Sanremo 2016: Il riassunto della seconda serata e cosa vedremo oggi al Festival

La musica, come la vita, si può fare in un solo modo: insieme“. Questa frase del pianista e compositore Ezio Bosso, che ieri a metà serata ha stupito ed emozionato tutti con le sue parole ed il suo brano “Following a bird“, rimarrà senza dubbio il simbolo della seconda puntata del Festival di Sanremo, che si è aperta con le prime due sfide delle Nuove proposte.

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Ezio Bosso esegue la sua “Following a bird”

Chiara Dello Iacovo vs Cecile. La prima, giovane cantautrice astigiana reduce dalla terza edizione di The Voice, porta in gara “Introverso”, un brano fresco e piacevole, ma poco incisivo, accompagnato sul palco da una studiata “coreografia” che ha rischiato tuttavia di distrarre il pubblico dal pezzo (audace ma non vincente la scelta del cellophane avvolto sul petto e sulle braccia: “Sono rinchiusa dentro al cellophane / con le mie valvole che scoppiano“). Cecile, romana, canta “N.E.G.R.A.”, un pezzo che già dall’arrangiamento tradisce la qualità di una demo registrata di fretta e con poca cura; il testo, vuoto e offensivo, si appoggia sulla bella voce della cantante, elemento che da solo non le assicura la vittoria. Vince Chiara Dello Iacovo con il 64% dei voti, più per demeriti della sfidante che per meriti suoi.

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Chiara Dello Iacovo batte Cecile

Irama vs Ermal Meta. Irama porta sul palco uno dei brani più intensi di questo Festival: la sua “Cosa resterà” è un esempio perfetto del pop-rap tanto inflazionato in questo periodo, e con la sua poetica moderna e incalzante oscura alcuni tra i suoi celebri colleghi. Ermal Meta, già autore per Marco Mengoni, Chiara (sua “Straordinario”, in gara nel 2015) e Patty Pravo, è in gara con “Odio le favole”, canzone radiofonica e spiccatamente pop con un inciso da potenziale tormentone. Vince Ermal Meta con il 59% dei voti.

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Ermal Meta batte Irama

Chiusa la prima sezione, si riparte con la bella esibizione delle Salut Salon, quartetto acrobatico di musica da camera tutto al femminile proveniente da Amburgo ed emerse su Youtube. Inizia quindi la gara dei Campioni con Dolcenera, che torna all’Ariston a 13 anni dalla sua vittoria nei giovani con “Siamo tutti là fuori”. La sua “Ora o mai più (le cose cambiano)” al primo ascolto stupisce: l’andamento quasi r’n’b, l’arrangiamento scarno e raffinato e i cori potenti in stile gospel evidenziano le belle caratteristiche vocali della cantante e un testo ipnotico. La canzone supera la forma canzone: in Dolcenera come in altri cantanti della serata (Elio e le Storie Tese, Annalisa, Zero Assoluto) la struttura strofa-inciso-strofa-inciso viene sostituita da una sorta di flusso di coscienza diretto e continuo, molto interessante ma rischioso per una manifestazione di “primi ascolti” com’è il Festival.

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Dolcenera canta “Ora o mai più (le cose cambiano)”

E’ il momento di calare l’asso: Carlo Conti presenta Virginia Raffaele – stasera nei panni vincenti di Carla Fracci – che conferma il suo straordinario talento, la sua simpatia e la sua intelligenza. Sul palco sale Clementino, prova vivente, con “Quando sono lontano”, che il matrimonio tra rap e napoletano non assicura un bel pezzo. Siamo di fronte ad un brano scialbo e che resta in superficie. Si salva la presenza solare del rapper sul palco, ma non basta.

