Poco più di un mese fa andava in scena a Giulianova, in Provincia di Teramo, la tappa del Giro d’Italia, con isola pedonale, stand, sessioni di biking e spinning a due passi da mare. Ma ora nella Riviera del Gigante, nuovo brand turistico che consorzia sette comuni costieri del teramano, l’estate si è accesa coi suoi eventi, concerti, con le feste e tutto ciò che ha da offrire al meglio la costa abruzzese.

SETTE COMUNI COSTIERI PER LA RIVIERA DEL GIGANTE
Tortoreto, Martinsicuro, Alba Adriatica, la già citata Giulianova, Roseto degli Abruzzi, Pineto e Silvi sono le sette sorelle per ben più di sette turisti, parafrasando il titolo del celebre film: il nuovo marchio d’Abruzzo, regione storicamente sospesa tra monti e onde, punta a riempire lidi e spiagge e a fare il pienone per la stagione estiva appena iniziata oggi col solstizio d’Estate, il giorno più lungo dell’anno.

SOLSTIZIO D’ESTATE IN RIVIERA DEL GIGANTE
La notte più breve dell’anno regala sempre emozioni passeggiando sul lungomare, pedalando lungo uno degli oltre 50 km di pista ciclabile, parte dell’immensa ciclovia adriatica che arriva fino a Trieste e passa per la gemella romagnola.
La Riviera del Gigante (il nome viene dal massiccio del Gran Sasso) ha poco da invidiare infatti a Rimini e Riccione, fatta eccezione per alcuni attrattori turistici del cosiddetto divertimentificio adriatico, ovvero parchi a tema, luna park.
Con la Romagna condivide un patrimonio artistico e culturale di tutto rispetto, nonché naturalistico.


NATURA E MARE, SOLE E FAUNA NEL BORSACCHIO
Basti pensare alla Riserva del Borsacchio, oasi della fauna marina e della macchia mediterranea, con la sua ricchezza di biodiversità, fiori rari che crescono nella sabbia, uccelli migratori e tartarughe marine che depongono le uova proprio in questa lingua del litorale di Roseto.
Istituita nel 2005, essa resiste strenuamente coi suoi volontari, circondata da colline e boschi, pinete dannunziane e vigneti che respirano la brezza marina.
SILVI PAESE

Occorre però fare un salto a Silvi paese, la città alta dell’omonima marina, per vivere la festa de Lu Ciancialone in onore di San Leone nell’ultima domenica di maggio: una rievocazione storica della leggenda sulla difesa dell’antico borgo dagli attacchi corsari ottomani, antica minaccia insieme ai saraceni per i paesi dell’entroterra della Riviera del Gigante.
TORTORETO ALTA
Bisogna poi fare un salto a Tortoreto alta per scoprire monumenti e chiese di pregio come la torre dell’orologio nel centro storico.
La base della fortificazione risale al VII secolo, costruita con mattoni e pietre, ma la parte centrale è di successiva età medievale, mentre quella alta è del 1886.
AFFRESCHI TARDO RINASCIMENTALI RAFFAELLESCHI

Imperdibile l’affresco absidale della chiesa di Santa Maria della Misericordia, che sullo sfondo offre una visione di Tortoreto come appariva nei primi anni del ‘500.
Di chiara ispirazione raffaellesca, il ciclo pittorico sulla vita e sulla Passione di Gesù, eseguito nel 1526 dall’ascolano Giacomo Bonfini e dai suoi allievi è la perla della chiesa tardo romanica, edificata dopo l’epidemia di peste e dedicata a Maria della Misericordia.
L’edificio religioso, dal 1902, è incluso nell’elenco dei Monumenti nazionali italiani.
L’esterno è molto semplice, a pianta rettangolare con soffitto a capanna, rivestito in mattone, con la facciata ornata da un portale architravato, sovrastato da una finestra in asse.

La navata interna appunto conserva il prezioso ciclo di affreschi tardo rinascimentali, che occupano sia la volta a botte, che quella a crociera con costoloni dell’abside semicircolare.
Il tema della Redenzione dell’Umanità culmina nel trittico absidale, dove sono raffigurate scene della Crocifissione e un panorama di Tortoreto con la porta maggiore di accesso, i torrioni delle mura, e il mare con le navi.
Sulle pareti della navata si individuano scene della Passione, mentre i riquadri centrali delle pareti attigue l’ingresso sono occupati da due grandi altari, su cui sono raffigurati la Vergine della Misericordia con ai lati Sant’Antonio di Padova e San Rocco, a destra la Natività con Santa Caterina d’Alessandria.
Al centro della volta c’è il grande affresco di Cristo risorto, nelle vele della volta a crociera i Quattro Evangelisti con i simboli del Tetramorfo e la Madonna che medita sulla Bibbia.

MARTINSICURO
Consigliata una tappa a Martinsicuro, col suo Ecomuseo del mare in uno dei tratti della ciclabile, tra una pedalata e un allenamento sotto i pini in uno dei vari punti fitness messi a disposizione dai Comuni della Riviera del Gigante, tutti plastic free, con sbarre e attrezzi ad accesso gratuito per tutti gli amanti del cardio e della ginnastica a corpo libero.
LA TORRE DI CARLO V D’ASBURGO SPAGNA SUL CONFINE DELLA RIVIERA DEL GIGANTE

Trovandosi nella città che prende il nome dal nobile spagnolo Martin de Seguro, si può ammirare la famosa Torre di Carlo V d’Asburgo Spagna, imperatore del Sacro Romano Impero e Re di Spagna e di Napoli. Si tratta di una imponente costruzione in laterizio, a base quadrangolare, su tre livelli, scanditi da due cornici marcapiano bombate in pietra.
Il tetto a due falde, aggiunto in un secondo momento sostituendo probabilmente l’originale merlatura, poggia su un coronamento sporgente di lunghi beccatelli intervallati da caditoie.
Le finestre, incorniciate in pietra sul lato Est, forse furono aggiunte od ottenute dalla trasformazione di feritoie quando la torre perse la sua funzione militare e divenne una residenza di prestigio.
La torre è collegata con un passaggio all’edificio adiacente, che originariamente ospitava la dogana.
Perché questo tratto di costa era, dopo tutto, il confine tra due Stati preunitari.

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