Rita Pavone, icona della musica italiana e simbolo di vitalità e spontaneità, si è guadagnata nel tempo il cuore di generazioni con il suo talento unico e la sua irresistibile ironia. Durante la nostra intervista, ho avuto il piacere di scoprire una donna che, al di là della scena e delle luci, si rivela autentica, disponibile e incredibilmente giovane nel suo spirito. Ora, con il suo nuovo libro Gemma e le altre, pubblicato da la nave di Teseo, Rita ci invita a conoscere un lato più intimo e profondo di sé, tra ricordi, emozioni e riflessioni. Un’opera che trasmette la stessa energia e passione che ha sempre caratterizzato la sua vita e la sua carriera.
Rita, al Salone del Libro di Torino hai presentato il tuo libro “Gemma e le altre”, nato da un disco di trentasei anni fa che tu stessa hai scritto e interpretato. Puoi raccontarci come è nata l’idea di trasformare quelle canzoni in un libro, e cosa hai voluto comunicare con questa veste narrativa?
Questo progetto nasce dal desiderio di dare una nuova vita a quella canzone, che aveva un forte contenuto emozionale e narrativo. Ho deciso di raccontare le storie e i sentimenti di quelle donne, di quei personaggi, dando loro una veste più approfondita, più vicina a come le ho vissute e percepite nel tempo. È stato come rivivere quei momenti, ma anche reinterpretarli con occhi nuovi, e spero che il pubblico possa trovare in queste pagine la stessa emozione che ho provato io nel crearle
Rita, il tuo libro ha il grande merito di aver dato nuova vita a un disco, all’epoca censurato, trasformandolo in una narrazione che risuona ancora oggi. Come hai avuto l’idea di far rinascere quel lavoro attraverso il libro, e cosa ti senti di dire a chi oggi può riscoprire quelle storie?
Quello che trovo davvero geniale in questo progetto è che ho dato nuova vita a un disco, trasformandolo in un libro. Quel disco, che all’epoca era stato censurato e nascosto, ora torna a risplendere grazie anche a questa narrazione. È come se le parole e le storie di allora avessero trovato finalmente il loro spazio, e sono felice che il libro abbia contribuito a farlo rinascere, dando voce a emozioni e temi che ancora oggi sono più attuali che mai.
Rita, nel 1975 Hai vissuto un momento davvero speciale, quando, dopo anni di riviste, hai interpretato una commedia al fianco di Macario. Come ti sei sentita in quella occasione, e cosa ricordi di più di quell’esperienza unica?
Ricordo quella stagione al Teatro Alfieri come un’esperienza incredibile. Dopo tanti anni di riviste, mi sono trovata a interpretare una commedia al fianco di Macario, uno dei grandi geni dello spettacolo italiano. È stato un momento di grande emozione, di sfida e di crescita. La presenza di Macario, così umile e generoso, mi ha insegnato tanto, e quell’esperienza rimarrà sempre nel mio cuore. Ricordo ancora la partecipazione calorosa del pubblico e l’emozione di aver condiviso il palco con un artista così straordinario. È stato davvero un momento indimenticabile, che ha arricchito il mio percorso artistico.
In questa chiacchierata, abbiamo avuto il privilegio di scoprire una persona autentica e piena di luce, capace di condividere emozioni profonde e di farci sentire più vicini con la sua spontaneità e il suo cuore aperto. La sua energia, così sincera e coinvolgente, ci ha ricordato quanto sia prezioso vivere con passione e senza maschere, come quella di “Gianburrasca” che, in realtà, è solo un’altra sfaccettatura della sua meravigliosa anima. Con il cuore colmo di gratitudine, ci lasciamo con la speranza che il suo cammino sia sempre illuminato dalla stessa magia e autenticità che ci ha regalato oggi.
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