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Virginia Raffaele nei panni di Carla Fracci

Scende Gabriel Garko che conferma la scarsa fluidità dimostrata nella prima serata. L’attore, con tanto di occhiolino in camera, presenta Patty Pravo. “Cieli immensi” è, come previsto, uno tra i brani migliori in gara: Fortunato Zampaglione cuce addosso a Patty un vestito musicale ampio e coinvolgente che la cantante indossa (nonostante le difficoltà nella voce) con naturalezza, classe e passione. Standing ovation. Il momento “carrambata” arriva con la scuola più piccola d’Italia, quella di Ceresole Reale in provincia di Torino, che conta due alunni e una maestra. Garko ne porta sul palco un terzo, ma la maestra avrebbe preferito lui.

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Patty Pravo canta “Cieli immensi”

Madalina Ghenea, la Elsa della Riviera, scende le scale con un bell’abito azzurro e con una naturalezza che lascia a bocca aperta anche i più scettici. A lei la presentazione del suo talent-scout (partecipò nel suo video “Il tempo tra di noi” nel 2007) e superospite Eros Ramazzotti: un medley orchestrale di successi (“Terra promessa”, “Una storia importante”, “Adesso tu”, “Più bella cosa”) sotto la direzione del grande Geoff Westley e con tanto di bacio alla moglie Marìca in prima fila, dalla quale prende anche i nastrini arcobaleno per testimoniare il suo appoggio alle Unioni civili. Poi una breve intervista sulla sua carriera, sbocciata proprio all’Ariston con la vittoria del 1986, il nuovo singolo “Rosa nata ieri” e si rientra in gara.

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Il superospite Eros Ramazzotti

Valerio Scanu torna a Sanremo dopo la vittoria del 2010 con un pezzo di Fabrizio Moro, “Finalmente piove”: esibizione impeccabile ed elegante, ma la canzone, per quanto intensa e orecchiabile, al primo ascolto non colpisce. Da riascoltare. E’ il turno di Francesca Michielin, che con “Nessun grado di separazione” abbandona misteriosamente le belle sonorità elettroniche dell’ultimo album per perdersi in un pop melodico che la spoglia di quell’interesse che aveva suscitato nel pubblico negli ultimi mesi.

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Valerio Scanu canta “Finalmente piove”

Dopo la meravigliosa parentesi di Ezio Bosso ricordata all’inizio, e la bella immagine della violinista dell’orchestra in lacrime durante la sua ospitata, arriva Alessio Bernabei, l’ex Dear Jack che ha portato i Dear Jack fuori dai Dear Jack. “Noi siamo infinito” è il brano che ci si aspettava da lui, un’intelligente unione di melodia e modernità. Peccato che i confronti nel genere siano molteplici e spesso di maggior qualità (si pensi semplicemente a Nek lo scorso anno). Invece, “Vincere l’odio” di Elio e le Storie Tese, più che una canzone sembra un’esercizio di stile, un gioco che solo degli artisti con un trascorso come il loro possono permettersi, e si permettono: il look total-pink, la sequenza dei sette ritornelli (s)connessi tra loro, l’anti-citazione nel finale, la scritta luminosa “Acapulco”, dirige Peppe Vessicchio. Che altro dire?

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Elio e le Storie Tese cantano “Vincere l’odio”

Il Capitano dell’Esercito Letizia Valentino manda un saluto dall’Antartide, i coniugi Salamoia (i comici Marta e Gianluca) tornano con una breve gag e il palco si prepara per accogliere Ellie Goulding, che presenta la celebre “Love me like you do” (già colonna sonora del film “50 sfumature di grigio”) e il nuovo singolo “Army”, una gran bella canzone. Nonostante l’imbarazzante sfoggio di inglese di Conti, l’ospitata scorre tranquilla e la cantante esce di scena forte di una bella performance.

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La superospite straniera Ellie Goulding

Si torna in gara con Neffa: “Sogni e nostalgia” è un pezzo vintage “alla Celentano”, arrangiato bene ma poco audace. Complice un’esibizione vocalmente poco precisa, la canzone lascia poca traccia. E’ quindi il momento dell’attesissima Nicole Kidman, in nero, elegantissima e a suo agio. Il rischio gaffe è dietro l’angolo, quando si parla di attrici e presentatori (basti pensare a Gianni Morandi con Monica Bellucci nel 2011), ma Carlo Conti si destreggia con maestria durante l’intervista e la bella Kidman sembra soddisfatta e divertita. Pericolo scampato.

