RomaFF11, Giorno 5: da Viggo Mortensen a “La verità negata”, cosa è successo oggi alla Festa del Cinema

Un’altra giornata, stavolta la quinta, si è conclusa all’11a Festa del Cinema di Roma.

E’ stato il gran giorno di Viggo Mortensen che, acclamatissimo dai fan, ha partecipato nel pomeriggio all’incontro ravvicinato con il pubblico dell’Auditorium, parlando della sua trentennale carriera e mostrando le immagini dei film che lo hanno reso noto in tutto il mondo. Mortensen, che ha raggiunto il successo interpretando Aragorn nella trilogia de Il signore degli Anelli e candidato all’Oscar per La promessa dell’assassino di David Cronenberg, ha presentato il suo ultimo film, Captain Fantastic (nella Selezione Ufficiale della Festa del Cinema in collaborazione con Alice nella città). Il secondo lungometraggio firmato da Matt Ross, già interprete per registi del calibro di Martin Scorsese, Terry Gilliam e John Woo è un film che attraversa i generi, in grado di alternare sequenze spassose a momenti di pura commozione, anche grazie alla straordinaria interpretazione di Mortensen nei panni di Ben, un padre che vive isolato con sua moglie e i sei figli nelle foreste del Nord America: proprio la morte della signora lì costringerà ad affrontare il mondo esterno e un sistema di valori completamente diverso. Uno dei migliori film visti fino a questo momento alla Festa del Cinema, imperdibile e politicamente scorretto e con giovani attori straordinari.

Viggo Mortensen e i suoi sei figli in "Captain Fantastic"
Viggo Mortensen e i suoi sei figli in “Captain Fantastic”

Altra pellicola da voto alto è stata La verità negata (Denial) di Mick Jackson, un film sul tema del negazionismo, ispirato al volume History on trial: My day in Court with a Holocaust denier” di Deborah Lipstadt. «Il libro di Deborah era perfetto per me – ha detto Jackson – Viviamo in un’epoca di irragionevolezza, menzogna, attentati violenti e di ogni tipo di attacco sulla verità». Un dramma processuale dall’esito non scontato, che lascia stupefatti per l’assurdità della vicenda in funzione di un dramma umano di così vaste proporzioni. Grandi interpretazioni di Rachel Weisz, Timothy Spall e Tom Wilkinson, potrebbe arrivare qualche nomination. Sempre per la Selezione Ufficiale ecco il francese Irréprochable di Sébastien Marnier: sommersa da problemi legali e finanziari, la protagonista Constance non ha scelta e deve lasciare Parigi per tornare nella sua città di origine. «Il film ritrae la nostra società come un naufragio annunciato ma, al di là di tutto, rimane una tragedia personale – ha spiegato il regista – e si apre in modo molto francese: vediamo il personaggio principale che torna a casa. Questo prima che la situazione inizi a precipitare, come se un veleno iniziasse a filtrare lentamente nel quotidiano, divenendo un intralcio alla semplice vita di campagna».

Rachel Weisz in "La verità negata"
Rachel Weisz in “La verità negata”

Land of the little people (Medinat Hagamadim) è il primo lungometraggio di fiction di Yaniv Berman: come nei suoi precedenti lavori, il regista racconta il processo traumatico di diventare un bambino-soldato in una società militarista violenta. «Nel mio film volevo raccontare dei bambini israeliani che sono cresciuti come ho fatto io, in una società attivista, con la guerra sempre presente – ha detto – Vorrei porre l’accento su come questo conflitto in corso da anni potrebbe mai finire, dato che generazioni di bambini sono scresciute in un simile ambiente e hanno imparato a conoscere solo le soluzioni violente ai loro problemi». Infine siamo ai limiti della pedofilia in Una di Benedict Andrews, film che scava nel cuore di una relazione in rovina e ne scruta l’intreccio di desiderio, abuso, colpa e bisogno. Nel cast, Rooney Mara, nominata all’Oscar lo scorso anno per Carol, e Ben Mendelsohn (Animal Kingdom, Il cavaliere oscuro – Il ritorno). Un film che farà davvero discutere, riuscendo quasi a far arrivare lo spettatore se non a giustificare, perlomeno a compatire l’orco della vicenda.

