Romana Adrović intervista Giacomo Celentano

UNA VITA DEDICATA ALLA FEDE E ALL’ARTE  

Per la sezione “Arte e cultura”, ho il piacere d’incontrare un personaggio di cui parlo con grande ammirazione e rispetto: Giacomo Celentano, figlio d’arte, cantautore e scrittore. Pubblica il primo album dal titolo “Dentro il bosco” nel 1989, in collaborazione con Mario Lavezzi; partecipa a Sanremo nel 2002 con il brano “You and me”; fonda nel 2008 la società di produzione “Giack Celentano’s Club” assieme ai soci Miki Del Prete ed Efrem Sagrada. Producono il disco “Inevitabilmente noi”, assieme alla moglie Katia Guccione nel 2009.

Il suo sorriso svela con spontaneità il legame parentale ancor prima del nome stesso, ma è l’esaltazione della fede in Dio a rappresentare la principale differenza.

Una vita dedicata alla fede, questo è il titolo di un percorso che inizia già in età adolescenziale, ma è nel corso degli anni che si concretizza in cantautorato e in iniziative benefiche.

Sfogliando le pagine della Storia, abbiamo imparato che in nome della fede sono stati scritti alcuni dei capitoli principali, ed è sufficiente questo per rendersi conto della forza che deriva da un lume, da una credenza, dalla religione. Meno profondo è il mezzo attraverso cui investiamo la nostra attenzione per la vita odierna; i nostri ideali ed i nostri propositi sono volti al soddisfacimento indiscriminato di bisogni non essenziali. Ed è di fronte a questa considerazione che rallento la mia corsa quotidiana al consumismo, abbasso le inutili difese per cogliere l’imprescindibile rapporto fra uomo e fede, che con grande nobiltà d’animo qualcuno è ancora in grado di custodire. Da questo appuntamento desidero esaltare la forza del personaggio che si scopre, che fa un lavoro su sé stesso, per poi donarsi come credente, come artista, come padre.

Benvenuto Giacomo, è un grande piacere ospitarti a Mondospettacolo!

Nasci come figlio d’arte, il nome che porti ha la stima di un’intera nazione, quella stessa che è impossibile non provare quando leggo con quanta nobiltà intraprendi iniziative benefiche a favore di bambini e adolescenti disagiati, coloro che non hanno avuto la fortuna del piccolo Giacomo. È alla tua ONLUS ufficiale “La cittadina della divina misericordia”, gestita unitamente a tua moglie Katia Guccione, che dedico la prima domanda, chiedendoti cosa del tuo percorso di vita ti ha portato a volgere lo sguardo verso le difficoltà altrui e quali sono i dettagli per poter contribuire al lavoro portato avanti dalla vostra ONLUS?

Ciao, e grazie per la domanda. In verità, un giorno del 2016, ci siamo trovati, io, Katia, Samuele e Vito; ossia i quattro soci fondatori della “Cittadina “, a voler fondare una Associazione Onlus, che desse il suo aiuto ai bambini e adolescenti disagiati. E dopo qualche lentezza e stop burocratico, il 26 maggio 2016 è nata “La Cittadina della Divina Misericordia “Onlus. Questa è un’Associazione nata per aiutare i bambini malati, disabili, poveri, orfani, che vivono per strada … Ma in verità siamo ancora nella fase di avviamento; infatti finora abbiamo organizzato uno spettacolo al “ Teatro Blu “ di Milano, dal titolo “ Musica nel cuore “, e quest’anno, il 28 Agosto 2021, ci sarà uno spettacolo a Corato ( in Puglia ), dove il ricavato sarà diviso tra le tre Onlus partecipanti: l’Ant, Fondazione Tumori, Lo Zenith che si occupa dei diversamente abili, e La Cittadina della Divina Misericordia. Per quanto riguarda i dettagli per poter contribuire al lavoro della “Cittadina “, c’è apposta un IBAN: IT83U0200801639000104989828, per fare una donazione.

La sensibilità che fortemente caratterizza il personaggio che sei, ha radici nell’epoca in cui eri adolescente; è addirittura da allora che manifesti il tuo interesse per la fede. Cosa ha contribuito al tuo avvicinamento a Dio?

È vero, io sono cresciuto in una famiglia cristiana. Ma io credo che arriva per tutti un momento in cui Dio ti chiede personalmente il tuo “sì “alla sua volontà di salvezza. E così è accaduto anche per me. Le modalità con cui Gesù ti chiama sono tra le più disparate. A me Dio mi ha chiamato attraverso la malattia; ed io ho risposto “sì “. La malattia in questione si trattava di una forte insufficienza respiratoria.

