Ricchi extra per Bad boys for life in blu-ray

L’attesa è stata davvero tanta e, a diciassette anni da Bad boys II, Will Smith e Martin Lawrence sono tornati a vestire i panni di Mike Lowrey e Marcus Burnett in Bad boys for life, visto nelle sale cinematografiche italiane a Febbraio 2020.

Una terza avventura che, destinata a riportare sullo schermo i due investigatori di Miami che avevamo conosciuto impegnati a recuperare cento milioni di dollari di eroina della mafia sequestrata in Bad boys, del 1995, e ritrovati alle prese con i diffusori di una nuova droga nel già citato sequel, entrambi diretti da Michael Bay, è ora disponibile in blu-ray grazie a Sony pictures Home Entertainment.

Una terza avventura che li catapulta nell’era dei social network e che, pur prendendo avvio con la nascita del nipotino di Burnett, qui in pensione, non risparmia violenza fin dai primissimi minuti di visione, incentrati stavolta sul massacro attuato progressivamente da Isabel Aretas e dal figlio Armando, ovvero Kate del Castillo e Jacob Scipio, intenti a portare a compimento una personale vendetta.

Massacro che prevede anche l’eliminazione di Lowrey (e il motivo lo si apprende con l’avanzare dei fotogrammi); man mano che, rimpiazzato Bay, qui curiosamente presente in una fugace apparizione come attore, i nuovi arrivati dietro la macchina da presa Adil El Arbi e Bilall Fallah provvedono a regalare quello che è, probabilmente, il miglior capitolo del trittico.

Del resto, se il capostipite non si rivelò altro che un guardabile tentativo di rispolverare il filone dei buddy movie differendo dai suoi illustri predecessori (citiamo soltanto le saghe 48 ore e Arma letale) soprattutto perché sostituì la coppia mista formata da un bianco e un nero con due protagonisti entrambi di colore, la sua continuazione si limitò soltanto ad aumentare la spettacolarità ricorrendo ad ampio sfoggio di ralenti e di esagerazioni “esplosive”, adeguandosi alla moda della bullet time lanciata da Matrix.

Mantenendo comunque le spruzzate d’ironia del franchise, Bad boys for life, invece, ulteriormente complice un’inaspettata dipartita si costruisce su uno script decisamente più interessante e meno banale del previsto, evitando, allos tesso tempo, il consueto guazzabuglio di gratuiti virtuosismi tecnici.

E senza lesinare affatto sull’azione, in quanto nel mucchio abbiamo anche un frenetico inseguimento tra motociclette e sidecar; mentre, in maniera curiosa, non si può fare a meno di avvertire un retrogusto horror tutt’altro che fuori luogo, riscontrabile sia nel plot che nelle inaspettate immagini splatter (compreso un impressionante infilzamento) e nei toni cupi atti ad avvolgere il pirotecnico scontro conclusivo.

Uno scontro conclusivo piuttosto vicino agli action movie di Hong Kong e che chiude alla grande Bad boys for life, accompagnato nel disco in alta definizione da ricchi extra spazianti da otto scene eliminate all’ironica audizione di Stephen A. Smith, passando per bloopers, un dietro le quinte diviso in tre parti, nove minuti di sguardo agli stunt, quasi quattordici di making of, sei di easter egg e una featurette per ripercorrere l’intera trilogia.

 

 

Francesco Lomuscio