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La bellezza di Nicole Kidman

Penultima in gara è Annalisa: la strofa de “Il diluvio universale” ricorda “Sei bellissima” di Loredana Bertè in modo imbarazzante e troppo evidente perché sia in cattiva fede. Il brano è interessante e inatteso, la voce sinuosa di Annalisa spicca in primo piano e in alcuni passaggi il testo ricorda – mi si conceda il paragone – la poetica di Pasquale Panella (“Ma stasera rimango a casa / a cucinare la vita / come fosse un buon piatto da buffet”). Da riascoltare con attenzione, forse nasconde molto più di quel che appare. L’ultima delle 20 canzoni dei Campioni è quella degli Zero Assoluto, “Di me e di te”, che rimane nel pericoloso limbo dei brani orecchiabili e radiofonici, ma senza nessun tipo di appeal melodico o testuale.

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Annalisa canta “Il diluvio universale”

A gara finita Carlo Conti presenta Nino Frassica che, dopo una divertente intervista doppia con un Gabriel Garko sempre più spaesato, interpreta un brano del musicista siciliano Tony Canto, “Ammare si gioca”, una commovente fotografia della tragica situazione del Mediterraneo. La paradossale rassegna stampa di Rocco Tanica e la rapida comparsata sul palco dello chef Antonino Cannavacciuolo portano alla classifica della serata: a rischio eliminazione Dolcenera, Alessio Bernabei, Zero Assoluto e Neffa. Il risultato degli ascolti è addirittura migliore rispetto alla prima serata, si sfiora il 50% di share.

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Nino Frassica interpreta “Ammare si gioca

Stasera le altre due sfide delle Nuove Proposte (Francesco Gabbani vs Miele e Mahmood vs Michael Leonardi) e la gara delle cover proposte dai Campioni: Clementino con “Don Raffaè” di Fabrizio De André, Alessio Bernabei con “A mano a mano” di Riccardo Cocciante (in duetto con Benji & Fede), Dolcenera con “Amore disperato” di Nada, Patty Pravo con la sua “Tutt’al più” (in duetto con Fred De Palma), Enrico Ruggeri con “‘A canzuncella” degli Alunni del Sole, Francesca Michielin con “Il mio canto libero” di Lucio Battisti, gli Stadio con “La sera dei miracoli” di Lucio Dalla, Annalisa con “America” di Gianna Nannini, Irene Fornaciari con “Se perdo anche te” di Gianni Morandi, Lorenzo Fragola con “La donna cannone” di Francesco De Gregori, i Dear Jack con “Un bacio a mezzanotte” del Quartetto Cetra, Bluvertigo con “La lontananza” di Domenico Modugno, Neffa con “‘O sarracino” di Renato Carosone (in duetto con i Bluebeaters), Valerio Scanu con “Io vivrò senza te” di Lucio Battisti, Elio e le Storie Tese con “Quinto ripensamento” (versione italiana di “Fifth of Beethoven” tratta dalla colonna sonora di “La febbre del sabato sera”, insieme ad Adrian Belew), Giovanni Caccamo e Deborah Iurato con “Amore senza fine” di Pino Daniele, Noemi con “Dedicato” di Loredana Bertè, Zero Assoluto con “Goldrake” di Actarus, Rocco Hunt con “Tu vuo’ fa’ l’americano” di Renato Carosone e Arisa con “Cuore” di Rita Pavone. Ospiti della serata i Pooh, sul palco dell’Ariston in occasione della reunion con Riccardo Fogli per i 50 anni di carriera (intorno alle 23) e, dopo mezzanotte, Hozier con la hit “Take me to church“, oltre agli attori Guglielmo Scilla, per il lancio della fiction “Baciato dal sole“, e Marc Hallogne, in arte Marciel, mimo belga.

 

Francesco Rainero

(foto e impaginazione Ivan Zingariello)