Sanremo 2016: Il riassunto della prima serata e cosa vedremo oggi al Festival

Sale il sipario sulla 66esima edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo ed ecco tutto quello che è accaduto nella prima serata.

Dopo un omaggio alle canzoni vincitrici della kermesse dal 1951 al 2015, si parte sulle note di “Starman” di David Bowie con l’ingresso di Carlo Conti dalla scala a scomparsa sul fondo del palco, vero gioiello incastonato nella moderna ed efficace scenografia di Riccardo Bocchini, una delle migliori degli ultimi anni. Conti si mantiene sulla linea dello scorso anno: conduzione veloce e musica (nel bene e nel male, dalla gara agli ospiti) davvero in primo piano.

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Il conduttore Carlo Conti

Si parte con Lorenzo Fragola, giovanissimo ma già al suo secondo Sanremo da vincitore di X-Factor: la sua “Infinite volte” è un brano interessante, giusto per il palco dell’Ariston nell’equilibrata commistione di classico sanremese e hit da classifica; melodia orecchiabile ma non scontata, soprattutto nell’inciso; il salto di qualità dallo scorso anno è evidente e inatteso, peccato che la fragile vocalità di Fragola non renda giustizia ad un pezzo ben scritto e potenzialmente radiofonico. Si prosegue con Noemi – abito nero lungo, scollatura inverosimile e cintura di copertone – che porta sul palco “La borsa di una donna” di Marco Masini, Marco Adami e Antonio Iammarino: le grandi aspettative dovute alle ottime recensioni dopo i pre-ascolti della stampa e al testo, una vera chicca di originalità e intelligenza (nonostante la futile polemica Masini-Faletti comparsa su La Stampa domenica scorsa), vengono smorzate da una linea melodica e un arrangiamento anonimi e risentiti; un brano con grandi potenzialità, gestite forse in modo poco lungimirante.

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Noemi canta “La borsa di una donna”

I nuovi Dear Jack, con Leiner Riflessi che ha sostituito Alessio Bernabei alla voce, dimostrano, con “Mezzo respiro”, quanto sia importante la scelta del frontman in una band: le nuove sonorità, che accarezzano da lontano la vocalità r’n’b del nuovo cantante sono, ahimé, la condanna a morte di un gruppo nato per diventare un simbolo della musica pop giovanile in Italia. E’ la volta della strana coppia Giovanni Caccamo e Deborah Iurato, in gara con un brano di Giuliano Sangiorgi, “Via da qui”: finora l’esibizione più soddisfacente a livello vocale, ma purtroppo la sintonia tra i due, forse a causa dell’emozione (la Iurato è l’unica big in gara a salire per la prima volta sul palco dell’Ariston), non è pervenuta ed il brano, con ogni probabilità ripescato da un cassetto dal leader dei Negramaro, non aiuta, costruito com’è su armonie poco accattivanti e un testo che non incuriosisce.

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Giovanni Caccamo e Deborah Iurato cantano “Via da qui”

Un respiro di aria buona e arriva Laura Pausini, dopo 23 anni di nuovo al Festival, che propone un medley di successi (“Invece no”, “Strani amori” e “Vivimi”), un bel duetto virtuale con se stessa improvvisato (?) sulle note de “La solitudine”, e il nuovo singolo “Simili”.

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Laura Pausini, superospite del Festival

La gara continua con gli Stadio, assenti dal 2007 dal palco di Sanremo, che portano un brano scritto da Saverio Grandi, Gaetano Curreri e Luca Chiaravalli dal titolo “Un giorno mi dirai”, originariamente destinato a Vasco Rossi: nel pezzo si riconosce la qualità di scrittura e la maestria nell’arrangiamento, testo e melodia semplici per puntare tutto sulla carica emozionale della canzone, che forse però esplode tropppo tardi (solo sulla terza strofa); complice la voce di Curreri un po’ sottotono, il brano è da ascoltare nella versione in studio, dove sortisce l’effetto sperato. Arisa non fa in tempo a cambiarsi e arriva sul palco vestita da casa. A parte gli scherzi, il brano non bissa il successo e il piglio di “Controvento” o “La notte”: Giuseppe Anastasi (ex fidanzato della cantante e suo autore di fiducia) firma un pezzo poco orecchiabile e faticoso, nonostante un testo poetico e intelligente.