La forza che trai dalla fiducia in Dio si traduce in scrittura, e già il primo libro dal titolo “La luce oltre il buio”, steso con Andrea Pagnini, è un grande successo. Qui affronti il delicato tema della depressione, un male comune che in molti condividono e da cui è difficile sottrarsi, ma non impossibile. Cosa hai imparato negli anni in cui questo disturbo dell’umore ha condizionato la tua vita quotidiana?

Innanzitutto ti devo dire che nel mio caso si trattava di “ansia “. Dio con questa patologia ha creato terra bruciata attorno a me, affinché io tornassi ad invocare Lui. Infatti, nel periodo in cui mi sono ammalato, era l’epoca del mio primo album discografico “Dentro al bosco “. Ed era l’epoca in cui io avevo abbandonato tutto ciò che parlasse di Dio; vivevo di canzoni e musica. Si vede che a Gesù questo non andava bene, e allora mi ha bloccato con una malattia, ed io, fino a quel momento peccatore incallito, ho avuto “il risveglio della coscienza “. E ho cominciato a farmi un sacco di domande, ma la più pressante era: “Signore, cosa vuoi che io faccia per te “?

Il secondo libro che pubblichi si chiama “Nel nome del padre”, edizione Piemme Collana Incontri, in cui evidenzi la tua storia di figlio in figlio. Successivamente ripercorri gli elementi alla base del tuo rapporto con la mamma, in un libro edito da Itaca, “I tempi di Maria”, ed è questa figura religiosa che diventa il cuore stesso dell’opera. Parlacene.

Sì, poi ho scritto “Nel nome del Padre “, e poi ho scritto “I tempi di Maria “. In particolare quest’ultimo libro ci fa capire come i nostri giorni scandiscano il tempo di Maria. Lei, per permissione dell’Onnipotente, ha costellato l’intera Europa, continente che più di ogni altro sta vivendo una forte crisi di fede, una apostasia di massa, di apparizioni una più importante dell’altra; a partire da quella avuta da Santa Caterina Labourè a rue du Bac, a Parigi, nel 1830: che è l’apparizione che scandisce, da quel momento in poi, tutte le altre Apparizioni dei tempi moderni. Ma non possiamo tacere la più grande delle Apparizioni moderne, che iniziano nel 1981 e sono ancora in atto, oggi, nel 2021, e vanno sotto il nome di Medjugorje. Io ho un grande rapporto con la Regina della Pace, è come si fa chiamare la Beata Vergine Maria a Medjugorje. Io, soprattutto nella preghiera della sera, parlo con Gesù e con la Madonna.

“La conversione” è il nome del libro edito da Dottrinari, fra le cui pagine il vuoto di un cuore si colma poco a poco con la gioia d’incontrare Gesù. Cosa significa l’amore per te?

Per me l’amore è Dio. Io sono un cercatore di Dio, ma, più vado avanti, è più sento nel mio cuore, soprattutto quando prego, che i giovani d’oggi fanno male a staccare la spina dal “generatore di energia perenne “che è Dio. Oggi, un giovane che vuole impostare la sua vita libero da ogni condizionamento, e quindi anche da Gesù, non sa che fa un terribile errore; perché la vita impostata su sé stessi ha come sbocco inevitabile la disperazione. E poi è anche Gesù a dircelo nel Vangelo: “Io sono la vite, voi i tralci, chi rimane in Me ed Io in lui, porta molto frutto. Invece il tralcio che si stacca dalla vite, inaridisce, poi secca, e poi è buono solo ad essere gettato nel fuoco “.

Dopo un percorso di grande introspezione e di ricerca della fede, pochi mesi fa pubblichi per la prima volta una raccolta di romanzi, ambientati entrambi ai giorni nostri, dal titolo “Racconti sotto l’albero”, libro edito da Dottrinari. Regalaci un accenno sui contenuti e sulle differenze che ti hanno condotto a questa novità.

