guardatelo. Revelations non è un film da popcorn, ma da pensieri che ti tengono sveglio la notte. È Yeon Sang-ho che si spoglia delle sue grandi narrazioni per sussurrarci un incubo personale, con Cuarón a fare da guida. E voi, lettori, siete pronti a guardare nell’abisso? Scrivetecelo, perché qui lo spettacolo è anche quello della vostra anima.

Con un brivido e un pensiero in più,
Alessandro Cunsolo
Direttore di Mondospettacolo


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