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Gaetano Curreri e gli Stadio cantano “Un giorno mi dirai”

Il siparietto (poco) comico e da dimenticare di Aldo, Giovanni e Giacomo porta alla settima esibizione, quella di Enrico Ruggeri con “Il primo amore non si scorda mai”, brano di ampio respiro, portatore di tutto il mondo musicale di cui Ruggeri è stato simbolo (forse unico) in Italia: un giusto e dosato connubio di cantautorato, rock e progressive. Testo diretto e incalzante, arrangiamento senza dubbio tra i migliori della serata, uno strike di un artista che già da qualche anno non proponeva un brano così interessante. Sull’onda di Ruggeri salgono sul palco gli attesi Bluvertigo, che con “Semplicemente” sottolineano che anche la semplicità (vedi le rime baciate, il giro armonico semplice e orecchiabile) è un’arte che va saputa utilizzare con maestria, e loro lo sanno fare molto bene: bel brano, che ammicca al pop ma non tradisce le radici alternative della band, bella energia sul palco, peccato per la voce di Morgan che – non è una novità – non riesce a portarsi a casa il pezzo, né ieri, né (molto probabilmente) nelle prossime esibizioni.

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Enrico Ruggeri canta “Il primo amore non si scorda mai”

A questo punto, il temuto Elton John (o “Helton”, come l’ha storpiato il buon Carlo Conti) sale sul palco e ferma il tempo e l’atmosfera, con un’esibizione voce e piano di gran classe sulle note di “Your song”, “Sorry seems to be the hardest word” e la nuova “Blue wonderful”, che spazza via le polemiche delle ore precedenti e lo ricolloca (se mai qualcuno lo avesse tolto di lì) nell’Olimpo della musica leggera globale. Torniamo sulla terra con un simpatico (questo sì!) intervento dei comici ex Zelig Marta e Gianluca, presenti anche lo scorso anno all’Ariston, che lasciano i panni dello speed date per presentarsi come gli eccentrici coniugi Salamoia.

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Elton John incanta la platea dell’Ariston

La gara riprende subito con Rocco Hunt, la vera rivelazione di questa prima serata sanremese: la sua “Wake up” denota capacità di scrittura, contaminazioni musicali di livello (da Pino Daniele ai 99 Posse, dalla “generazione James Senese” alla scena rap contemporanea) e una bella e rara tenuta del palco (si parla pur sempre di un ragazzo di 21 anni!). Il rischio di cadere nella retorica, soprattutto quando si fa critica sociale, è sempre dietro l’angolo, ma il giovane napoletano ne rimane ben lontano. Cosa che purtroppo non succede nel brano di Irene Fornaciari, “Blu”, che affronta il tema dei migranti con poca pancia e molta testa; il risultato è una bella esibizione, elegante e pulita, che però non lascia le coscienze scosse o incuriosite, come si converrebbe ad un tema del genere.

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Rocco Hunt canta “Wake up”

Gara finita. Arriva sul palco Maître Gims, che con la sua hit “Est-ce que tu m’aimes?” porta un momento di ottima musica all’Ariston. Dopo la breve incursione di Anna Foglietta e Kasia Smutniak, brave e simpatiche ambasciatrici del nuovo film di Paolo Genovese in uscita domani, “Perfetti sconosciuti”, si arriva alla classifica, che vede Stadio, Ruggeri, Fragola, Rocco Hunt, Arisa e la coppia Caccamo-Iurato nella zona “verde”, a danno di Dear Jack, Bluvertigo, Noemi e Irene Fornaciari, allertati da un rischio di eliminazione ancora tutto da definire.

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Il travolgente Maître Gims con la sua hit “Est-ce que tu m’aimes?” 

Serata tutto sommato piacevole, con pochi picchi in alto e fortunatamente quasi nessuno in basso, che ha confermato e addirittura superato gli ottimi risultati di audience della prima serata dell’anno passato, con una media di 11.135.000 telespettatori ed il 49,5% di share. Carlo Conti si conferma un ottimo padrone di casa, affiancato da tre co-conduttori per ora quasi inesistenti: Madalina Ghenea, che nelle poche parole che ha pronunciato si è dimostrata però professionale e spigliata; Gabriel Garko, totalmente a disagio nella sua nuova veste di conduttore; Virginia Raffaele, che con grande rammarico ha vestito per tutta la sera i panni di Sabrina Ferilli, nascondendo il suo naturale talento di attrice e show-woman.

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Madalina Ghenea, Carlo Conti e Gabriel Garko

Stasera in gara sul palco le prime quattro Nuove proposte con la sfide Irama vs Ermal Meta e Chiara Dello Iacovo vs Cecilee. E poi i restanti dieci Campioni: Annalisa, Alessio Bernabei, Clementino, Dolcenera, Francesca Michelin, Neffa, Elio e le Storie Tese (senza Rocco Tanica, impegnato anche quest’anno nella surreale Rassegna stampa del Festival), Patty Pravo, Valerio Scanu, Zero Assoluto. Grande attesa per i superospiti: Eros Ramazzotti, nel trentennale della vittoria, Ellie Goulding e Nicole Kidman. Ospite comico sarà Nino Frassica.

 

Francesco Rainero

(foto e impaginazione Ivan Zingariello)