Rooney Mara in "Una"
Rooney Mara in “Una”

In omaggio a Gian Luigi Rondi, presidente della Fondazione Cinema per Roma dal 2008 al 2012, scomparso nelle scorse settimane, è stato proiettato 60 – Ieri oggi e domani di Giorgio Treves sui sessant’anni del Premio David di Donatello. Presentato inoltre il libro di Rondi Incontri, in uscita postumo per le Edizioni Sabinae, con ospiti d’eccezione tra cui Piera Detassis, Stefano Rulli,  Gianni Letta, Enzo Decaro. L’artista e regista svizzero Matthias Brunner, in conversazione con il critico cinematografico Vieri Razzini e Andrea Viliani, direttore del Museo MADRE e grande appassionato di cinema, ha invece incontrato il pubblico. Brunner è l’autore di un’installazione situata nello Studio 2, le cui immagini sono estratte da trentasei film realizzati tra gli anni Cinquanta e Sessanta: mai come durante il periodo della Nouvelle Vague, infatti, la relazione tra cinema e letteratura è stata tanto intensa quanto appassionata. Proseguiamo con la proiezione di Before the Flood – Punto di non ritorno di Fisher Stevens: nel documentario, Leonardo DiCaprio (qui in veste di voce narrante e produttore) discute con le più importanti personalità del pianeta sul cambiamento climatico che sta colpendo la Terra nel documentario. L’attore incontra, fra gli altri, Barack Obama, Elon Musk e Papa Francesco.

Leonardo DiCaprio "Before the Flood – Punto di non ritorno"
Leonardo DiCaprio “Before the Flood – Punto di non ritorno”

Per la sezione parallela Alice nella città, presentati Little Wings di Selma Vilhunen, storia di una madre che non vuole crescere ed una figlia che invece lo fa troppo rapidamente, e Hunt for the Wilderpeople di Taika Waititi, con un nipote affidato agli zii campagnoli e i problemi che ne conseguiranno. Al MAXXI grande pomeriggio con The World of Gilbert & George, scritto, diretto e interpretato da Gilbert & George, unico lungometraggio firmato dai due artisti e realizzato in tempi di arte povera e avanguardia concettuale. Pellicola persa, ritrovata e ora infine restaurata, è l’opera seminale che precede di dieci anni l’esplosione della giovane arte britannica e la trasformazione di Londra nel centro della cultura visiva contemporanea. A seguire, la regista Giovanna Gagliardo ha presentato il suo ultimo lavoro, Le Romane – Storie di donne e di quartieri, documentario un cast femminile ricchissimo: Lina Sastri, Luisa De Sanctis, Amanda Thursfield, Lia Calizza, Alessandra Di Castro, Olga Melasecchi, Caterina D’Amico.

Gilbert & George
Gilbert & George

La Casa del Cinema ha invece ospitato I film della nostra vita e la retrospettiva American Politics, con le proiezioni rispettivamente de I cavalieri del Nord Ovest (1949) di John Ford e Arriva John Doe (1941) di Frank Capra. Per la retrospettiva dedicata a Tom Hanks, proiettati C’è post@ per te di Nora Ephron e Cast Away di Robert Zemeckis. Cinema senza frontiere è l’evento organizzato da Festa del Cinema di Roma, MIBACT/ progetto MigrArti, Scuola Di Donato, Associazione Genitori Scuola Di Donato e Apollo 11. Fino a sabato 22, ogni sera alle ore 21, la Scuola Di Donato, vicino a piazza Vittorio (Via Nino Bixio 83), si apre al territorio, trasformando la palestra in una sala cinematografica da duecento posti, dove vengono proiettati sei film che raccontano, con linguaggi e sensibilità differenti, la condizione dei migranti, le difficoltà e i sogni di chi lascia il proprio paese, la scommessa dell’integrazione in nuove realtà. Prima dei film saranno proiettati i cortometraggi vincitori del progetto MigrArti, promosso dal MIBACT. Oggi è stato Agostino Ferrente a presentare il suo film L’orchestra di Piazza Vittorio, preceduto dal corto Naufragio con spettatore di Fabio Cavalli. Infine anche l’Auditorium del Carcere di Rebibbia si apre alla Festa del Cinema di Roma: oggi è stata la volta di Sole cuore amore di Daniele Vicari (Selezione Ufficiale) mentre il 18 ottobre sarà la volta di Inferno di Ron Howard. Sempre il film di Vicari è stato proiettato anche al Mazda MX-5 drive-in, nel piazzale antistante il Palazzo dei Congressi all’Eur.

Appuntamento a domani per la sesta giornata della Festa del Cinema di Roma 2016.

 
 

Ivan Zingariello

 

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