RFF2015: Profughi dal futuro in “Refugiados” e manga, anime e cosplay in “Animeland”

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Dopo la bellissima serie “Casual“, la giornata al Roma Fiction Fest prosegue con la serie spagnola “Refugiados” e il documentario italiano “Animeland“.

 

Iniziamo con “Refugiados“, serie spagnola sul tema dell’immigrazione.. dal futuro.

L’umanità vive il più grande esodo della sua storia: 3 miliardi di persone, provenienti dall’anno 2028, hanno viaggiato indietro nel tempo per tornare al 2014, in fuga da un disastro globale imminente. Tutti i rifugiati devono hanno un microchip impiantato nel petto e devono rispettare due regole: non possono parlare del futuro e non possono contattare le loro famiglie. Anche in un villaggio della Spagna rurale l’arrivo di profughi coglie tutti di sorpresa, compresa la famiglia Cruz, formata da Samuel (Will Keen), Emma (Natalia Tena) e la piccola Ana (Daphne Keen). Nella loro isolata casa in mezzo al bosco arriva un misterioso rifugiato, il bell’Alex (David Leon), che ha una missione segreta da compiere, che cambierà le loro vite. Dopo un’iniziale diffidenza, i Cruz vedono dei loro amici portati via dalla polizia venuta dal 2028 (che ha istituito dei “campi” per i trasgressori) e decidono di aiutare Alex a portare a termine la missione, anche se ciò comporterà il dover infrangere le regole. Nel frattempo i paesani non vedono di buon occhio i nuovi arrivati…

Refugiados

La famiglia Cruz: Emma (Natalia Tena), Ana (Daphne Keen) e Samuel (Will Keen)

Ennesimo spunto interessante in questa serie spagnola, con il tema dell’immigrazione trattato in modo insolito, visto che qui i rifugiati non vengono dall’Africa, ma dal futuro. Come fare una serie di fantascienza, senza la fantascienza. Infatti, almeno nel primo episodio, il tutto è ambientato nel paesino spagnolo, senza effetti speciali, né astronavi, né macchine del tempo. Sappiamo della provenienza dal futuro, solo perché ce lo dicono loro. Nella preview del secondo episodio si intuisce che la missione segreta di Alex è una cosa tipo quella di Kyle Reese in “Terminator“. Per il resto, il ritmo è un po’ compassato e si spera migliori nei successivi episodi. In definitiva interessante, ma con un punto interrogativo bello grosso.

Refugiados 2

Emma, Ana ed Alex (David Leon)

VOTO: 6


 

Passiamo ora al documentario italiano “Animeland” di Francesco Chiatante.

Un viaggio tra Manga, Anime e Cosplay attraverso ricordi, aneddoti e sogni di una serie di personaggi degli ambiti più disparati (attori, registi, cantanti, scrittori, disegnatori, giornalisti, creativi) il cui immaginario e la cui vita sono stati influenzati da fumetti e cartoni animati. Tra gli intervistati troviamo Valerio Mastandrea, Paola Cortellesi (che si scopre essere appassionata di robot), il regista Michel Gondry, il regista Shinya Tsukamoto (!), Caparezza, Maurizio Nichetti, Fausto BrizziVincenzo Mollica.

Animeland

Caparezza con la maglia di “Doraemon”

Ricordando “Goldrake” e “Heidi“, “Candy Candy” e “Conan“, “Bem” e “Jeeg robot d’acciaio“, il documentario è un vero e proprio spaccato della società che spesso ancora oggi si intende come “sottocultura”. Interessante, ma forse troppo lungo (93 minuti) e per questo può diventare un po’ soporifero, soprattutto per chi è incuriosito, ma non totalmente interessato. Inoltre si nota subito la mancanza di licenze, che costringe il regista Francesco Chiatante a mostrare i personaggi degli Anime tramite foto prese da esposizioni o tramite merchandising, anziché dai veri cartoni animati.

Animeland locandina

VOTO: 6


 

 

In serata è il momento di “Wicked city“, serie americana con una coppia di serial killer.

 

Ivan Zingariello

 

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