Era da molto tempo, che io volevo scrivere questi due romanzi, che, a mio avviso, potrebbero anche diventare due bellissimi soggetti cinematografici, o per il cinema, o come “fiction “per la televisione. Il primo romanzo s’intitola “Salve Filippo “, mentre il secondo s’intitola “Giovani Poeti “. Mi piace ricordare questo scorcio del secondo romanzo, perché ha molti punti in comune con il tempo attuale, il 2021. Il capitolo è “La Madonna del Buon Successo “. “Elisa: “Ben detto! Avete mai sentito parlare della Madonna del Buon Successo? Sono delle apparizioni che si sono verificate tra il 1582 e il 1684 a Quito, in Equador. Cito quella più importante, del 2 febbraio 1634. Mariana Francisca de Jesus Torres, madre superiora di un convento a Quito, stava pregando nel Coro della Cappella quando si accorse che la lampada del tabernacolo si era spenta. Quasi al buio, andò per riaccenderla. Ad un tratto si sentì come bloccata da una forza sconosciuta. Restò in attesa. Improvvisamente le apparve per la terza volta la Madonna, vincendo le tenebre col suo splendore e illuminando la Chiesa come se fosse giorno. Dopo aver confidato alla veggente il suo segreto, la Madonna le spiegò il primo significato dello spegnimento della lampada del tabernacolo. Disse: “Lo spegnersi della lampada che arde davanti all’Amore prigioniero ha molti significati. Il primo è questo: alla fine del diciannovesimo secolo e per gran parte del ventesimo secolo, si diffonderanno varie eresie e sotto il oro potere la luce preziosa della fede si spegnerà nelle anime per opera della quasi totale corruzione dei costumi (cioè la decadenza morale provoca la dissoluzione della fede). In quel tempo vi saranno grandi calamità fisiche e morali, pubbliche e private. Le poche anime rimaste fedeli alla grazia soffriranno un martirio tanto crudele e indicibile, quanto prolungato. Molte di esse scenderanno nella tomba per le violenze delle loro sofferenze e verranno considerate come martiri sacrificatisi per la Chiesa e per la Patria (sono le migliaia e migliaia di martiri del nostro tempo) “. Dunque, con queste parole, la Madonna profetizzò la depravazione morale, lo spegnimento della fede e le persecuzioni che sono dilagate nel mondo a partire dal secolo scorso. Tralasciando il secondo significato della lampada spenta (perché non ci riguarda da vicino), ecco come la Madonna spiegò il terzo: “Lo spegnersi della lampada è dovuto allo spirito avvelenato di impurità che in quel tempo dominerà, percorrendo le strade, le piazze e i luoghi pubblici, come un mare immondo e godendo di una libertà talmente sorprendente che quasi non resteranno più nel mondo anime vergini “. È il dilagare di quell’impurità che caratterizza il nostro tempo: sesso slegato da qualsiasi riferimento morale e affettivo, diventando ormai solo passione senza remore, né finalità. Il quarto significato è il riconoscimento del potere delle sette. Pensate che la Madonna del Buon Successo ha profetizzato, un secolo prima, la nascita della Massoneria, la quale a oggi è la setta più ramificata e influente del mondo. Di questo potere malvagio, la Madonna disse che: “abilmente si introdurrà nelle famiglie, estinguendo l’innocenza nei cuori dei piccoli (con le depravazioni sessuali inflitte ai bambini), soffocando in tal modo anche le vocazioni sacerdotali. Disgraziatamente (qui la Madonna parla della crisi all’interno della Chiesa) la Chiesa passerà allora attraverso una notte oscura in cui mancherà un prelato e un padre che vegli con amore, con dolcezza e forza, perspicacia e prudenza, e molte anime si perderanno mettendo in pericolo la loro stessa salvezza eterna “. Poi la Madonna continuò: “Il quinto motivo dello spegnimento della lampada sta nell’insensibilità e nel disinteresse di quella gente che pur possedendo abbondanti ricchezze, resterà indifferente all’oppressione della Chiesa, alla persecuzione della virtù e al trionfo dei malvagi, trascurando di impegnare santamente le loro ricchezze per ottenere la distruzione del male e la restaurazione della Fede “. Dopo queste cinque spiegazioni, la Madonna disse ancora: “Quest’epoca di tenebre culminerà con una guerra terribile, spaventosa, in cui scorrerà sangue di ogni nazione (non sappiamo se si riferisca a guerre del secolo scorso o a guerre peggiori ancora da venire). Questa sarà la più orribile delle notti perché, secondo umane apparenze, la malvagità sarà trionfante. Eppure, sarà giunta la mia ora in cui io, in maniera meravigliosa, detronizzerò il superbo e maledetto satana, ponendolo sotto il mio piede e incatenandolo nell’abisso infernale, liberando infine la Chiesa e la Patria dalla sua crudele tirannia (è incredibile: già quattro secoli fa è stato profetizzato il dilagare dell’iniquità che stiamo vivendo; ma nel medesimo tempo è stata anche profetizzata la vittoria di Maria) “.

La continua esposizione mediatica in cui si nasce per effetto del successo familiare, spesso porta ad una forma di oppressione, i cui sistemi filosofici predeterminati diventano una battaglia da cui difendersi. Nel tuo percorso leggo la lotta di chi, con parole scritte e cantate, difende i propri ideali, costruisce posizioni sicure e indipendenti, abbracciando i valori della chiesa e della famiglia.

Nella copertina della tua ultima opera “Racconti sotto l’albero”, c’è una fotografia che ti ritrae e che è stata scattata da tuo figlio Samuele. Cosa ha significato per te diventare padre, avere la responsabilità di prendersi cura di un seme? Che genitore ti auguri di essere?

Beh, questo bisognerebbe chiederlo a lui. Comunque io, da padre, fin da quando Samuele era molto piccolo, diciamo 5 o 6 anni, lo portavo con mia moglie Katia, in Chiesa la domenica; per fargli “respirare “, fin da piccolissimo, la salubre aria cristiana. Infatti, adesso che Samuele è ragazzo, ha sedici anni, ha una sua fede molto radicata in lui, e di questo ne vado fiero.

La famiglia fa parte dell’amore più grande con cui ti rivolgi a Dio, e in qualche modo ogni tua iniziativa, ogni passo includono la moglie Katia ed il figlio Samuele. Un altro settore a cui vi dedicate all’unisono è la musica. Dalla tua partecipazione a Sanremo con il brano “You and me” è trascorso molto tempo, ma so che recentemente vi state dedicando ad un disco nuovo. La moglie Katia ama particolarmente la musica e abbiamo avuto il piacere di sentirla nell’album “Inevitabilmente noi”. Fino a non molto tempo fa avevate in piedi anche una società musicale, la Giack Celentano’s Club. Cosa significa per voi la musica e cosa desiderate trasmettere attraverso le note dei vostri brani? Lasciaci un dettaglio sull’album a cui state lavorando.

Sarà un album “rivoluzionario” per il mercato discografico italiano; questo a partire dai suoni che ci saranno, ma anche dai testi. Dico questo perché entrambi, io e Samuele, siamo cresciuti con la musica “Black “, dei neri. E cito ancora una volta me e Samuele, perché nell’album ci saranno ben 3 brani scritti da me e da lui.

Gli ultimi anni sono stati segnati da un evento straordinario, che alcuni stati stanno faticando a gestire; quale augurio desideri condividere con noi e quali sono gli insegnamenti che dobbiamo trarre da questa esperienza?

Mah, se ti riferisci al Coronavirus, io guardo questo evento mondiale sempre da un’angolatura spirituale. Tutto il mondo vive un ammonimento del Cielo, a causa dei troppi peccati che oggi affliggono il mondo; è come se Dio dicesse: “Uomo, fermati. Rientra in te stesso, torna a pensare, ferma la tua corsa effimera dietro i soldi, il potere, il successo; perché se tu ti liberi di tutti questi idoli moderni, forse nel tuo cuore, ci sarà ancora uno spazietto da dove Io, il tuo Dio, ti parlo con amore “.

La fede è un tipo di energia in qualche modo innata, che accompagna l’uomo verso un pensiero, un desiderio, spesso verso una religione. È alla base delle nostre scelte, della nostra conversione, fatta di attitudini che poco a poco manifestano la nostra fedeltà verso un preciso modo di essere. Quando la fede è forza e quando può rappresentare un limite?

La vera fede, parlo adesso della Fede Cristiana Cattolica, è sempre una forza, una luce, e la pace che ti accompagna nel difficile sentiero, irto e pieno di buchi e rovi, che è la strada di Cristo. Ma accanto a ciò non manca mai la gioia di camminare sulla Terra per mano a Gesù e Maria.

Il patrimonio delle cognizioni e delle esperienze acquisite tramite lo studio, la formazione dell’individuo sul piano intellettuale e morale, designano la consapevolezza del ruolo che gli compete nella società. In alcune rare eccezioni l’utilità sociale diventa un’esigenza di vita, di fede.

ONLUS La cittadina della divina misericordia, Giacomo Celentano e Katia Guccione.

Romana Adrović